Aldo Bianchini
NAPOLI – L’ufficio di presidenza della regione Campania ha vissuto diverse ore di angoscia. Maurizio Bortoletti, commissario straordinario della ASL di Salerno, risultava introvabile agli addetti per la notifica della nuova nomina a “commissario della asl di Salerno” che il governatore Stefano Caldoro ha firmato nei giorni scorsi per un nuovo incarico (e non proroga, come qualcuno ha scritto!!) di sei mesi ai vertici della sanità pubblica salernitana. Andirivieni di commessi, continue telefonate e e-mail all’Asl di Salerno, numeri cellulari del commissario non agganciabili, insomma Bortoletti introvabile fin dal 23 dicembre scorso. Sparito, volatilizzato nel nulla. E il decreto che correva il rischio di decadere mancando la firma di accettazione del colonnello. Poi qualche indiscrezione comincia a filtrare da Salerno fino al palazzo Santa Lucia di Napoli: l’introvabile commissario è ai piedi del Perito Moreno, il ghiacciaio della Patagonia più famoso al mondo con i suoi 195 km quadrati e i suoi 35 km di lunghezza, per assistere agli inquietanti e paurosi scricchiolii dovuti al suo movimento di estensione. Finalmente a Napoli tirano un sospiro di sollievo, il commissario sarà in sede martedì 10 gennaio dopo essersi ritemprato nella Terra del Fuego come un novello James Cook o John Byron. L’abitudine al freddo e, soprattutto, agli scricchiolii gli farà bene per tamponare gli scricchiolii veri di una Asl che, sotto la sua gestione, pare si stia indebitando oltre ogni misura. Altri sei mesi di mandato potrebbero però mettere in crisi la fredda calcolatrice di Bortoletti per riportare il bilancio della sanità almeno in parità e smascherare le irrituali modalità con cui si è arrivati allo sbandieramento del nuovo corso. Il nuovo corso trova radicamento in un assunto molto particolare: “congelare i vecchi debiti, ripartire daccapo azzerando tutti i pagamenti e puntando al taglio, non dei servizi, ma dei costi degli stessi”. In altre parole la ASL di Salerno che è stata presentata come una Asl virtuosa potrebbe trovarsi tra sei mesi con una serie impressionante di contenzioso che anche in passato non era stato mai visto. Del resto la politica di commissariamento sta affliggendo la ASL nostrana fin dal 2009, dall’epoca di De Angelis, passando per De Simone per arrivare a Bortoletti. Circa tre anni, troppi per un’azione di commissariamento, è contro la natura stessa dell’incarico. Anche questo sta facendo agitare, e non poco, gli ambienti della sanità salernitana, così come si stanno agitando quelli della Napoli/1 che ha registrato il nuovo incarico al generale Maurizio Scoppa. Lo stesso nome di battesimo per Scoppa e Bortoletti, la stessa provenienza dall’Arma, semplice coincidenza, chissà!! Perché, si chiedono in tanti, solo Na/1 e Sa proseguono con i commissari, perché per queste due importanti Asl non sono stati nominati i direttori generali come è accaduto per tutte le altre Asl? Il mistero è fitto, anche se qualche spiegazione comincia ad affiorare. Sembra che la situazione di bilancio di queste due Asl non garantisce la politica ed anche che la politica su queste due Asl non è riuscita, visto i tempi che corrono, a trovare un accordo che potesse garantire una stabilità duratura ed un’affidabilità dei nominati altrettanto longeva. La nomina dei direttori generali, difatti, prevede un arco di tempo non inferiore ai cinque anni. Si continuerà, dunque, per questa strada, che piaccia o no. I risultati? Beh! quelli contano davvero poco e nessuno si metterà a fare lo spelling voce per voce, tutto e sempre in danno degli utenti, cioè dei semplici cittadini.
direttore: Aldo Bianchini