Luciano Provenza (Avvocato e scrittore)
Salerno è stata sempre una città di destra: ricordo che i cittadini, in occasione del comizio di chiusura della campagna elettorale del M.S.I., accorrevano numerosi in Piazza della Concordia per acclamare Giorgio Almirante. Ci sono stati anni in cui i seggi del Parlamento da attribuire a Salerno e provincia sono stati assegnati quasi interamente ai candidati di Destra. Eppure da 25 anni a Salerno città governa Vincenzo De Luca. Se torniamo indietro di appena un decennio, vediamo che il centro dx amministrava la Provincia di Salerno e la Regione e che i principali Comuni della provincia erano amministrati da sindaci del centro dx. Oggi i partiti di centro destra a Salerno hanno percentuali irrisorie rispetto al passato. Come mai? Questo dato non è mai stato analizzato in modo critico ed obiettivo. Occorre una sorta di processo per individuare le cause di questo fallimento. Gli imputati non possono che essere coloro che hanno rivestito in tutti questi anni ruoli istituzionali. Abbiamo avuto ed abbiamo parlamentari e amministratori locali che evidentemente non sono stati in grado di aggregare e risultare credibili, dissipando il patrimonio di consensi maturato nel passato. Perché è avvento tutto questo? In primis v’è da considerare il distacco tra le diverse segreterie politiche che si sono alternate in questi anni e la base degli elettori. Missini storici a Salerno sono stati tenuti volontariamente fuori dallo scenario politico, preferendo ad essi i mercenari del consenso. Così sono transitati, ad es. in Alleanza Nazionale, personaggi che, dopo aver saccheggiato i veri valori della Destra, sono andati via scegliendo mete più appetitose. Ma tra i motivi di questo fallimento quello più significativo, a mio giudizio, è rappresentato dalle “lotte intestine” tra i diversi esponenti della Destra. Le dinamiche interne sono state caratterizzate non da una progettualità sul miglioramento dei territori amministrati, ma esclusivamente dall’obiettivo di consolidare la propria posizione a tutti i costi, anche distruggendo l’avversario. In questi anni, mentre il centro destra si è preoccupato di studiare strategie di potere, Vincenzo De Luca un po’ alla volta si è insinuato nell’elettorato salernitano con un decisionismo e una determinazione tanto graditi all’elettorato di Destra. Tra meno di un anno si terranno le elezioni amministrative nella nostra città e le previsioni sembrano propendere per un’altra vittoria stracciante del candidato che Vincenzo De Luca collocherà alla guida della coalizione di centro sinistra. I partiti di centro destra – F.I, Fratelli d’Italia e Lega -dovrebbero sin da adesso individuare un candidato Sindaco su cui puntare e presentarsi uniti e compatti, anche per evitare quanto è successo nelle elezioni del 2016, quando il centro dx si è presentato con ben 3 aspiranti a Sindaco. Ma il problema principale è proprio questo, la mancanza, tra gli amministratori attuali e i segretari di partito, di un personaggio così autorevole da far fare un passo indietro agli altri. E allora? Bisogna pescare nella società civile ed individuare una persona per bene. Risvegliare il sentimento e l’orgoglio degli elettori di Destra e, soprattutto, coinvolgerli attraverso una “sensibilizzazione” continua del territorio. In questa ricerca mi viene in mente Adolfo Gravagnuolo, noto imprenditore di Salerno e persona capace e competente. Nel 2006 gli fu preferito l’avv. Marotta, con risultati fallimentari a vantaggio di Alfonso Andria e Vincenzo De Luca, che andarono al ballottaggio. In quell’anno per la prima volta ad Alleanza Nazionale fu attribuito un solo seggio. Ma si potrebbe coinvolgere anche chi nella sua vita è stato di Destra non a parole ma con i fatti. Una vera bandiera del vecchio Movimento Sociale, che, a differenza di altri protagonisti del passato, è stato sempre lontano dalla politica clientelare ed ha pensato esclusivamente al lavoro e alla famiglia. Mi riferisco a Primo Carbone, ancora oggi ricordato per le sue battaglie giovanili. Erano altri anni, in cui gli ideali politici erano perseguiti con passione e senza interessi personali. Una delle principali colpe della Destra salernitana è stata proprio quella di emarginare, anzi escludere dalla vita politica i missini storici, ancora oggi riferimento delle giovani generazioni. C’è poi un avvocato, sicuramente non giovanissimo ma ancora in perfetta forma, autentico uomo di destra, che se fosse coinvolto nel palcoscenico politico potrebbe, con la sua straordinaria dialettica e le sue indiscusse capacità, conseguire un ampio consenso. Mi riferisco all’avv. Massimo Caiafa, insigne giurista e rinomato scrittore per diletto. Insomma, occorre una candidatura a Sindaco in discontinuità con il passato e soprattutto dirompente. In questa ottica si potrebbe coinvolgere anche un giornalista, l’unico a Salerno che con i suoi approfondimenti e le sue inchieste, sempre puntuali e rispondenti alla realtà, ha contrastato il sistema De Luca, tanto da essere stato “allontanato” dalle tv locali. Sto parlando di Aldo Bianchini. Sarebbe una candidatura esplosiva ed anche provocatoria, comunque tale da poter scuotere il sentimento della Destra salernitana! Bisogna agire rapidamente per evitare un’altra debacle cittadina, che questa volta potrebbe cancellare definitivamente il centro destra dalla nostra città.