DECRETO “CURA ITALIA”??????

Di Valentino Di Brizzi

(politico e imprenditore del Vallo di Diano)

 

 

dr. Valentino Di Brizzi - presidente Imprenditori Vallo di Diano

VALLO di DIANO – “Spero che il Decreto “Cura Italia” serva almeno a curare l’Italia dal punto di

vista sanitario”. E’ quanto dichiarato dal Presidente dell’Associazione

Imprenditori Vallo di Diano – Valentino Di Brizzi – all’indomani della

pubblicazione del decreto. “Tanti proclami e tanta confusione viene

costantemente generata dalle Istituzioni sia locali che nazionali. Veniamo

costantemente informati del fatto che l’unico modo per evitare il diffondersi del

contagio è RESTARE a CASA. Ma resta in vigore il DPCM dell’11 marzo u.s., che

ha praticamente ritenuto di lasciare aperte tutta una serie di attività ritenute

NECESSARIE. Francamente troppe! – dichiara Di Brizzi – Tant’è che nonostante

il decreto e vista la gravità della situazione nel Vallo di Diano, tantissimi

imprenditori nostri associati hanno ritenuto di chiudere le proprie attività, con

una decisione autonoma, al fine di salvaguardare la salute dei propri dipendenti,

delle loro famiglie e di tutta la clientela.

Non credo – continua Di Brizzi – che questo decreto sia la cura giusta per

salvaguardare le nostre attività. O, almeno, non lo è se non riesce a mettere in

campo gli strumenti di sostegno in tempi brevissimi.

Chi ha scritto il decreto forse non si è reso conto che a strettissimo giro sarà

impossibile per i clienti pagare i fornitori e quindi si innescherà una catena di

insolvenze che bloccherà l’intero tessuto economico. Se gli strumenti, anche

quelli previsti, – continua il Presidente dell’AIV – non verranno innescati in

maniera rapida e concreta, ad esempio trovando il sistema veloce per garantire

liquidità nelle nostre aziende, liquidità che per i prossimi mesi non potrà essere

garantita dall’utente finale, sarà il collasso per una miriade di aziende e di

conseguenza per l’intero sistema e a nulla servirà il rinvio di rate e cartelle.

La sensazione – conclude DI BRIZZI – è che mentre il medico studia il malato

muore. E l’augurio, invece, in questo momento è che almeno si prenda in mano la

situazione sanitaria. Infatti, visto che questo decreto non ci curerà dal punto di

vista economico, la speranza è che almeno trovino il modo per tutelare la nostra

salute.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *