da Antonio Vuolo
“La strada per il raggiungimento della parità tra uomo e donna è purtroppo ancora lunga. La pandemia ha sicuramente esacerbato le distorsioni e le ineguaglianze che, anche in Europa, vivono le donne. Tuttavia, il problema non è l’impatto che ha avuto il Coronavirus nella loro vita privata e lavorativa, ma il sistema preesistente fatto di dipendenza economica, disparità salariale e barriere occupazionali. Il nostro compito oggi è quello di creare una massa critica, un movimento trasversale di opinione per costruire le basi che portino le donne a perseguire i propri sogni, libere dai condizionamenti e supportate nelle proprie scelte di vita.
Le generazioni prima di noi hanno combattuto per il diritto all’aborto, il voto, il divorzio. Il nostro compito adesso è quello di combattere per tutte quelle donne ancora costrette a scegliere tra famiglia e carriera, per quelle donne che pur svolgendo lo stesso lavoro, avendo stessi titoli e uguali mansioni hanno una remunerazione diversa dettata dal possedere o meno un cromosoma y. Solo un’azione congiunta promossa ad ogni livello politico e in concerto con la società civile può realmente mettere in moto quel cambiamento, sulla carta molto spesso già avvenuto ma che stenta a veder la luce nella vita di ogni giorno”, così Isabella Adinolfi, europarlamentare del Movimento 5 Stelle, durante il convegno ‘Il ruolo delle donne nella ripresa post-Covid19’, organizzato dal Parlamento europeo.