L’insegnamento della Cittadinanza e Costituzione ha favorito lo sviluppo di competenze trasversali, che hanno condotto gli alunni e gli studenti alla consapevolezza dei propri diritti e alla fedeltà verso i propri doveri di futuri cittadini. È compito di ogni docente, dalla Scuola dell’Infanzia sino agli Istituti di Istruzione Secondaria Superiore, formare e favorire una partecipazione alla vita civile plasmata – in primis – dai principi di responsabilità, legalità e solidarietà. Nella didattica di Cittadinanza e Costituzione sono confluiti, arricchiti e valorizzati gli obiettivi che un tempo afferivano all’insegnamento dell’Educazione civica, così da andare oltre i confini di un insegnamento a sé stante, per agevolare una multiforme armonia formativa orientata verso i comuni traguardi di una Scuola che vuole concepire i giovani non solo come alunni, studenti ma anche e soprattutto come cittadini. Come rammenta espressamente anche la Legge 107 del 13 luglio 2015 (art.1 c.1), per affermare il ruolo centrale della Scuola nella Società… non si può prescindere da una Scuola quale laboratorio permanente di partecipazione e di educazione alla Cittadinanza attiva. Avvicinare i giovani ai suoi valori e sostenere l’insegnamento di “Cittadinanza e Costituzione”, attraverso attività pluridisciplinari e metodologie laboratoriali, è infatti un impegno comune del mondo della scuola e del Parlamento, che nel tempo si è tradotto in nuove iniziative e in una pluralità di progetti, rivolti ai differenti gradi di istruzione e realizzati grazie al contributo degli Uffici scolastici regionali, dei dirigenti scolastici e dei docenti. Uno di questi è quello che la dirigente scolastica Laura Teodosio del 1° Circolo Didattico di Mercato San Severino e le docenti Laura Bisogno e Ada Leo delle classi 5 A e 5B del plesso Don Salvatore Guadagno, con il Signor Polli Gianfranco del Laboratorio di ceramica Giada hanno realizzato dando vita a statuine meravigliose denominate Italia Turrita. Gli stessi, sono stati anche omaggiati pochi giorni fa, al Comune di Mercato San Severino dall’Assessore alla cultura la dr.ssa Vincenza Cavaliere. Ovviamente e sottolineo purtroppo, per colpa del Covid 19, ha dichiarato l’Assessore Cavaliere, da sempre vicina ai giovani e promotrice di tanti progetti in ambito culturale, hanno preso parte all’evento solo gli adulti. Ma tornando alle statuine, le stesse sono la personificazione femminile della nostra Nazione con una corona a forma di torre. Inoltre, sempre in occasione del 74 anniversario della Festa della Repubblica Italiana, gli alunni del I° Circolo Didattico di Mercato San Severino del plesso Don Salvatore Guadagno, nello specifico ripeto quelli delle classi 5A e 5B, grazie all’insegnante Laura Bisogno, hanno realizzato un video sulla storia della corona a forma di torre (L’Italia Turrita), dedicato al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella e agli italiani tutti. Il Capo dello Stato, attraverso gli uffici della segreteria, ha risposto all’appello degli studenti, i quali gli invieranno due piccole statue rappresentanti proprio L’Italia Turrita. Le statue sono state realizzate a Nocera Superiore, presso il laboratorio di ceramica Giada. Il lavoro svolto, relativo al programma “Cittadinanza e Costituzione”, ha ricevuto l’encomio da parte del Presidente Mattarella. In virtù di questo elaborato, gli studenti hanno chiesto di inserire sul sito web del Quirinale, il simbolo dell’Italia Turrita, in quanto memoria storica del Paese e segno antichissimo. Anche i sindaci, Antonio Somma di Mercato San Severino e Giovanni Maria Cuofano di Nocera Superiore, che hanno patrocinato il progetto, saranno omaggiati dei modelli statuari in oggetto. Vedere l’Italia come una persona che esiste e agisce non è al giorno d’oggi così immediato come un tempo. Manca l’abitudine all’utilizzo dei simboli e delle raffigurazioni simboliche, come è appunto la personificazione dell’Italia. Eppure la figura femminile, più o meno vestita come una donna “antica”, con la corona turrita, lo stellone in fronte e, nel caso, anche la spada, era per i nostri antenati un’immagine costantemente presente, fosse solo a livello inconscio. Compariva quasi ovunque ed era il simbolo dell’Italia, della Repubblica Italiana e quindi dell’essere Italiani: tutti sapevano che la testa turrita raffigurata un po’ dappertutto, dai francobolli alle monete, ai documenti ufficiali, rappresentava l’unione in un’unica matrice. La testa turrita è diventata il simbolo ufficiale dell’Italia solo dopo il referendum che sancì la fine della monarchia dei Savoia, dopo la seconda guerra mondiale. Il simbolo non è comparso all’improvviso ma ha avuto una lunga gestazione, con variazioni nell’immagine e negli attributi che la caratterizzavano. Nel video, gli alunni del I° Circolo di Mercato San Severino, hanno raccontato tutto questo e molto altro ancora, con fatti storici ed immagini eccezionali, grazie anche all’introduzione del robot Teotronico di Matteo Suzzi di Bologna. Una nuova idea di culturalità, fondata (anziché sulla valenza estetica o di pregio) sul diretto collegamento con la comunità territoriale di riferimento, insito in quel riferimento all’appartenenza “alla Nazione” del patrimonio storico-artistico, con cui si indica non già una relazione di tipo privatistico tra lo Stato ed il patrimonio, ma piuttosto l’essenza più profonda di quest’ultimo, ossia il suo essere espressione dell’identità, ossia di quei valori condivisi dal popolo stanziato sul territorio. Tutto questo ha favorito grazie alla docente Laura Bisogno., anche un percorso di studi sempre con le due 5 su citate, dedicato a Carmine Manzi non solo attraverso la realizzazione di una biografia in accordo con la famiglia ma anche grazie a dei volantini. Oltre a tutto ciò, affinché tutte le nuove generazioni possano conoscerne la storia, è stato anche realizzato un quadro da un pittore locale con la poesia dedicata a San Severino “Canto al mio paese” dove si uniscono nello scrivere la mano di Manzi e quella di un bambino. L’originale è stato donato in corso d’anno agli eredi Manzi. Le due classi hanno vinto il premio della critica per il testo Manzi tra i ragazzi.