Antonio Citera
SANZA – Banchi rotti, sedie lungo i corridoi, vetri per terra, ed un estintore svuotato nelle aule dell’istituto. Questo il bilancio di un atto di vandalismo avvenuto a Sanza nella scuola elementare Carlo Pisacane. Un non rientro tra i banchi di scuola ieri a Sanza, causato da un gesto vandalico di incosciente valore. Uno spettacolo osceno dinanzi agli occhi di alunni ed insegnanti, le aule praticamente irriconoscibili, invase dalla polvere bianca fuoriuscita da un estintore ritrovato all’interno dell’istituto, alcuni banchi danneggiati, ed alcune sedie rotte e adagiate lungo i corridoi. Un atto vandalico in piena regola, che di fatto ha creato scompenso e disagio ai poveri bimbi che infreddoliti dalla gelida mattinata, sono rientrati nelle loro abitazioni. I vandali, molto probabilmente un gruppo di adolescenti del posto, sono entrati nell’istituto dalle finestre dei bagni , rompendo le vetrate dall’esterno. Non è la prima volta che un fatto simile accade, già alcuni mesi fa, atti simili si sono perpetrati nello stesso istituto, con conseguenze anche peggiori. Oltre ad ospitare i ragazzi delle elementari, la struttura, è anche la sede della scuola dell’infanzia. Un atto condannato a più voci, sia il dirigente scolastico, Francesco Vitale, sia il corpo docente, si dicono amareggiati da quanto successo. Le indagini del caso, sono nelle mani dei Carabinieri della locale stazione,supportati dagli uomini della polizia municipale coordinata dal comandante Vincenzo Manduca, i quali stanno cercando di individuare gli autori dell’insano gesto. Tale fatti, ci impongono ad una attenta riflessione . Quale motivazione può spingere chiunque ad assumere tali atteggiamenti lesivi per l’intera cittadinanza? Forse bisogna ricercare nel quotidiano, trovare quei parametri che il virtuale, ha sviato, riaprire un dialogo forte che riporti la giusta dimensione del vivere. Le motivazioni si possono leggere nel disagio soggettivo che i giovani di oggi vivono, causato da frustrazioni, insuccessi, che di fatto ledono la personalità di un adolescente. Manca la percezione della gravità delle azioni che vengono fatte, spesso manca la cognizione delle regole, e in questo mancare che trova terreno fertile l’aggressività di pochi e di chi vorrebbe instaurare una nuova dialettica della contestazione. Un appello rivolto a tutti, non bisogna distruggere ciò che è di comune utilità, confidiamo nell’impegno e nella sensibilità dei tanti che adeguatamente sostenuti, possano dare un contributo essenziale per debellare questi malesseri che il più delle volte sfociano in vandalismi.
direttore: Aldo Bianchini