Pietro Cusati
(Giurista – Giornalista)
Salerno,6 novembre 2020 .La Scuola Medica Salernitana candidata all’Unesco nella lista rappresentativa del Patrimonio Culturale Immateriale dell’Umanità. «Se ti mancano i medici,siano per te medici queste tre cose:l’animo lieto, la quiete e la moderata dieta.» La Scuola Medica Salernitana è stata la prima e più importante istituzione medica d’Europa nel Medioevo e come tale è considerata come l’antesignana delle moderne facoltà di Medicina e Chirurgia. Il patrimonio culturale non è solo monumenti e collezioni di oggetti ma anche tutte le tradizioni vive trasmesse dai nostri antenati: espressioni orali, incluso il linguaggio, arti dello spettacolo, sociali, riti e feste, conoscenza e pratiche concernenti la natura e l’universo, artigianato tradizionale. Il patrimonio culturale immateriale è fondamentale nel mantenimento della diversità culturale di fronte alla globalizzazione e la sua comprensione aiuta il dialogo interculturale e incoraggia il rispetto reciproco dei diversi modi di vivere. La sua importanza, infatti, non risiede nella manifestazione culturale in sé, bensì nella ricchezza di conoscenza e competenze che vengono trasmesse da una generazione all’altra. L’Unesco ha tra i suoi obiettivi prioritari l’attuazione di misure atte a favorire la trasmissione del patrimonio culturale immateriale fra le generazioni, e per questo che ha adottato la Convenzione per la salvaguardia del patrimonio culturale immateriale. La Scuola medica Salernitana ha rappresentato la pietra miliare della storia della medicina per le innovazioni introdotte relative al metodo e all’impostazione della profilassi, basate sulla pratica e sull’esperienza, agevolando il metodo empirico e la cultura della prevenzione, costituisce la base identitaria della città di Salerno battezzata nel corso del Medioevo Hippocratica Civitas, definizione che compare anche nello stemma comunale. La candidatura rappresenta una occasione imprescindibile per la valorizzazione del patrimonio culturale, nonché un’opportunità di sviluppo non solo della comunità Salernitana, ma della comunità internazionale, per la testimonianza storica di ricchezza di conoscenze e competenze che merita di essere trasmessa da una generazione all’altra. La Fondazione della Scuola Medica Salernitana documenterà il rapporto antico e moderno tra la medicina e le terapie naturali, promuoverà e sosterrà la ricerca, la formazione e l’aggiornamento storico-culturale nel campo della medicina. Fornirà un congruo aggiornamento storico-culturale con il Museo Papi che, con la sua raccolta di strumenti ed attrezzi medico-chirurgici databili tra il XVII e il XX secolo, costituisce a livello mondiale uno dei più importanti musei per quantità di materiale ed interesse scientifico. Il Comune capofila assume il ruolo di Ente responsabile, coordinatore e referente per tutte le fasi e attività dell’istruttoria anche avvalendosi del contributo spontaneo e gratuito di professionisti salernitani desiderosi di contribuire a questo progetto ambizioso. Cura i procedimenti amministrativi connessi alla realizzazione della candidatura in oggetto per il tramite dei suoi uffici.E’ stato firmato ,oggi ,il protocollo d’intesa per la promozione della Scuola Medica Salernitana come bene immateriale dell’Unesco , a Palazzo di Città, alla presenza del Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli,ente capofila, dal Rettore dell’Università degli Studi di Salerno Vincenzo Loia, insieme alla Soprintendente Francesca Casule e al Presidente della Fondazione Scuola Medica Salernitana Corrado Liguori. “Questo primo step prefigura un futuro di splendore per la Scuola Medica Salernitana, per la diffusione della sua storia e dei suoi valori nel mondo. Faremo in modo che divenga uno strumento culturale ed un elemento di marketing territoriale , ha detto il Sindaco di Salerno Vincenzo Napoli , con risvolti economici”. Un “passo decisivo per Salerno e per la sua identità storica ,secondo l’assessore alla cultura Antonia Willburger,non c’è solo la trasmissione dei saperi ma anche dei suoi valori, cioè l’accoglienza, l’inclusione, il benessere. L’obiettivo è creare attività che servono per arricchire il dossier. Realizzeremo un ciclo di conferenze, la prima delle quali alla fine di novembre-inizio dicembre, in base alla diffusione della pandemia. Altre conferenze saranno realizzate dalla Soprintendenza per promuovere all’interno della città la memoria storica della scuola. E’ anche un’occasione di sviluppo economico per la nostra città. Tutte le attività si dovranno svolgere entro fine marzo 2021. “In un momento storico delicato, caratterizzato dalla chiusura dei sipari, con luci dei musei spente e convegni medici e scientifici solo virtuali , ha spiegato Corrado Liguori, Presidente della Fondazione Scuola Medica Salernitana , colleghiamo passato e futuro partendo dalla storia e dalla tradizione per approdare alla ricerca e alle più recenti scoperte in ambito scientifico. Richiediamo la candidatura all’Unesco della Scuola Medica nella lista rappresentativa del patrimonio culturale e immateriale dell’umanità. Vogliamo alimentare l’energia culturale che si tramanda da secoli e che ha reso Salerno Hippocratica Civitas”. Ci vorranno quattro anni per avere il riconoscimento. Questo è il primo passo. L’Università degli Studi di Salerno provvederà a coordinare attività di studio e ricerca nei suoi molteplici ambiti di competenza e ad effettuare ricerche di archivio e bibliografiche e procedere alla catalogazione dei dati servendosi di professionalità in possesso dei titoli previsti dalla normativa vigente, promuovere attività didattiche e di ricerca. Per il Rettore Loia si tratta di “un traguardo importante”. La Soprintendenza provvederà a svolgere tutte le attività necessarie a garantire il raccordo con le strutture del Mibact deputate al coordinamento delle candidature Unesco e garantire l’elaborazione, l’adeguamento e l’implementazione, in collaborazione per la parte tecnologica con l’Università di Salerno, dei contenuti scientifici relativi al nuovo allestimento del Museo Scuola Medica Salernitana.