Aldo Bianchini
SALERNO – Ho già scritto, e lo ripeto; in questo Paese c’è troppa gente che parla e sparla, dagli scienziati ai semplici cittadini, da quando è iniziata questa maledetta pandemia.
Parlano e sparlano a tutto tondo, sparando fesserie a più non posso soprattutto in merito alle modalità di vaccinazione.
Partiamo dal fatto che a livello generale tutti, dico tutti, affermano che il “sistema organizzativo” non funziona; ma se scendiamo a livello periferico (cioè nei singoli punti territoriali in cui si inoculano le dosi dei vaccini; punti che, con l’inglesismo sfrenato e di maniera, indichiamo come ‘hub’) le cose, come per incanto, funzionano alla perfezione.
E mi chiedo come sia possibile che a livello nazionale va male e a livello locale tutto va bene.
All’inizio di questa azione vaccinale generalizzata ebbi da porre alcune domande dopo aver visto sfilare le immagini davanti ad un presidio ospedaliero del territorio che riceveva i famosi “Pfizer” per conservarli in artigianali frigoriferi casalinghi, quando invece, all’epoca, veniva detto in sede mondiale che quelle dosi andavano conservate a -70 gradi centigradi. Da parte della dottoressa, farmacista, responsabile di quel presidio ci fu una reazione abbastanza forte con richiesta di cancellare il suo whatsapp sul quale avevo correttamente inviato il mio articolo. Vorrei conoscere adesso lo stato dell’arte di quell’ospedale.
Ma a parte questo, che rimane un cattivo approccio nei confronti del mondo dell’informazione, il problema organizzativo c’è ed è molto concreto; il modello vaccinale fallisce anche perché “noi utenti” dopo aver ottenuto la tanto agognata prenotazione, spesso al momento della puntura non ci presentiamo e neppure avvisiamo.
Da qui la problematica su cosa farne delle dosi superflue; messo che non possono essere più conservate, vanno buttate ovvero inoculate a parenti ed amici con il rischio di clamorosi scandali cui l’informazione a livello globale ci ha abituati.
Ovviamente è accaduto anche a Salerno, e non poteva essere altrimenti.
Sabato scorso 13 marzo 2021 nel punto hub di Via Vernieri per tutte le ragioni sopra esposte sarebbero rimaste ben 150 dosi di vaccino da inoculare ai docenti di questa città (anche i prof non si presentano e non avvertono per tempo !!).
Cosa fare ?
Qualcuno avrebbe suggerito di inoculare parte delle dosi superflue ai parenti che avevano accompagnato i docenti.
Giustamente gli operatori (medici e infermieri) si sarebbero rifiutati per non finire sui grandi network nazionali; e allora ? Allora le dosi sarebbero state buttate.
Per concludere vi invito a pensare a quante migliaia e migliaia di dosi vengono buttate nel Paese se soltanto al Vernieri ne sono state buttate ben 150.
Il sistema, quindi, non funziona; ed ha voglia il generale Figliuolo di dire che bisogna inoculare a tutti, anche alle persone in strada le dosi superflue e che per settembre l’80% degli italiani saranno vaccinati: soltanto chiacchiere ?