Dr. Pietro Cusati (giurista-giornalista
Lagonegro (Potenza) 23 luglio 2020. Il Circondario del Tribunale di Lagonegro è molto esteso, comprende ben 64 Comuni,il terzo in Italia per ampiezza di territorio,dopo l’accorpamento con il Tribunale di Sala Consilina. Un circondario così esteso non ha una Casa Circondariale. La chiusura della Casa Circondariale di Sala Consilina (SA) è avvenuta con decreto del 27 ottobre 2015 in ragione dell’antieconomicità della struttura,in termini di costi-benefici. Un grave danno per le comunità locali,per gli operatori del diritto,per i detenuti e per le loro famiglie,un vulnus al principio della territorialità dell’esecuzione penale. Ieri pomeriggio il Ministro della Giustizia Alfonso Bonafede ha risposto all’interrogazione parlamentare durante il Question Time che si è svolto nell’aula di Montecitorio relativa “alla riapertura della Casa Circondariale di Sala Consilina“ (SA).In risposta all’interrogazione a prima firma dell’on. Avv. Federico Conte,il Ministro della Giustizia ha chiarito che “pur consapevole delle difficoltà incontrate dagli operatori, cancellieri, magistrati, avvocati e congiunti dei reclusi” a causa della soppressione della Casa Circondariale di Sala Consilina (SA), 5 anni fa, il funzionamento di un istituto penitenziario impone una organizzazione funzionale e “che nel caso di specie, dai dati forniti dall’Amministrazione penitenziaria, il rapporto tra personale dell’Amministrazione in servizio e detenuti ,circa uno a uno, rappresentava un valore assolutamente sproporzionato, in contrasto con i principi di razionalità e buona amministrazione delle risorse sia economiche sia professionali”. E’ stata anche valutata l’offerta del Comune di Sala Consilina (SA) a farsi carico dell’adeguamento funzionale della struttura e degli oneri relativi, ma ritenendo che la capienza dell’istituto “sarebbe rimasta limitata e largamente al di sotto del limite di sostenibilità”, individuato in circa 100 posti detentivi, il Guardasigilli ha confermato l’opportunità della soppressione del carcere in questione’’.La giustizia non può essere considerata soltanto in termini di costi non confrontati adeguatamente con i diritti. Tutto questo in violazione dell’art. 3 della Costituzione e viene menomato il diritto di difesa e il principio di territorialità dell’esecuzione penale. Un detenuto ostacolato nei suoi diritti viene leso nella propria dignità. L’imputato in stato di custodia cautelare ha diritto di conferire con il Giudice e con il proprio difensore fin dall’inizio dell’esecuzione della misura e se arrestato in flagranza subito dopo l’arresto o il fermo. La cosa è estremamente grave e discriminante per i detenuti appartenenti alla popolazione del Circondario del Tribunale di Lagonegro. Un Tribunale deve avere nel proprio Circondario un Carcere , si eviterebbero dispendio di costi e di energie ,per gli incontri, i colloqui, per raggiungere strutture penitenziarie esterne come Castrovillari (CS),Potenza,Vallo della Lucania /SA),Eboli, Salerno, tutte a notevole distanza,con insopportabili costi e tempi di percorrenza con buona pace della spending review?
Molto interessante questo articolo del dott.Cusati,puntuale e ricco di umana ed accorata partecipazione alla tematica.La tesi ,a favore del mantenimento della chiusura,secondo cui solo la capienza per cento detenuti potrebbe costituire ragione di sopravvivenza per la struttura carceraria,risulta davvero debole se solo pensiamo a quante volte abbiamo sentito politici ed opinionisti lamentare le condizione disumane delle carceri sovraffollate…Una struttura come quella di Sala,opportunamente ristrutturata,così come già il Sindaco dott Cavallone aveva prospettato,potrebbe rappresentare un’ occasione per proporre un modello di organizzazione detentiva a misura d’ uomo,innovativo e rispettoso della condizione di chi ,avendo sbagliato,deve scontare la pena ma in condizioni di civile umanità .Rocco e Franca Cimino