Aldo Bianchini
SASSANO – Quando Giuseppe Patroni Griffi scrisse nel 1969 la sceneggiatura del film-commedia “Metti una sera a cena” probabilmente voleva mettere in risalto la storia del tavolo da pranzo (o da cena) attorno al quale, metaforicamente, amano ritrovarsi gli italiani di tutti i ceti sociali per discutere di politica, di sociale, di sport e tante altre cose, non escluse il tratteggiamento di evidenti o sconosciute relazioni morbose e scandalose.
Cambiamo scena e davanti a noi si apre la piazza centrale di Teggiano che da quando è iniziata la fase di riapertura dopo il Covid è diventata presto il “centro cult” dell’intero Vallo di Diano. I tavoli si susseguono ai tavoli modulandosi con l’andamento della pavimentazione della piazza dedicata 8come quasi tutta Teggiano) al Patrono San Cono.
Intorno ad un tavolo, davanti al bar Mary, ci sono (oltre al sottoscritto) Pierino, Gerardo, Mario, Carmine, Vito, Giovanni, don Andrea e Nicola; tranne don Andrea (l’ultimo sacerdote con la mascherina) che si è doverosamente astenuto da qualsiasi apprezzamento o commento, tutti gli altri si sono dati ai ragionamenti politici tra regionali e amministrative, sfiorando anche le descrizioni più fantasiose possibili e quanto più inattendibili.
Una lunga serata di chiacchiere ma anche di ricostruzioni suggestive e, perché no, riconducibili alla realtà soprattutto di Sassano che, rispetto a Polla dove tutto sembra già essere stato deciso in favore di Massimo Loviso come eredi di Rocco Giuliano, evidenzia una situazione pre-elettorale e da campagna elettorale molto interessante in cui sembra esserci un dominus dalle cui scelte debbano dipendere le conseguenti decisioni dei due candidati che, al momento, appaiono come possibili favoriti nella corsa finale per la poltrona di sindaco. Una corsa ancora tutta da studiare e valutare anche sulla scorta di alleanze dell’ultima ora, ovvero sul filo di lana delle ore 12.00 di sabato 22 agosto prossimo; scadenza finale fissata dal Ministro dell’Interno per la presentazione delle liste di ogni competizione elettorale, dalle regionali alle amministrative.
Il suggerimento finale che ha sugellato la serata teggianese l’ha lanciato Carmine che ha ripreso un noto e antico ritornello di una delle canzoni di musica leggera che ha scritto un po’ di storia della canzone italiana: “Io voglio per me le tue carezze si’ io t’amo piu’ della mia vita
Ritornero’ in ginocchio da te, l’altro non e’ niente per me. Ora lo so ho sbagliato con te, ritornero’ in ginocchio da te …”. L’allusione alla mitica canzone di Gianni Morandi per ragioni di ovvia neutralità da parte di chi scrive non può consentire alcuna individuazione dei dati anagrafici del candidato interessato a ritornare con passione verso il “dominus” (anche lui di fronte ad una scelta difficile dalla quale potrebbe dipendere il suo futuro immediato) che a tutt’oggi rappresenta il vero ago della bilancia in grado di ribaltare il peso della sua scelta sull’uno o sull’altro piatto della bilancia.
Come finirà la lunga telenovela che, per ricordarlo a tutti, è cominciata qualche anno fa con lo scontro personale e familiare tra quelli che oggi sono, o almeno appaiono tali, i due eventuali più credibili concorrenti alla poltrona di sindaco. Come finirà ovviamente non lo sa nessuno, lo capiremo sicuramente un minuto dopo il deposito delle liste sulle quali c’è un’ampia discussione previsionale: una sola lista, due di sicuro o anche tre; oppure una lista ballerina a garanzia della democrazia che potrebbe anche essere ritirata qualora le due liste forti venissero realmente depositate.
Ma nel pieno della serata teggianese, verso la fine, Giovanni ha buttato sul tavolo della discussione anche un’altra eventualità, legata questa volta ad un personaggio politico sempre indeciso e tale da meritare alcuni versi del ritornello della canzone di Gino Paoli “Cosa farò da grande”: “… e sono ancora qui, qui con le mie domande, e sono ancora qui, cosa faro’ da grande … un dubbio che c’e’ in me se non mi va bene … ero dalla sua parte …e sono ancora qui, qui con le mie domande e sono ancora qui, cosa faro’ da grande …”.
Come ben capite la storia è ancora tutta da scrivere, ma ci vorrà poco tempo per sapere la verità.