Elezioni 2020: Piero De Luca a Sala Consilina … tra fedeli, adulatori, complottisti e mistificatori

Aldo Bianchini

SALA CONSILINA – L’ultima volta che l’on. Piero De Luca è sbarcato nel Vallo di Diano è datata e risale al 18 ottobre 2019 per il convegno “Il nuovo PD nel mezzogiorno, ripartiamo dal Vallo di Diano” tenutosi nel “nuovo complesso monumentale della S.S. Pietà”; un convegno che, per quanto mi riguarda, fu un successo in termini di progettualità propositiva per il giovane parlamentare PD, figlio del governatore della Campania.

Quella fu l’occasione, come scrissi qualche giorno dopo, per Piero De Luca di sdoganare la sua azione politica da quella del padre e per dimostrare tutta la sua autonomia dagli schemi prefissati del “sistema di potere politico deluchiano”. Ma c’era poca gente ed io che prediligo esplorare le notizie scrissi:

“”Per queste ragioni in sala, l’altra sera nell’aula consiliare di Teggiano intitolata al sen. Antonio Mario Innamorato, c’era poca gente e c’erano soltanto tre sindaci del Vallo di Diano (Raffaele Accetta, Donato Pica e Francesco Cavallone; tutti e tre con un cervello pensante e, credo, autonomo) oltre al sindaco Michele Di Candia che era ospitante; ma per Piero De Luca è meglio così perché tutti gli altri sindaci del PD valdianese  sono soltanto dei peones in attesa di fare velocemente il salto della quaglia (appena si illumineranno i primi sintomi della caduta), non dico verso Matteo Renzi, sicuramente verso  lidi molto lontani dal deluchismo di maniera che ha, purtroppo, insabbiato per sempre le velleità di un comprensorio che anche da lui in questi ultimi quattro anni non ha avuto assolutamente niente se non le solite prebende per sfilate, sagre, feste e festini””.

Ma quella era un’altra era e De Luca appariva chiaramente fuori dai giochi politici per una ricandidatura a governatore; e il figlio Piero pagò un prezzo che non era addebitabile a lui.

Oggi l’on. Piero De Luca ritorna caparbiamente nel Vallo di Diano e va in quella Sala Consilina dove il padre Vincenzo, letteralmente inondato di gente, fece promesse mai mantenute (ferrovia, tribunale, carcere, ospedale, poste, polizia, ecc. ecc.); e tutti i creduloni presenti (erano davvero in tanti) a spellarsi le mani per i forti applausi.

Oggi sarà completamente diverso, innanzitutto perché a parlare sarà il figlio che avrà la soddisfazione di vedere proni davanti a lui tutti gli sciacalli che proditoriamente si assentarono dalla convention di Teggiano spinti dall’esigenza di marcare vergognosamente la loro distanza da un governatore in caduta libera.

Comunque sia, l’on. Piero De Luca interverrà oggi pomeriggio su un tema molto particolare che dovrebbe essere il primo paletto a sostegno del rilancio del Vallo di Diano e non solo: “Emendamento al Decreto Rilancio (D.L.19 maggio 2020, n. 34) sulle zone rosse che erano state escluse dal provvedimento del Governo inerente il sostengo economico e sociale, poi confluito in un emendamento unico che è stato approvato in Commissione Bilancio alla Camera dei Deputati il 03/07/2020”.

Non si è capito bene dove parlerà perché è dato presente alla stessa ora delle 17.30 sia nel Polo Culturale Cappuccini al piano terra dell’Auditorium Comunale ovvero presso la Scuola Primaria Statale dell’Istituto Comprensivo “Camera”, nell’Aula Magna al 1° piano, via G. Matteotti 1 (comunicato del Comune); ben sapendo che l’on. Piero De Luca non dispone del potere divino della bilocazione, probabilmente si fermerà in Piazza Umberto I, a metà strada tra le due location indicate da due identici comunicati, per non scontentare né gli uni e né gli altri. Potrebbe fare, cioè, come facevano i grandi politici del passato che si fermavano a metà strada tra Piazza del Gesù e Botteghe Oscure.

Si perché Sala Consilina sta vivendo, in questo avvio di campagna elettorale, alcuni momenti tempestosi: da un lato c’è l’opposizione storica (Domenico Cartolano, Antonio Santarsiere, Angela Freda e Teresa Paladino) che comunque è una costola del PD; e dall’altra parte la maggioranza che sembra essere spaccata in due, con il sindaco Francesco Cavallone (PD) che incredibilmente sponsorizzerebbe la rielezione di Corrado Matera (UdC) ed altri che sosterrebbero correttamente i candidati del PD.

Preso atto della confusione che la fa da padrona, mi sono chiesto: “Vuoi vedere che alla fine dei conti hanno ragione i quattro dell’opposizione che, almeno all’apparenza, non litigano tra di loro e vanno avanti nel contestare alla frammentata maggioranza le carenze amministrative e progettuali”. Se è così, e sembra proprio che sia così, devo ricredermi sulle capacità aggregative di Mimmo Cartolano (al quale chiedo pubblicamente scusa per averlo un po’ maltrattato giornalisticamente qualche mese fa) e sulla sua corretta e convinta appartenenza ad un partito.

Oltretutto ho avuto modo di notare che, grazie anche alla spinta dell’avv. Angelo Paladino (papà della consigliera Teresa), il gruppo dei quattro consiglieri di “SaleSì” sta ponendo problemi seri e gravi all’attenzione del popolo salese; tra i tanti, ultimamente, l’appello per il ripristino del carcere giudiziario chiuso inopinatamente sotto lo sguardo inerme di un’amministrazione incapace di reagire. Come dire che i “SaleSì” scavalcano facilmente una scomposta maggioranza.

Nel pomeriggio di oggi assisteremo all’ennesima prostrazione (genuflessione accompagnata da un profondo inchino) dinanzi al figlio del Re o, finalmente, potremo vedere una classe politica impegnata seriamente a risolvere i problemi reali attraverso “Un nuovo PD nel mezzogiorno, ripartiamo dal Vallo di Diano”, come era stato soltanto annunciato nell’ottobre del 2019, per porre quesiti e progetti al nostro politico di turno.