Picentino: allarme per il fiume

Da TizianaTroisi
PONTECAGNANO – Il Circolo “Occhi verdi” di Legambiente interviene sulla questione della messa in sicurezza del fiume Picentino all’indomani dell’interrogazione del consigliere comunale Nobile Viviano  sulla delibera con la quale il Comune di Salerno ha scelto di accantonarne i lavori. Si tratta di decine di metri cubi di rifiuti speciali, soprattutto scarti edilizi e materiali di risulta di altri cantieri che occupano il letto del fiume con enorme rischio per l’inquinamento delle acque ed un evidente rischio esondazione soprattutto nella zona che interessa il territorio di Pontecagnano Faiano. Il Responsabile scientifico di Legambiente Campania Giancarlo Chiavazzo sul caso:  “Legambiente ritiene che a seguito del ritrovamento di rifiuti speciali, chiaramente smaltiti illecitamente, lungo le sponde del Picentino sia indispensabile avviare da subito le procedure di legge per i siti contaminati previste dal testo unico sull’ambiente (D.Lgs 152/06 e smi). Sebbene l’iter di legge sia articolato e preveda l’espletamento di varie fasi prima di pervenire all’eventuale bonifica, qualora emergano preliminarmente rischi ambientali rilevanti le norme prevedono attività di messa in sicurezza di emergenza già nelle prime fasi. Si confida inoltre nel lavoro in parallelo che sicuramente l’autorità giudiziaria attiverà al fine d individuare la responsabilità dell’illecito.”  “Più volte il circolo Occhi verdi Legambiente ha tentato una rivalorizzazione dell’area fiume Picentino, scegliendola come teatro della campagna “Operazione fiumi” e per diverse edizioni di “Puliamo il mondo”. – ha dichiarato la Presidente Carla del Mese- Proprio per la situazione di abbandono e degrado dell’area il Circolo “Occhi verdi” di Legambiente ha dovuto scegliere altre zone per queste stesse campagne, a causa del notevole abbassamento del letto del fiume, fino alla sua scomparsa, che ha reso impraticabile a tutti la zona, figuriamoci a scolaresche, diventando così solo una discarica a cielo aperto. L’allarme deve rimanere alto in una zona a così elevato rischio idrogeologico che va sanata innanzitutto per evitare che si ripetano tragedie come quella di Francesca Mansi morta ad Atrani in seguito allo straripamento del torrente Dragone. Il sacrificio di quella vita è stato vano, non ha insegnato nulla alle amministrazioni il cui primo dovere civico dovrebbe essere la messa in sicurezza del territorio e dei suoi abitanti. Il Circolo auspica che il piano di risanamento del fiume Picentino venga immediatamente attuato e si propone di sostenere e portare avanti questa battaglia avendo già più volte in passato denunciato tale incresciosa situazione. La zona del fiume e del ponte rappresenta il nucleo abitativo più antico e popoloso di Pontecagnano che si estendeva attraverso via Isonzo e via Irno e va necessariamente recuperata alla collettività”.

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