CRAXI: Il Governo che Di Pietro non presiederebbe

La redazione

avv. Giovanni Falci

SALERNO – E’ con grande piacere che pubblichiamo una riflessione dell’avvocato penalista Giovanni Falci pubblicata nel 2006, pochi giorni dopo che Antonio Di Pietro era stato nominato “ministro delle infrastrutture” nel governo nazionale di Romano Prodi (2006 – 2008).

Una riflessione che si cala perfettamente nella pagina di storia relativa a Bettino Craxi cel quale, in questi giorni, viene celebrato il ventennale della morte.

 

Avv. Giovanni Falci

SALERNO – In questo nostro paese tutto è possibile,anche che l’On.le Di Pietro possa un domani ritrovarsi a capo del Governo.

Un Governo quindi dei “valori” come recita il logo del partito di Di Pietro.

Sarebbe vera e pura fantasia e perciò sempre con la fantasia ho immaginato un governo degli uomini più rappresentativi della storia italiana che Di Pietro non potrebbe mai presiedere in ragione del suo limitato concetto di valore.

L’On.le Di Pietro infatti fa coincidere il valore di una persona con la sua incensuratezza. Più volte ha infatti dichiarato che i “condannati” non andrebbero candidati;che i valori morali risiedono nell’ossequio alle leggi e che quindi chi le ha violate è immorale.

Ebbene allora in virtù di questa morale e valore giudiziario degli uomini noi ci perderemmo un governo veramente rappresentativo e di qualità che Di Pietro si rifiuterebbe di presiedere.
Ministro della Famiglia e delle Politiche Sociali Gesù Cristo;condannato a morte a seguito di “regolare” processo da un Tribunale.

Ministro dei Beni Culturali Michelangelo Merisi detto il Caravaggio;un uomo che di Arte sicuramente ne capisce,ma condannato e latitante.

Ministro della Pubblica Istruzione Dante Alighieri;condannato all’esilio e quindi potremmo dire soggetto alla misura di prevenzione del divieto di soggiorno a Firenze.Persona quindi pericolosa per la Legge.

Ministro della Ricerca Scientifica Galileo Galilei condannato anche lui a seguito di “regolare” processo svoltosi a Palazzo San Macuto e poi passato sotto protezione dopo essersi “pentito” ed aver collaborato con la “giustizia”.

Ministro della Difesa Giuseppe Garibaldi anch’egli ricercato con ordine di arresto internazionale per fatti commessi anche in Argentina;sottosegretario di questo dicastero Carlo Pisacane per lo meno imputato di concorso in evasione per i noti fatti commessi nell’isola di Ponza se non addirittura per banda armata.

Ministro del Lavoro Antonio Gramsci condannato e incarcerato con il regime del 41 bis.
L’elenco potrebbe continuare per ogni dicastero;sta di fatto che l’On.le Di Pietro questo Governo di qualità non potrebbe presiederlo perché non avrebbe i “valori” a cui il suo movimento si ispira.
Eppure non penso che ci siano persone più capaci di quelli innanzi menzionati nei loro rispettivi campi di interesse.

C’è dunque qualcosa che non funziona o in loro o in Di Pietro.

E’ inutile dire, ma per costoro si tratta di condanne per fatti che oggi non sarebbero considerati reati,costoro sono stati condannati per fatti commessi contro la Legge del loro tempo,quei Giudici non hanno sbagliato,hanno fatto il loro dovere,ma questo non significa che non siano persone di spessore sicuramente superiore.

Nessuno conosce il nome del Giudice che condannò Caravaggio o Dante e neanche il loro volto tutti invece conoscono i due pregiudicati in questione la cui effige è stata scelta per le banconote da 100.000 lire e per le monete da 500 lire.

E’ il caso allora caro Di Pietro di rivedere questa concezione del “valore” così ristretta e limitata? E’ il caso di dare un peso diverso alle pronuncie giudiziarie che giudicano un fatto e non un uomo?
Vede caro Onorevole cosa si perde se non allarga i confini dei suoi giudizi; non potrà sedersi allo stesso tavolo di Gesù,Galilei,Gramsci,Garibaldi,Dante e Caravaggio e questo sicuramente non può considerarlo positivo.

 

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