Aldo Bianchini
SALERNO – Qualcuno, dopo aver letto l’articolo di ieri, mi ha chiesto se il presunto contagio diffusosi nel Vallo di Diano fosse dovuto alla Chiesa ?
Assolutamente no, ho risposto; semmai la colpa è di qualche scellerato rappresentante della Chiesa che in barba ad ogni cautela ha organizzato almeno tre riunioni dei cosiddetti neocatecumenali, i quali non avendo proprio niente da fare avrebbero deciso di riunirsi nei giorni in cui dette riunioni erano impedite non solo dal DPCM ma anche da una corretta interpretazione del momento drammatico che tutti stiamo vivendo.
E rispetto all’articolo di ieri è giusto fare una precisazione, come mi ha suggerito un attento lettore; il sacerdote autore del misfatto è originario di Monte San Giacomo ma ha la sua residenza ufficiale a Sala Consilina; il predetto sacerdote, quindi, avrebbe spaziato la sua visione del mondo tra Monte San Giacomo, Sala Consilina, Sassano, Salerno ed anche Roma per le sue assidue frequentazioni capitoline.
Fin qui ho utilizzato i termini “scellerato” e “misfatto” in forza del fatto che esiste un’ordinanza regionale n. 18 del 15 marzo 2020 che impone la chiusura di quattro paesi per via delle possibili trasmissioni del contagio dovute proprio alla celebrazione dei riti pseudo religiosi organizzati nei giorni in cui ciò era proibito.
E veniamo, come avevo anticipato ieri, all’intervista che il collega Rocco Colombo ha realizzato, in assoluta anteprima esclusiva, con il Vescovo della Diocesi Teggiano-Policastro Mons. Padre Antonio Maria De Luca, intervista pubblicata su Ondanews.it il 16 marzo 2020.
Innanzitutto vorrei suggerire al Vescovo di non “filare” troppo con l’altro De Luca (il governatore !!) perché il kaimano potrebbe rapidamente, nonostante i salamelecchi, rispedirlo (il Vescovo) da dove è arrivato.
Infine, se mi fossi trovato al posto di Colombo, avrei semplicemente replicato con un laconico “Eccellenza, ma Lei crede che i giornalisti e i cittadini hanno l’anello al naso ?”; dare per buona la storiella che non hanno bevuto nello stesso calice è davvero difficile da digerire, in quanto il cardine basilare dei neocatecumenali è quello di “bere dallo stesso calice” tutti insieme, appassionatamente.
Io non so se la fidelizzazione con i “neocatecumenali” è un fatto perfettamente in linea con il dogma della chiesa cattolica; non è questo che mi interessa, intendo invece sapere che in quelle due-tre occasioni non potevano assolutamente riunirsi ed hanno violato un codice etico che soprattutto loro avrebbero dovuto rispettare.
La notizia di oggi, intanto, è che i due genitori del sacerdote (a dir poco indisciplinato) che vivono a Monte San Giacomo sono già stati messi in quarantena (importa poco se per scelta o per forza) e che lo stesso sacerdote, come scrivevo ieri, nei giorni più pericolosi è andato da Sala a Roma passando per Salerno consumando anche un pranzo (uno solo !!) con i genitori sangiacomesi.
Un’assidua lettrice di questo giornale mi ha scritto che in fondo MSG non c’entra niente con la storia (ed è vero !!); un’altra che quei raduni non hanno prodotto alcun contagio; come dire che anche Lei ha creduto alla favoletta raccontata dal Vescovo che non essendo né medico e né scienziato dovrebbe soltanto zittire.
Perché se così fosse, cioè che mai e poi mai da quei raduni possa essere schizzato il virus, dobbiamo tutti insieme gridare a squarciagola per pretendere di restringere, a doppia mandata, in una casa di cura i seguenti personaggi:
- Il governatore Vincenzo De Luca per aver costretto cinque paesi della Campania ad una rigida quarantena;
- Il sindaco di Sala Consilina, Francesco Cavallone, per aver allertato tutte le istituzioni;
- Il comandante della legione carabinieri della Campania, generale di divisione Maurizio Stefanizzi, per essere subito piombato a Sala Consilina ed aver istruito al meglio il capitano locale;
- Il consigliere provinciale Giovanni Guzzo che ha sollecitato l’intervento della Polizia Provinciale che da questa mattina dovrebbe già essere sul posto;
- Il Vescovo Antonio Maria De Luca che non ha, comunque, fermato i predetti raduni e tutti gli altri movimenti che invadono la sua diocesi;
- Il medico di Sala Consilina (credo si tratti del dr. Giuseppe Altieri) che giustamente avrebbe già disposto la quarantena per almeno 300 cittadini salesi;
- Il cittadino salese (solo per residenza) che con il suo spensierato atteggiamento avrebbe potuto contagiare gente di Lagonegro (per il suo lavoro in tribunale) e di Sala Consilia – Bellizzi (dove, ricordo, è morto un fidelizzato) – Atena per la sua presunta attività di neocatecumenista. E su questo cittadino si era allertato giustamente il sindaco di Sala (Francesco Cavallone) che aveva ordinato l’affissione di uno specifico manifesto per le probabili vicinanze del soggetto addirittura all’ospedale di Villa d’Agri. E scusate se è poco.
Dico questo perché, dovendo fare la cronaca senza inutili interviste, è già in atto un movimento politico contro l’ordinanza di De Luca in quanto la stessa ordinanza potrebbe essere contestata e ridotta a semplice consiglio per i cittadini; secondo i bene informati “costituzionalisti di giornata” violerebbe la Carta Costituzionale.
Sullo sfondo, però, lasciatemelo dire (al di là dello sterile tentativo del gruppo di preghiera di spiegare che il tutto si è svolto prima dell’entrata in vigore del decreto regionale, quasi come a dire che De Luca e gli scienziati che lo circondano si sono improvvisamente rimbambiti) rimane un atteggiamento sconsiderato ed ai limiti del codice penale di un gruppo di persone per i probabili rischi per la salute pubblica ed e per l’economia territoriale (alcune aziende mi hanno scritto), rischi che hanno dato luogo alla clausura di migliaia di cittadini e prodotto danni incalcolabili e difficilmente quantificabili; insomma nei prossimi anni ci sarà molto lavoro per consulenti e magistrati sempre che le annunciate denunce di De Luca andranno avanti.
Ovviamente io propendo per la prima soluzione che riguarda la superficialità, per non dire altro, di quegli sconsiderati del gruppo di preghiera; anche perché con la pandemia in atto, al di là dell’accertata positività, qui si è propensi a chiudere tutto, a cominciare dall’Università di Fisciano che rimarrà sigillata fino al 3 aprile prossimo a causa di una inserviente risultata positiva.
In chiusura vi svelo la cosa che mi ha colpito di più nelle ultime ore.
Un imprenditore del Vallo, tale Catiello Gallo (titolare dell’azienda lattiero-casearia Campolongo di Montesano), si è lamentato perché nel golfo di Policastro i prodotti caseari valdianesi cominciano ad essere rifiutati perché provenienti dal Vallo in cui alcuni paesi sono sotto quarantena. Una notizia gravissima che Ondanews.it è riuscita ad afferrare ma che la redattrice dell’articolo non ha avvertito la necessità, se non il dovere, di porre in relazione a quanto quegli scalmanati del gruppo di preghiera hanno causato o stanno causando al comparto produttivo valdianese con la loro indisciplinata condotta. E di danni, come questo di Gallo, ce ne saranno ogni giorno di più. Anche perchè il Sindaco di Piaggine ha emesso un’ordinanza per vietare l’acquisto di protorri provenienti dai quattro comuni in quarantena (fonte Italia/2 Tv), ma anche in questo caso nessun accenno relazionale tra l’ordinanza e il gruppo di cui prima. Incredibile !!
Notizie dell’ultima ora:
—Chiuso anche l’albergo-ristorante “Magic” per possibile contagio di una dipendente.
—Il sindaco di Diamante ha emesso un’ordinanza (la n. 34 del 17 marzo) per vietare l’acquisto di prodotti dei quattro comuni del Vallo.
Capirfete facilmente quale e quanto grande è il danno per il territorio valdianese.