Scoperta in Australia una rete di canali più antica delle Piramidi

Dott. Vincenzo Mele

 

SALERNO – Mentre l’Australia lotta contro gli incendi selvaggi che stanno devastando la flora e la fauna, nei pressi dell’ex vulcano Budj Bim, nello Stato di Victoria, a sud-ovest del paese, i pompieri hanno scoperto una rete di canali risalente a 6.000 anni fa.
Il sito di Budj Bim, chiamato Mount Eccles, era già noto agli esperti tanto da essere inserito tra i patrimoni UNESCO. Ciò che ha stupito sono l’estensione e la profondità dei canali: si tratta di una cubatura più di 25 volte maggiore della Cloaca Maxima romana, ciò rende il sito australiano la seconda opera idrogeologica più grande mai effettuata dall’uomo in antichità, superata soltanto dalle Broadlands dell’Inghilterra Orientale.
Denise Rose, rappresentante e project-manager del gruppo no-profit “Gunditj Mirring Traditional Owners Aboriginal Corporation”, che tutela i Gunditjamara, popolazione aborigena dello Stato di Victoria, ha dichiarato ai microfoni della CNN: “Quando siamo tornati nell’area, abbiamo scoperto un canale nascosto nell’erba e tra altre piante; era lungo 25 m, il che era una misura notevole.”
Tale canale fu costruito dalla popolazione aborigena utilizzando le abbondanti rocce vulcaniche del vulcano Budj Bim ormai inattivo nella zona.
È davvero curioso che proprio grazie alla devastazione causata dagli incendi si sia potuto riscoprire un sito archeologico di tale importanza: costruito circa 6.000 anni fa, il complesso del Budj Bim ci ricorda la futilità dell’eurocentrismo ed in particolare cancella con un colpo di spugna i pregiudizi degli arroganti che per secoli hanno ritenuto il Mediterraneo l’unico polo di sviluppo del mondo antico.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *