Riccardo Vizzino – Avvocato e Presidente dell’Associazione “il Dado”
Giuseppe Lamberti – Consulente d’Impresa
Michele Cavallone – Presidente Unione Artigiani Italiani e PMI di Salerno
SALERNO – In un momento di straordinaria urgenza sanitaria ed economica, <<non bisogna lanciare il dado>> per assumere decisioni efficaci e costruttive nell’interesse della collettività, ma soprattutto sarebbe auspicabile, da parte delle Istituzioni, non giocare con la vita delle persone. Un “gioco” questo, dove il tempismo, abbinato a scelte intelligenti, può risultare determinante per vincere questa partita contro l’emergenza pandemica. Come noto a tutti, negli ultimi anni, il proliferare del gioco d’azzardo patologico spesso anche in chiara violazione dei valori costituzionali, ha causato danni drammatici sulla salute e sull’economia del giocatore, vittima, egli, di un gioco dal quale difficilmente si riesce ad uscire. Poiché, come mostrano i vari studi intervenuti sul tema, è soprattutto la popolazione più adulta a mostrare una maggiore inclinazione alla ludopatia sarebbe saggio, da parte dello Stato, destinare completamente il Jackpot sospeso, per combattere la crisi pandemica in corso, che proprio come la ludopatia, ha tra le sue vittime preferite proprio i più anziani. Proprio dall’azione congiunta, tra lo Studio Legale Vizzino, l’Associazione il Dado e l’Associazione Famiglie “Fuori-Gioco” Potenza, che da anni sono impegnati in prima linea alla tutela e alla difesa di chi purtroppo soffre per i danni causati da tale patologia psicologica, è stato possibile raccogliere numerose richieste relativamente alle varie misure da poter attuale grazie all’utilizzo del “bottino” del gioco d’azzardo, per salvare migliaia di vite, in quei territori dove determinate cure, in contrasto al CoViD-19, oggi non sono possibili, una cifra pari a oltre mille posti letto di terapia intensiva. Dalla lettura del LIBRO BIANCO, istituito dallo Studio Legale Vizzino e nel quale confluiscono le varie richieste dei cittadini in difficoltà, si evince proprio questo: << lo Stato non lanci il dado per prendere decisioni in grado di salvare vite umane>> e destini l’intero Jackpot del Superenalotto sospeso, al potenziamento del settore sanitario delle Regioni del Sud Italia. Siamo, infatti, di fronte ad un apparato amministrativo lento nell’assunzione di misure, queste, spesso labili di efficacia e di risultati tangibili. Come esposto, tra le altre, dalla Regione Campania attraverso la lettera del Governatore Vincenzo De Luca e indirizzata alle Istituzioni competenti, si è chiaramente messo in luce come le richieste delle Regioni del Sud, quelle maggiormente in crisi nel settore della sanità pubblica, siano state completamente ignorate. Richieste, quelle avanzate dalla Regione Campania, formulate sulla base dei primi numeri di contagi, i quali seppur ancora contenuti, mostrano come anche al meridione il Coronavirus stia producendo i primi danni e, purtroppo, le prime vittime. Verrebbe da pensare, che il Governo, sia impegnato a combattere su un solo lato del “campo” la battaglia virale, tracciando così territori di serie A e territori di serie B, altresì ignorando in maniera grave che nel meridione nel caso in cui, malauguratamente, ci si dovesse trovare con numeri di contagi simili a quelli del Nord, l’intero territorio cadrebbe in un collasso sanitario senza precedenti. Inoltre, occorre sospendere immediatamente il gioco d’azzardo online, poiché lo stato di quarantena unito ad uno stato psicologico oggi inusuale, alimenterebbe la propensione al gioco in quei soggetti già assuefatti oltre ad assuefarne di nuovi, con danni importanti alla salute e alle finanze delle famiglie italiane.
Non è affatto possibile, quindi, che lo Stato si dimentichi sempre dello stesso territorio, il Sud, da sempre terreno fertile di eccellenze al servizio dell’intero paese. Si chiedono, pertanto, azioni serie, ma soprattutto intelligenti e lungimiranti, andando ad attuare attraverso l’utilizzo dell’intero Jackpot di circa 35 milioni di euro, le seguenti azioni nelle Regioni del Meridione:
1) Aumento di posti letto di terapia intensiva, attraverso l’acquisto della relativa strumentazione sanitaria, tracciando inoltre una mappa territoriale dei posti letto attualmente presenti e di conseguenza andando a potenziare soprattutto i territori maggiormente sprovvisti in relazione al numero di abitanti;
2) Organizzazione di nuclei operativi, in seno alle singole Regioni, in grado di tracciare tempestivamente, con apposita strumentazione sanitaria, la mappa dei contagi;
3) Acquisto di materiale sanitario di protezione, per le categorie che sono maggiormente esposte al contagio, quali: medici, infermieri, forze dell’ordine;
4) Potenziamento dei servizi e delle forniture relativamente ai principali fabbisogni delle singole regioni.
In questa drammatica “partita” contro un nemico invisibile, dove si contano già milioni di vittime, le Istituzioni non giochino a dadi nell’assumere decisioni responsabili e meritevoli circa la tutela delle vite umane.