Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – L’Arma dei Carabinieri è un corpo che non si discute, a 360° i Carabinieri sono onore e vanto dell’intero Paese; questo in assoluto. Ma come in ogni ambito personale pubblico e operativo ci sono, nello specifico, Carabinieri e Carabinieri.
Nel Vallo di Diano, territorio ad altissimo rischio di traffico di droga e particolarmente colpito da una delinquenza minorile (un problema che andrebbe analizzato e studiato sia dalle istituzioni che dalle associazioni femminili e maschili), fortunatamente esiste ancora un “comando di compagnia” con sede a Sala Consilina che guida l’azione di tutte le caserme presenti in quasi tutti i paesi valdianesi.
Da qualche mese al comando della compagnia è arrivato il capitano Paolo Cristinziano, nativo di Foggia che proviene dal Comando del Nucleo Operativo e Radiomobile di Frascati dopo il servizio prestato a Marcianise in provincia di Caserta. Cristinziano è arrivato a Sala Consilina in sostituzione del giovane cap. Davide Acquaviva che è andato verso nuovi per conquistare sul terreno altri meriti ed altri elogi, così come aveva fatto sul territorio del Vallo di Diano, dove però aveva privilegiato una sorveglianza più indirizzata vero il mondo del lavoro e della prevenzione e sicurezza (cosa questa nella titolarità di altri Enti pubblici !!) a svantaggio della missione vera e propria dell’Arma che è e rimane quella della tutela della sicurezza pubblica.
Il cap. Cristinziano, fin dall’ arrivo, sta dando al mandato un’impronta diversa da quella del suo predecessore; ma questo lo vedremo fra poco. Ho maturato questa convinzione dal contenuto del comunicato diffuso ieri dal Comando di Compagnia che Vi riporto integralmente:
“”I Carabinieri della Stazione di Buonabitacolo, coordinati dalla Compagnia di Sala Consilina agli ordini del Capitano Paolo Cristinziano, nei giorni scorsi hanno arrestato due giovani responsabili di estorsione in concorso. I due, poco più che ventenni e residenti a Sanza, avevano preso di mira nell’ultimo periodo un loro coetaneo che solitamente veniva rifornito di stupefacenti da uno degli arrestati. La vittima, infatti, era stata accusata di essere la causa dei ripetuti controlli effettuati dai militari di Buonabitacolo nei confronti dello spacciatore. Per tale motivo, lo scorso 7 novembre uno degli arrestati, in compagnia di un altro giovane, ha costretto la vittima a salire sulla loro auto e, nel corso del tragitto, l’hanno minacciata più volte chiedendo di consegnargli 250 euro a titolo di risarcimento per i controlli subiti da parte dei Carabinieri. Il ragazzo a questo punto si è recato, insieme al padre, presso la Stazione dei Carabinieri e ha raccontato quanto accadutogli, sporgendo contestualmente denuncia. Anche in seguito, però, sono continuate le richieste di denaro e le continue minacce da parte dei due arrestati che il 14 novembre scorso hanno fissato la consegna della somma nei pressi del cimitero di Buonabitacolo. In quella circostanza, i militari hanno predisposto un servizio che ha consentito di accertare la consegna del denaro da parte della vittima nelle mani dei due giovani che sono stati immediatamente fermati e arrestati. La Procura di Lagonegro, che ha coordinato l’intera indagine, ha chiesto ed ottenuto la convalida dei due arresti da parte del Gip del Tribunale di Lagonegro che ha disposto i domiciliari nei confronti di uno dei due giovani e la scarcerazione dell’altro””.
E veniamo alle considerazioni, giornalistiche e personali, che ho cercato di estrarre da un semplice comunicato stampa che del resto è stato pubblicato da tutte le testate giornalistiche (o quasi !!) senza alcun commento.
Ero presente il giorno in cui con una cerimonia molto sobria venne annunciato il cambio della guardia al comando della compagnia dei Carabinieri di Sala Consilina; ero insieme all’amico Pietro Cusati (detto Pierino) ed ebbi subito la sensazione che il nuovo capitano Paolo Cristinziano con le poche parole pronunciate avesse gettato le basi per un nuovo modus operandi, non migliore ma sicuramente più aderente alle necessità del territorio tenuto sotto tutela. Confidai subito al mio amico che probabilmente il rapporto carabinieri-territorio con Cristinziano sarebbe cambiato, nel senso che il nuovo capitano avrebbe privilegiato la cura e la tutela di un territorio come “il Vallo di Diano che non è un’isola felice e che, invece, per i giovani è un territorio pieno di malesseri, con droga, alcool e gioco d’azzardo che la fanno da padroni”.
Un territorio che, come ricordava il collega giornalista Michele D’Alessio in un suo articolo, è stato definito dal GUP Mariano Sorrentino del tribunale di Lagonegro “un fallimento della società” valdianese; una sentenza di 70 pagine che descrivono in ogni dettaglio le difficoltà di vita di tanti giovani che portano anche ad uno stato di insicurezza sociale complessiva.
Ecco, il capitano Cristinziano mi ha dato l’impressione di poter essere un fedele servitore dello Sato al servizio di un territorio che, a mò di cuscinetto tra la ndrangheta calabrese e la camorra campana, ha estremo bisogno di essere curato, quasi coccolato, per riportare le sue classi giovanili nell’alveo giusto e molto lontano da quella sentenza di Lagonegro che andrebbe studiata dai tanti amministratori e politici del Vallo di Diano.