Dr. Pietro Cusati
NAPOLI – Nel Bollettino Ufficiale della Regione Campania, n. 133 ,del 25 giugno 2020, è stata pubblicata la legge regionale 24 giugno 2020, n. 15: “Legge a sostegno delle buone pratiche per le politiche integrate di sicurezza. Istituzione di Punti Lettura rivolti alle bambine e ai bambini dalla nascita fino a sei anni di età e ai loro genitori”. La legge entrerà in vigore il 10 luglio 2020. “II più prezioso di tutti i capitali e quello investito negli esseri umani e di quel capitale la parte più preziosa e il risultato delle cure e della influenza materne “.(Alfred Marshall) II ‘’capitale umano ’’ è il risultato di un processo che ha le fondamenta nei primi anni di vita, nei primi mille giorni di vita. La Regione Campania promuove interventi nel contesto di politiche volte a incentivare la lotta alla criminalità diffusa, la prevenzione della criminalità, la diffusione della legalità e per il tramite della Fondazione Pol.i.s., aderisce al Programma nazionale di promozione della lettura in età precoce e di sostegno alla genitorialità denominato “Nati per Leggere” che, dal 1999, promuove la lettura alle bambine e ai bambini dalla nascita fino a sei anni di età e ai loro genitori, al fine di consolidare la buona pratica in famiglia, e ne sostiene l’implementazione su tutto il territorio regionale. Il provvedimento prevede i interventi rivolti a tutti i minori fino a sei anni di età e ai loro genitori o adulti di riferimento, con particolare attenzione alle famiglie che vivono in contesti vulnerabili, dove è necessario intervenire per contrastare la povertà educativa e la devianza sociale, applicando dispositivi educativi di sviluppo umano e sociale già dai primi mesi di vita, nonché modelli di comunità generative centrate sulla prima infanzia e sul sostegno alla genitorialità. La Regione Campania riconosce il riutilizzo sociale dei beni confiscati alla criminalità organizzata, quale strumento di prevenzione e contrasto dei fenomeni criminali, promozione dei principi di legalità, solidarietà e inclusione sociale, occasione per un modello di sviluppo territoriale sostenibile e inclusivo e, laddove le condizioni lo consentono, si riserva la possibilità di realizzare gli interventi in beni confiscati alla criminalità organizzata, al fine di riqualificarli e restituirli alla collettività. La Regione Campania si impegna a garantire la qualità degli interventi educativi rivolti ai minori fino a sei anni di età e alle loro famiglie e a porre le migliori condizioni formative per qualificare e aggiornare gli operatori. R’ previsto l’istituzione di un sistema capillare di Punti Lettura, considerati presìdi di legalità e dispositivi di prevenzione del disagio sociale. I Punti Lettura sono spazi educativi specificamente allestiti e dotati di libri
per le bambine e i bambini fino a sei anni di età, dove promuovere buone pratiche per lo sviluppo nei primi anni di vita, accrescere il potenziale umano, sostenere le competenze dei genitori attraverso la lettura di relazione intesa come strumento di efficacia scientificamente riconosciuto. La Regione Campania promuove e sostiene i Punti Lettura in spazi istituzionali, biblioteche, istituti scolastici, sedi di organizzazioni del Terzo settore, servizi materno-infantili e presìdi sanitari territoriali, strutture ospedaliere, istituti penitenziari, beni confiscati alla criminalità organizzata. Inoltre è prevista la formazione e l’aggiornamento degli operatori e dei volontari che collaborano o intendono collaborare alle attività dei Punti Lettura, al fine di acquisire le competenze adeguate per svolgere attività socio-educative di lettura di relazione con i bambini, i loro genitori o adulti di riferimento. Sarà istituito un Albo degli operatori socio-educativi specializzati nella lettura di relazione, dal quale attingere per consentire le attività dei Punti Lettura. Le risorse per la realizzazione delle misure previste sono integrate da eventuali entrate provenienti dallo Stato, da persone fisiche o giuridiche e con regolamento adottato dalla Giunta regionale sono disciplinate i criteri e le modalità di erogazione. La Giunta regionale della Campania relaziona annualmente al Consiglio regionale della Campania sull’attuazione della legge e valuta i risultati conseguiti rispetto all’obiettivo di istituire una rete capillare di Punti Lettura per le bambine e i bambini fino a sei anni di età e i loro genitori. L’investimento nel capitale umano e l’intervento più produttivo anche da un punto di vista economico, lasciare al loro destino i bambini che nascono da famiglie in difficoltà socio-economica significa, di fatto, al di la delle lesione del diritti, condannare una parte consistente della popolazione ad un destino di marginalità e determinare per la società un carico di povertà e devianza che a livello territoriale può minare alla base qualsiasi possibilità di sviluppo. Ridurre la povertà e occuparsi della genitorialità può contribuire a realizzare una società migliore, sostenendo la relazione madre-bambino si può, infatti promuovere il benessere delle nuove generazioni. II ritardo sociale, sanitario ed educativo, che si verifica fin dal concepimento e nei primi anni di vita dei bambini, rappresenta l’elemento determinante più importante per il mancato sviluppo sociale, individuale e collettivo dei nostri territori, nonché la causa più importante di esclusione e di devianza sociale. La Regione Campania, come previsto dell’articolo 1 dello Statuto Regionale, ispira la propria azione ai principi della democrazia, dello stato di diritto e della centralità della persona umana, garantisce e promuove i principi di uguaglianza, solidarietà, liberta, giustizia sociale e pari opportunità tra donne e uomini. La Regione Campania, per il tramite della Fondazione Politiche Integrate per la sicurezza (Pol.i.s.), che ne rappresenta il soggetto attuatore, aderisce al Programma nazionale di promozione della lettura in età precoce e di sostegno alla genitorialità ‘’Nati per Leggere’’ che, dal 1999, promuove la lettura ai bambini da 0 a 6 anni e ai loro genitori al fine di consolidare la buona pratica in famiglia e ne sostiene l’implementazione su tutto il territorio regionale. Gli interventi previsti dalla legge rappresentano un servizio universale rivolto a tutti i minori da zero a sei anni di età e ai loro genitori e/o adulti di riferimento, con particolare attenzione alle famiglie che vivono in contesti vulnerabili della Regione Campania dove e necessario intervenire per contrastare la povertà educativa e la devianza sociale, applicando dispositivi educativi di sviluppo umano e sociale sin dai primi mesi di vita, nonché modelli di comunità generative centrate sulla prima infanzia e sul sostegno alla genitorialità.