Nota della direttrice editoriale
L’articolo del dr. Alberto Di Muria (titolare della omonima farmacia sita al Bivio di Padula) viene pubblicato in forma gratuita e, trattandosi di dati scientifici, sotto la totale responsabilità dell’autore.
da Dr. Alberto Di Muria
Padula-Anche se le malattie renali possono presentarsi a qualsiasi età, una riduzione della funzione renale insorge con più probabilità con l’avanzare dell’età. Ci sono condizioni cliniche, come ad esempio la pressione alta, il diabete e l’obesità, che favoriscono l’insorgenza di problematiche e implicazioni renali, ma in altre situazioni la cattiva funzionalità può dipendere anche da comportamenti scorretti. La prevenzione è possibile adottando uno stile di vita e una alimentazione sani i quali da un lato possono aiutare a controllare il peso e dall’altro contribuire a rallentare lo sviluppo o l’insorgenza di malattie renali. E’ molto importante anche ridurre il sale, specie quello aggiunto sostituendolo con aromi e spezie, e bere in abbondanza, circa due litri di acqua al giorno.
Inoltre occorre evitare l’uso abituale di farmaci, se non indicati dal medico. Infatti, assumiamo molti farmaci per stare meglio, ma occorre sapere che alcuni possono provocare danni ai reni e causare insufficienze.
Tra questi dobbiamo ricordare gli antinfiammatori non steroidei (FANS), che comprendono molecole tipo ibuprofene, aceclofenac e naproxene, che possono provocare un’insufficienza renale funzionale ed essere tossiche, soprattutto se l’idratazione è scarsa. Tutto ciò riguarda soprattutto gli anziani, perché tendono ad avere meno sete e la loro massa muscolare è più debole. Il rischio è alto in quanto sono molecole molto presenti nei farmaci da automedicazione, che sfuggono al controllo del medico. Infatti, ad essi è ascritto il 7% delle insufficienze renali acute. Ancora peggio fanno gli inibitori della COX-2.
Uno studio condotto da un gruppo di ricercatori della Washington University School of Medicine di St. Louis, negli Stati Uniti, ha dimostrato che, se somministrati per lunghi periodi, gli inibitori di pompa protonica, i prazoli, possono provocare un danno ai reni tanto grave quanto improvviso.
Alcuni farmaci per curare il cancro possono avere effetti nefasti sui reni, soprattutto i derivati di platino, metotrexato e gemcitabina. In questo caso, però, i rischi sono sotto controllo in quanto si tratta di farmaci prevalentemente ospedalieri.
Diverse famiglie o classi di antibiotici possono interessare i reni tra cui meticillina, ciprofloxacina, vancomicina, sulfonamidi e anche molti farmaci antivirali, come il principio attivo acyclovir utilizzato per il trattamento delle infezioni da herpes e indinavir e tenofivir, usati per il trattamento dell’HIV.
Il litio, medicinale prescritto in caso di depressione o disturbo bipolare, può danneggiare i reni, così come gli anticonvulsivi come la fenitoina e il trimetadione.
Infine, occorre prestare attenzione all’uso per lunghi periodi dei diuretici, farmaci spesso indispensabili ma che possono diminuire pericolosamente i livelli di potassio nel sangue con gravi pericoli per il cuore ed i reni.