Assemblea Nazionale
Roma, 16 maggio 2020
Una lunga storia: da Associazione a Partito
Tra le liste che hanno partecipato alle ultime elezioni regionali in Calabria c’era
anche la Casa delle libertà, collocata nel centrodestra a sostegno della
candidatura di Jole Santelli ; in quella formazione – che, essendo rappresentata
in consiglio regionale, aveva il pregio di non dover raccogliere le firme per
presentarsi – sono confluiti esponenti di varie forze politiche presenti sul
territorio. Tra queste, anche i Liberaldemocratici Italiani.
Il nostro Movimento politico nasce come Associazione denominata ” I liberali”
il l O febbraio 2007, per volontà di Ciro Giovanni Palmieri, attuale Presidente
del Comitato dei Garanti, e di un gruppo di persone che fino ad allora avevano
fatto riferimento al Partito liberale. Quello stesso partito originario, ricostituito
nel 1997, che nel 2004 aveva ripreso il vecchio nome di Pii, ma senza ottenere
significativi risultati.
Nel 2009, alcuni iscritti all’area cominciarono a impegnarsi e a candidarsi, a
titolo personale, come liberali. Il nostro Palmieri si candidò alle elezioni
europee nella ci rcoscrizione Italia meridionale, all’ interno della lista dei liberai
Democratici, che quell’anno corse anche grazie all’esenzione da lla raccolta
firme in alleanza con il Maie.
Nella primavera dello scorso anno, per iniziativa del Nostro si è deciso, insieme
ad altre persone, di trasformare l’Associazione medesima in Movimento
politico, modificando lo statuto con i fondatori che erano ancora disponibili,
allora erano uno per ogni regione italiana.
Tuttavia, visto che nell’agone politico era già stata presentata una nuova
organizzazione con la dicitura ‘i Liberali’, legata a Renato Altissimo, abbiamo
pensato di cambiare il nome della nostra Associazione in Liberaldemocratici
Italiani. Il simbolo è però rimasto lo stesso, con il colore blu di fondo e un
gabbiano stilizzato, considerato che quasi tutti i soggetti liberali o
liberaldemocratici europei hanno nel loro emblema un gabbiano o comunque
un volatile. A ciò, abbiamo aggiunto tre punti verdi, bianchi e rossi, per
richiamare il tricolore e sottolineare l’importanza fondamentale delle persone.
Oggi, con questa Assemblea Nazionale, il Partito dei Liberaldemocratici
Italiani si presenta con la sua organizzazione a tutti coloro che nel Paese
intendono collaborare per la più ampia diffusione dei principi e dei valori liberali
e democratici.
Documento Politico / Programmatico / Organizzativo
Politico
Un caloroso ringraziamento va innanzitutto al Comitato dei Garanti e in
particolare al Presidente Ciro Giovanni Palmieri che nell ‘arco di un anno, da
giugno 2019, ha promosso e fortemente voluto questa iniziativa. Un grazie
anche a Angelo Giubileo, che negli ultimi mesi ha efficacemente esercitato il
ruo lo di Portavoce del partito, ai Coordinatori Regionali e a tutti i dirigenti locali
per gli ampi sforzi profusi. E infine, un grazie anche a tutti gli amici iscritti, e
anche non iscritti, che comunque hanno condiviso e condividono l’iniziativa del
progetto, che oggi segna il ri lancio del Partito in Italia.
Oggi, mediante questa Assemblea Nazionale, noi portiamo a termine il disegno
di dare uno spazio di rappresentanza e uno strumento efficace di presenza
politica a tutti coloro che si riconoscono e si affidano ai principi e valori di
un’antica e sempre rinnovata tradizione civile moderata e liberaldemocratica.
E’ giunta l’ora di ristabilire la verità rispetto a un’errata interpretazione e
conseguente percezione del presente e della quotidianità, che, con la caduta
della Prima Repubblica e nel corso della Seconda Repubblica, ha ritenuto che
noi autentici spiriti liberali fossimo piuttosto il residuo di un passato. E invece,
quel presente e quella quotidianità continuavano ad attingere ai principi e ai
valori della nostra più antica e perenne tradizione, facendo in modo tuttavia
che proprio a noi l’intellighenzia e l’establishment di questo nostro sempre
amato Paese non riconoscesse i meriti storici dovuti e viceversa alimentasse,
tra noi, processi di divisione cu lminati in una vera e propria diaspora. Un vero
e proprio esilio.
Ma, noi sappiamo bene come sono davvero andate le cose in quest’ultimo
quarto di secolo circa trascorso. La fine del Novecento e l’inizio di questo
Nuovo Millennio hanno mostrato, in tutto l’Occidente, il trionfo del modello di
governo democratico e liberale; con la caduta del Muro di Berlino, tutti gli
storici hanno discusso l’ipotesi che addirittura la storia fosse finita avendo
raggiunto e instaurato una tendenza a livello globale che conformava i sistemi
politici ai principi della democrazia liberale.
In Italia, questo processo è stato accettato e cond iviso anche da forze politiche
che fino ad allora l’avevano combattuto; forze che erano state definitivamente
sconfitte dalla storia, ma che non hanno accettato di farsi da parte e, pur
rinnegando tutto ciò in cui credevano, hanno pensato a una mera rivincita sul
piano dell’immagine ma non dei contenuti.
E quindi è giunta anche l’ora che quest’ult imo inganno abbia termine e a tutti
noi liberali – il fi losofo Croce in proposito avrebbe potuto aggiungere ” Perché
non possiamo non dirci liberali H
– venga offerta l’occasione e l’opportunità di
riorganizzarci al fine di ampliare maggiormente i spazi di libertà che investono
tutte le società civili e occidentali, cosi come la nostra, nell’ambito di ogni
comune, provincia, regione e rispettivi ambiti di rappresentanza e di governo
dei cittad ini.
Siamo certi che tutti noi, attuali iscritti e dirigenti locali, siamo e saremo il
lievito capace di riuscire, in tempi ravv icinati, a dare voce e organizzazione alle
moltepl ici forme di pensiero, cultura e tradizione liberaldemocratica presenti
nel nostro Paese.
Oggi, anche nel nostro Paese, tutti – proprio tutti – si dichiarano e si
professano liberali ; dalla destra alla sinistra, c’è il quasi unanime
riconoscimento che i valori liberali e i sistemi politici da essi ispirati e sorretti
siano i più adatti e conformi al modello di democrazia di un paese
economicamente e socialmente avanzato ed evoluto.
Ciò naturalmente potrebbe suggerire l’idea che non ci sia bisogno di formazioni
politiche dichiaratamente liberali, dato che tutti siamo e ci dichiariamo già
liberali. Ma, in effetti, non è proprio cosi, in quanto occorre evitare che, com’è
avvenuto nell’ultimo quarto di secolo in Italia, i nostri principi democratici e
liberali non siano svenduti e ridotti nominalisticamente all’uso di mere
etichette. Le idee, infatti, hanno sempre bisogno del concorso e del supporto di
uomini, organizzazioni e rappresentanti politici che ad essi si richiamano
esplicitamente e li mettano in pratica, in modo coerente e convinto, nelle
moltepl ici forme quotidiane dell’azione e dell’iniziat iva politica. Cosi che, la
nostra stessa iniziativa da opportun ità si trasforma in dovere e, in definitiva,
nella responsabilità di con segnare alle generazioni che ci seguiranno il portato
di una storia che abbiamo ereditato grazie al sacrificio e al la generosità delle
generazioni che ci hanno preceduto.
Ecco perché noi Liberaldemocraticl Italiani intendiamo porci come una forza
propositiva, presentandocl come il ” Partito della storia e della ragioneH
, al fine
di sostenere e ribadire le Istanze diffuse che provengono innanzitutto
dall’esercizio delle libertà civi li e politiche necessarie al la formazione e allo
sviluppo di un sistema economico produttivo che non soggiaccia alla pressione
talvolta soffocante della burocrazia, agitata da tentazioni assistenzialistiche,
spinte che l’Italia non può più permettersl a causa dell’ingente debito pubblico.
I l nostro debito pubblico ha ormai ragg iunto un livello pari al 160% del PIL, un
livello che necessariamente deve calare se vogliamo che i nostri figl i e nipoti
possano nutrire qualche speranza di una vita adeguata, al netto dei debiti già
contratti .
Questo grave fardello che pesa sul nostro intero sistema-Paese non può
assolutamente esimerci da responsabi lità che noi stessi abbiamo e pertanto
con volontà e forza dobbiamo impegnarci tutti a governare la realtà del
presente e fornire risposte adeguate al declino in cui è Incorso il nostro Paese
soprattutto a seguito delle politiche di governo che hanno caratterizzato in
particolare l’ultimo decennio dell’attuale crisi.
Pertanto, noi liberali dobbiamo dire basta al paradosso della marginalizzazione
e dell’autoesclusione dalla vita pubblica. E’ finito il tempo delle recriminazioni e
delle fughe nel privato. E’ ora di rimbocca rsi le maniche. Spetta a noi quindi,
liberaldemocratici Italiani, l’onere e l’onore di raccogliere la sfida, impegnarci
ed essere protagonisti. Noi liberaldemocratici Italiani non intendiamo più, per il
futuro, affidare le sorti delle nostre idee ad alcuno. Pertanto intendiamo
tornare in campo con le nostre insegne e con l’orgoglio del nostro passato, ma
anche con l’ambizione di un futuro degno della tradizione ideale, culturale e
morale di cui siamo portatori.
Solo un partito rinvigorito nelle strutture nel gruppo dirigente e nella rete di
diffusione territoriale, potrà partecipare a questa nuova fase della vita politica
italiana. Per quanto ci riguarda, siamo pronti e disponibili, senza pregiudiziali di
sorta alla discussione. Il Partito, dunque, si avvia ad intraprendere un lungo
cammino, con tappe scandite e predeterminate, e vorrà dire la sua sui temi
dell’agenda politica nazionale, con l’impegno di non mancare agli appuntamenti
elettorali.
Noi , Liberaldemocratici Italiani, consapevoli che nel nostro Paese manca da
troppo tempo un’adeguata rappresentanza politica del mondo liberale, abbiamo
ritenuto non più rinviabile la proposta di dar vita a un movimento politico di
area moderata in cui far convergere i valori comuni della plurisecolare
tradizione dell’Occidente democratico e dell’Europa liberale.
liberaldemocratici Italiani è un’Associazione Politica Nazionale di cittadini di
area moderata che si riconoscono negli ideali propri delle tradizioni
democratiche, liberali, cattolico-liberali, laiche e riformiste europee, ai sensi
dell’art. 49 della Costituzione della Repubblica Italiana e si propongono di
concorrere con metodo democratico a determinare la politica nazionale,
facendo valere i principi costituzionali ed essenziali di Libertà personale,
Sicurezza e Salute del cittadino nell’ambito dei confini interni ed esterni del
Paese, Giustizia e Solidarietà a difesa di ogni individuo e in ordine alla
formazione e allo sviluppo sia di un modello “aperto” di economia di mercato
sia di una corretta applicazione del principio di sussidiarietà.
E’ però importante sottolineare che, in particolare nell’attualità, la garanzia e la
tutela necessaria dei principi di Giustizia e di Solidarietà richiedono tuttavia
anche un recupero della dimensione “sociale” del vivere quotidiano, al fine di
adottare un modello di democrazia che sia ancora partecipato e partecipativo.
Infine, sempre in relazione ai tempi e alla realtà contingente e in
considerazione dell’attuale panorama politico ed elettorale italiano, dichiariamo
senza se e senza ma che la nostra collocazione è nella grande area moderata
del centro-destra.
Programmatico
Il punto prioritario del nostro programma politico è quello di partire dai
problemi rea li e quotidiani dell’insieme delle nostre comunità cittadine,
provinciali e regiona le e ciascuna di esse in particolare.
Con ciò intendiamo dare non solo concretezza alla politica, ma anche restituire
la politica ai cittad ini. Intendiamo, nello stesso tempo, superare il limite, a
nostro avviso gravissimo, della politica così come l’abbiamo conosciuta
nell’ul timo quarto di secolo. Allora diventa evidente che punto qualificante del
nostro impegno di liberaldemocratici è far sì che la gente guardi alla politica
con fiducia trovando risposta adeguata al disagio e ai problemi nei quali è da
tempo costretta a vivere. Ne segue che, da parte nostra, si guarda alla grande
area moderata, al di sopra degli steccati, spesso artificiosi e sempre rancorosi,
della divisione politica, perché siamo convinti che nella misura in cui saremo
capaci di accogliere e dare spessore e indirizzo politico alla domanda degli
elettori e dei simpatizzant i, il nostro partito potrà essere di riferimento e di
raccordo, potrà essere di utile servizio all’intera nostra società.
Il secondo punto del nostro programma investe pertanto sull’importanza di un
metodo che costituisca e caratterizzi il nostro movimento, la nostra
formazione, il nostro partito nella forma piuttosto di uno spazio critico e di un
laboratorio in cui il programma del nostro impegno e della nostra azione, sia
nell’immediato sia su tempi più lunghi, sia frutto precipuo dell’ascolto di ciò che
ci viene segnalato da simpatizzanti, aderenti e elettori; e quindi un impegno
formula to e indirizzato dal basso, dalle situazioni concretamente vissute.
Questo metodo ci consentirà di avere programmi efficaci e snelli, a misura
degli interessi del territorio e di quanti in essi vivono ed operano stabilmente.
Ci consentirà soprattutto – almeno questo è il nostro convinto auspicio – di
formulare proposte immediate, svincolate dalle vecchie logiche legate alla
clientela e alla burocrazia dei partiti tradizionali, all’arroganza dell’uno o altro
schieramento di parte.
AI fine di mantenere il sistema di democrazia parlamentare, che ha garantito
soprattutto in passato forme di partecipazione individuale e collettiva alla vita
politica del Paese, riteniamo che occorra innanzitutto valorizzare il sistema
didattico e d’informazione, promuovendo il merito, la cu ltura, la ricerca,
l’innovazione e il made in Italy, in particolare per quanto riguarda i settori del
turismo e del manifatturiero.
Punti irrinunciabili del nostro programma politico-economico sono: il taglio
della spesa, la sburocratizzazione del sistema e la conseguente riduzione del
debito pubblico; il tag lio delle tasse e una generale revisione del sistema fiscale
per il rilancio di un’economia non sussidiata e assistita ma viceversa
meritocratica e competi tiva; il finanziamento della libera attività d’impresa
mediante una politica d’investimenti pubblici finalizza ta all’implementazione di
sistemi moderni e globali di advanced and additive manufacturing solution,
realta aumentata, industriaI internet, big data analytics e nell’ambito dei
programm i di politica ambientale adottati e finanziati dall’Unione Europea con i
fondi destinati al prossimo bilancio settennale 2021-2027.
Quanto invece all’assetto statale organizzativo, riteniamo che nel presente
occorra superare l’attuale e vecchio modello “regionalista”, di direzione e
sussidiarietà “concorrente” e “ripartita”, al fine di costruirne uno nuovo, valido
ed efficiente, calibrato viceversa sulla nuova dimensione globale dei rapporti
tra popoli, stati e organizzazioni sovranazionali. Inoltre, è parimenti necessaria
una riforma della giustizia da attuare secondo i principi del “giusto processo” di
cui all’articolo 111 della Costituzione.
La grave emergenza da Covid-19 ha mostrato le gravi crepe di un apparato
amministrativo-burocratico spesso incapace di adottare una decisione sia in
tempi rapidi che soprattutto in modo risolutivo. Inoltre, per un Paese – che per
tassi di anzianità della popolazione, statisticamente al mondo è solo dietro al
Giappone -, tale condizione unita a quella della tendenziale risalita del debito
pubblico costituisce una grave situazione di sbilancio da affrontare con estrema
urgenza sul piano della spesa sanitaria e previdenziale.
Questa nostra iniziativa costituisce pertanto un’importante sfida lanciata a
tutte le forze e le intelligenze produttive del nostro Paese, in nome di una
cultura ispirata al principi di democrazia e libertà, che identificano ogni modello
di società “aperta”, e al principio di responsabilità, che indissolubilmente ci lega
alle generazioni che ci hanno preceduto e alle generazioni che ci seguiranno.
Organlzzativo
La nostra realtà, volontà e ferma determinazione unite al valore fondamentale
di questi messaggi ci spronano a mettere le nostre competenze e il nostro
impegno a disposizione del Partito ed è nostra convinzione che un rilancio serio
e duraturo dei Liberaldemocratici Italiani passa necessariamente da una
presenza capillare e diffusa sull’intero territorio della nostra beneamata
Penisola.
In nome di questa convinzione e di questo impegno, intendiamo ridare
dimensione e vocazione nazionale all’iniziativa intrapresa nel febbraio 2007, in
maniera rinnovata, mediante l’organizzazione e le iniziative del partito di tutti i
simpatizzanti, gli iscritti e i dirigenti dei Liberaldemocratici Italiani.
Insieme ce la faremo. Il futuro, più ancora del passato e del presente, è dalla
nostra parte.
Direzione Nazionale
Ciro Giovanni Palmierl (Cosenza), Angelo Giubileo (Salerno), Stefano Pelizzoni
(Monza e Brianza), Carla Ceretelli (Firenze ), Sebastiano Marino (Trieste),
Alessandra Porciani (Firenze),Carlo Zanolini (Torino), Nino Viradi (Cosenza)
Gabriella Balma (Torino), Giovanni De Caro (Cosenza), Beppe Mauro (Treviso),
Antonella Leonardi (Catania ), Gianmarco Brunetti (Arezzo), Donatella Castioni
(Verona ), Gaetano Santonocito(Torino), Maria Varga (Milano), Massimo
Davenia (Firen ze), Francesca Bablc (Trieste), GIulio Ferranti (Terni), Angela
Macaluso (Palermo), Francesca Occhluzzi (Cosenza), Lucio Rasulo (Napoli ),
Mario Fabrizio (Foggia), Carlo Ioppoli (Roma ), Marcello Rubino (Ca tanzaro),
Fortunato Sculll (Milano), Paolo Luigi de Cesare Pacifico (Brindisi) .
direttore: Aldo Bianchini