Sara Monetta
ANGRI – La Confesercenti di Angri dice No alla liberalizzazione voluta dal decreto Monti. “Il decreto toglierà ogni freno all’espansione commerciale cinese e all’economia criminosa”. è questo l’allarme che hanno lanciato i preoccupati referenti della Confesercenti locale. “Il nostro giudizio è fortemente e decisamente negativo – ha dichiarato il presidente Aldo Severino – Come confermato dalla Confesercenti nazionale in tema di liberalizzazioni, la strada della deregulation totale per gli orari di apertura delle attività commerciali non trova nessuna razionale e logica motivazione, così come non si comprende la brusca retromarcia nei confronti delle professioni e di altre attività “protette”. Si rischia il proliferare delle aperture di cinesi e criminali che sono disposti a lavorare anche 24 ore senza però ottemperare ai costi legali di spese di personale e di gestione fiscale. La liberalizzazione può essere un’opportunità di sviluppo solo se guidata dalle istituzioni.” Proprio per questo motivo l’associazione angrese ha chiesto l’immediato avvio di un tavolo di confronto con il Comune per individuare delle deroghe al decreto di liberalizzazioni ed intraprendere l’avvio del progetto del centro commerciale naturale per garantire sostegno alle aziende. Gli allarmisimi della Confesercenti di Angri non sono però infondati: infatti, sebbene la piccola e media imprenditoria costituisca il 70 per cento della forza lavoro della provincia di Salerno, come ha dichiarato il coordinatore territoriale Agostino Ingenito, un imprenditore su tre rischia il fallimento. “Basti pensare” ha aggiunto Ingenito “che alcuni grandi marchi stanno lasciando il Cis di Nola che fornisce gran parte dei dettaglianti del nostro territorio e sono in agonia molte aree commerciali urbane. Complice delle chiusure, il circolo vizioso che fa salire alle stelle gli affitti degli esercizi commerciali mentre precipitano i guadagni”.