Dr. Pietro Cusati (giurista – giornalista)
Codogno luogo simbolo dell’inizio della pandemia, il comune del Lodigiano in cui è stato scoperto il primo caso italiano di Coronavirus. “Spero che continui quel grande sentimento di solidarietà che ci arrivò da tutta Italia quando diventammo per primi zona rossa”. Nel giorno della visita del Presidente Mattarella in occasione della festa della Repubblica, il Sindaco di Codogno Francesco Passerini esorta il resto del paese a non considerare lombardi e codognini come untori ma a riscoprire il sentimento di vicinanza che si manifestò negli ultimi giorni di febbraio. “Non dimentichiamoci che da questo virus non ne esce un comune o una regione, o ne esce tutta l’Italia o non ne esce nessuno”. Passerini, che il 21 febbraio si trovò a gestire il primo caso di coronavirus in Italia, ha aggiunto che lo spirito con cui “fin dall’inizio i comuni della zona rossa hanno fatto di tutto, con sacrificio, per far sì che quest’epidemia non si sviluppasse al di fuori” dovrebbe continuare per permettere al paese di “proseguire nella riconquista della sua libertà”.”Da qui riparte l’Italia del coraggio e da qui ribadiamo i valori della Costituzione.” Il Presidente della Repubblica Mattarella ha scelto di essere a Codogno il 2 giugno per rendere omaggio a tutte le vittime del Covid-19 e a quanti hanno affrontato in prima linea la lotta contro il coronavirus e per ringraziare l’Italia della solidarietà, della civiltà, del coraggio. Un gesto fortemente simbolico, nel giorno della Festa della Repubblica.A Codogno nella notte tra il 20 e 21 febbraio 2020 venne individuato il cosiddetto paziente Zero. “Da Codogno, dove è iniziato il nostro percorso di sofferenza, vogliamo ribadire i valori della Costituzione, ricordando nuovamente i tanti nostri concittadini morti per il coronavirus e rinnovando grande solidarietà ai loro familiari e alle loro comunità. Questo è tempo di un impegno che non lascia spazio a polemiche e distinzioni. Tutti siamo chiamati a lavorare per il Paese, facendo appieno il nostro dovere, ognuno per la sua parte”. In questi luoghi si ritrova oggi la Repubblica.Mattarella ha ringraziato gli operatori sanitari: “Non vi sono parole sufficienti per esprimere quanta gratitudine meritino da parte di tutti gli italiani. Non andrà dimenticato quanto, in questi mesi, hanno fatto, con generosa abnegazione, tanti medici, infermieri, personale impegnato nei diversi ruoli della sanità, farmacisti. Lungi dal sottrarsi al proprio compito, hanno contrastato l’epidemia con coraggio, sovente ponendo a rischio la propria salute. Molti sono rimasti vittime del loro senso del dovere”.’’Da Codogno vogliamo ribadire i valori della Costituzione, ricordando nuovamente i nostri concittadini morti per il coronavirus e rinnovando grande solidarietà ai loro familiari e alle comunità di cui erano parte’’.Questa visita assume anche il significato di auguri , i più intensi e affettuosi – a coloro che sono malati e stanno lottando per la guarigione. Siamo stati testimoni di migliaia di gesti solidali, coraggiosi, di testimonianze di altruismo, di abnegazione e spesso di felice inventiva nell’aiuto a chi ne aveva bisogno. Si è manifestato un patrimonio morale presente nel nostro Paese, spesso sommerso, che va esaltato, che va posto a frutto.In Italia, per primi in Europa e in tutto il mondo occidentale, siamo stati investiti da un fenomeno di inimmaginabile velocità di diffusione, sconosciuto anche alla scienza, nei suoi caratteri, nelle sue modalità di trasmissione, nei suoi effetti sull’organismo.Chi si è trovato ad affrontarlo – nei diversi ruoli – ha dovuto procedere spesso per tentativi di fronte all’imprevedibilità del comportamento dell’epidemia, non esistendo né farmaci specifici, né consolidate valutazioni scientifiche, né indicazioni di esperienza, che consentissero previsioni adeguate, né strutture proporzionate alla dimensione del contagio. Desidero salutare e ringraziare tutti i presidenti di regione, i sindaci, gli amministratori del nostro Paese che – insieme al Governo nazionale – hanno fronteggiato il pieno del vortice dell’emergenza e si stanno adesso adoperando affinché la ripresa delle attività possa avvenire ordinatamente e in sicurezza.”Credo che il suo gesto sia molto bello. Essere il giorno della Festa della Repubblica nel comune simbolo dell’epidemia, perché da lì partì tutto, credo che sia un messaggio di speranza, di fiducia e di vicinanza di tutto il Paese nei confronti di chi ha sofferto così tanto”. Così il presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana .
Il Tenente della Croce Rossa ha dato il saluto a nome di tutto il volontariato di Codogno al Presidente della Repubblica nel municipio di Codogno. Ha ringraziato il Capo dello Stato per la visita in un territorio “così duramente provato dall’emergenza epidemiologia tuttora in corso”.”Abbiamo vissuto direttamente la forte esperienza della zona rossa durante le prime settimane e proprio nella difficoltà quotidiana dovendo contare solo sulle risorse presenti sul territorio abbiamo fronteggiato al meglio delle nostre possibilità le più diverse ed alle volte vitali esigenze dei nostri concittadini. Le assicuro, signor Presidente, che tutto ciò non è stato né semplice ne scontato ma grazie all’affiatamento delle diverse realtà del mondo del volontariato alcune delle quali già strutturate, altre spontaneamente sorte alla bisogna, siamo riusciti coralmente .