Dr. Vincenzo Mele
Il Ciad, paese situato nell’Africa centro-settentrionale, ha definitivamente abolito la pena di morte. Il presidente Idriss Déby, al potere dal 1990, aveva reintrodotto la pena capitale nel 2015 dopo gli attacchi di Boko Haram ed era stata applicata solo a 10 membri del gruppo terroristico. Nel 2017 la pena capitale nel paese africano era riservata solo per reati legati al terrorismo mentre per i reati comuni era stata abolita, fino a pochi giorni fa, quando Djimet Arabi, Ministro della Giustizia, ha proposto un disegno di legge che è stato sottoposto al Parlamento ciadiano ed approvato all’unanimità.
Secondo il report di Amnesty International nel 2019 c’è stato un calo del numero delle esecuzioni capitali nel mondo. Tuttavia i paesi dove sono ancora attive le pene capitali sono alcuni stati degli U.S.A., Arabia Saudita, Iraq, Egitto, Cina, Iran e Corea del Nord; i dati delle ultime tre rimangono ancora oggi però un segreto di stato.
Nel 2019, sempre secondo il rapporto di Amnesty, in Iraq almeno un centinaio di persone sono state condannate a morte, diversamente dall’Egitto che ne conta 32, l’Arabia Saudita con 184 condannati e la Cina, che detiene il triste primato, con migliaia di morti, spesso omosessuali, disabili e dissenti politici.
Il paese africano, nonostante la sua strenua lotta contro il Covid-19, ha deciso di voltare pagina e di fare un passo in avanti, abolendo la pena capitale; una decisione coraggiosa e responsabile in tempi turbolenti.
Dott. Vincenzo Mele