Aldo Bianchini
SALERNO – “Non mi hanno invitato, la battaglia sarà lunghissima”, avrebbe risposto così il sindaco di Buccino “Nicola Parisi” alla precisa domanda della giornalista Margherita Siani che gli chiedeva conto e ragione della sua assenza dalla riunione in regione nel corso della quale l’azienda “Fonderie Pisano” ha presentato e depositato il piano di investimento e di modernizzazione dell’impresa, finalizzando il tutto ad un chiaro incremento occupazionale, soprattutto di estrazione locale. Un piano di investimento che, per come e quanto lo si può leggere, appare sicuramente innovativo ed assolutamente non comune dalle nostre parti.
Non capisco come si può essere così antistorici, come quei pochi sindaci della Valle del Tanagro, nel proporre o, meglio, minacciare una crociata in nome e per conto di un ambientalismo di maniera che soltanto una trentina di anni fa fu letteralmente stracciato e messo sotto i piedi pur di accaparrarsi fantomatiche industrie e concreti sussidi statali dissipati nei rivoli di mille e mille iniziative finte e quindi fasulle.
Non capisco come si può essere così antistorici quando nella stessa area dove dovrebbe sorgere il nuovo e moderno stabilimento industriale delle Fonderie Pisano esistevano aziende, ben identificate (e il sindaco di Buccino lo sa benissimo !!), che hanno portato avanti lavorazioni sicuramente dannose per la salute con lo sversamento anche di rifiuti tossici.
Non vorrei apparire ripetitivo, ma in passato ho già scritto, e lo confermo, che quasi tutto quello che hanno fatto i Comuni del comprensorio (delibere, comunicati, manifestazioni, ecc.) non è stato altro che una specie di aratura del terreno, politico e non, per prepararlo alla semina giusta e doverosa delle decisioni regionali guidate dal governatore De Luca e supportate dal suo vice Bonavitacola. Decisioni che, ovviamente, non possono e non devono tenere conto delle beghe campanilistiche locali o delle “campagne elettorali” inscenate dalle associazioni che propugnano un ambientalismo sicuramente strumentale e finalizzato verso altri obbiettivi. Decisioni che necessariamente devono essere assunte passando sulle teste dei rappresentanti politici locali che, ammantati da una miopia incalzante, non riescono ad esplorare gli spazi immensi che il nuovo piano di investimento delle Fonderie Pisano (oltre 42milioni di euro complessivamente) apre nei confronti di un territorio che verosimilmente è stato in passato umiliato e sfruttato per altri disegni.
Spetta ai sindaci del territorio il compito e il dovere di spiegare alle locali popolazioni il vero senso dell’innovazione e del rilancio economico-strutturale proposto dalla Pisano nell’ottica della indiscussa difesa dell’ambiente circostante; in caso contrario i vari sindaci faranno la fine del “crociati” che si dirigevano verso la Terra Santa non tanto per riconquistare il “sepolcro di Cristo”, piuttosto per arginare l’emigrazione verso l’Europa di milioni di mediorientali. Un problema antico che oggi gli Stati cercano di affrontare in maniera diversa.
I sindaci devono sicuramente difendere il loro territorio ma devono anche cominciare a capire di non poter strumentalizzare una lotta politica facendo passare il falso messaggio della difesa a tutti i costi dell’ambiente.
Così, purtroppo, non si va da nessuna parte.