Aldo Bianchini
SALERNO – Siamo giunti alla quarta puntata di questa inchiesta giornalistica diretta ad accertare prima e scoprire poi l’identità del “candidato al Consiglio Regionale” che dalla provincia di Salerno aspira ad andare a Napoli; e che nelle more ha trovato tutto il tempo per richiedere il “bonus Inps” previsto per i mesi di marzo, aprile e maggio 2020; ha già intascato i mesi di marzo e aprile (totale € 1.200) ed è in attesa di intascare quello di 1.000 euro previsto per il mese di maggio 2020.
Quando spetta il bonus ? “Ricordo che il bonus spetta, per legge, a tutti quei soggetti che per il 2018 hanno percepito un reddito che non supera i 35mila euro; quindi il presunto ricco di questa storia potrebbe anche aver fatto una dichiarazione dei redditi infedele”.
Quindi il nostro candidato, pur ostentando un super tenore di vita, per avere diritto al bonus deve aver necessariamente dichiarato per l’anno 2018 non superiore ai 35mila euro previsti dal DPCM istitutivo.
Un altro punto da ricordare, per seguire bene la presente inchiesta, è quello che riguarda il numero dei candidati alle regionali per il collegio che racchiude tutta la provincia di Salerno; ebbene solo per Salerno e provincia ci sono 226 candidati, un record assoluto. In tutta la Campania sono 1.224 circa.
Un altro elemento che suggerisco a chi vuole dilettarsi a capire chi è il candidato che ha violato le regole dell’opportunità politica; essendo salernitano il candidato ha dovuto necessariamente presentare la richiesta del bonus presso l’Inps di Salerno, di Nocera Inferiore o di Battipaglia. Da qui non si scappa; nelle successive puntate cercherò di essere più preciso nell’individuare almeno la zona di competenza Inps: Piana del Sele, Cilento, Vallo di Diano e Alto Sele, Città di Salerno e Valle dell’Irno, Cava dè Tirreni e costiera amalfitana, Agro sarnese-nocerino.
Mi ha scritto l’avv. Gerardo Calabrese (già assessore al Comune di Salerno) per esprimere il suo pensiero in merito alla brutta vicenda che sto raccontando: “Caro Aldo, anche io avevo i requisiti per presentare la domanda per il bonus di 600 euro, ma non l’ho fatto per due ragioni: uno non mi mancava il piatto a tavola; due non volevo sottrarre risorse che potevano andare a chi aveva realmente bisogno. Purtroppo chi ha già tanto spesso non riesce ad accontentarsi di quello che ha. Un abbraccio”.
Molto incisivo il pensiero dell’amico Gerardo Calabrese; un pensiero che condivido in tutto e per tutto, anche perché mette in evidenza la giusta ragione dell’opportunità politica per un soggetto che, comunque, si candida e chiede il consenso della gente. E chiedendo il consenso della gente, cioè il voto, deve saper rinunciare a qualcosa anche quando avrebbe tutti i diritti per ottenerla. Ancora più grave il caso, come è nella fattispecie, del personaggio politico che ostentando un tenore di vita superiore alla media ritiene di dover accedere ad un privilegio riservato proprio a chi ne ha maggiormente bisogno.
La dichiarazione dei redditi del 2018 inferiore ai 35mila euro apre, di conseguenza, nuovi ed inquietanti scenari che se rapportati al tenore di vita potrebbero far pensare ad una dichiarazione infedele e, quindi, ad un preciso reato di natura penale, e non solo ad una violazione del motivo di opportunità politica.
Ma la storia è ancora lunga; ne sapremo di più con la prossima puntata.