Aldo Bianchini
SALA CONSILINA (SA) – “In politica c’è sempre un limite a tutto”; lo gridava spesso dai palchi e dalle impalcature di Piazza Portanova a Salerno un personaggio mitico dei primi anni del ‘900 che è passato alla storia con il nomignolo di “Fonz ‘a patana”. E non aveva tutti i torti, perché a causa delle sue veementi filippiche, quasi tutte (per non dire tutte) fuori luogo – fuori senso e sopra le righe, contro il potere dell’epoca fu prima emarginato e poi sostanzialmente messo alla berlina; finanche il suo affezionato pubblico di finti potenziali elettori lo abbandonò a se stesso e lo lasciò andare alla deriva.
Cosa c’entra il ricordo di “Fonz ‘a patana” con la politica, le sagre e i rifiuti di Sala Consilina ?, c’entra e come, perché quello che è avvenuto e sta avvenendo nel ridente centro-capoluogo del Vallo Di Diano, al di là del lato parossistico, appare proprio come le antiche “battaglie politiche” del nostro eroe del tempo che fu; battaglie che erano tutte incentrate soltanto sul clamore che riuscivano a suscitare nell’immaginario collettivo e che in pratica non avevano alcun radicamento nel sistema gestionale perverso del potere. Anzi molto spesso non avevano nulla a che fare con l’oggetto del contendere: da una parte il potere (la maggioranza) e dall’altra il contropotere (la minoranza) che sostanziano la democrazia.
Posso anche cercare di giustificare gli atteggiamenti a dir poco da circo equestre dello scanzonato Fonzo, ma lui in realtà non ebbe m ai l’occasione di candidarsi per un seggio al Comune ma non l’ebbe neppure per il suo presumibile condominio; nel caso di Sala Consilina, invece, c’è una maggioranza con un sindaco legittimamente eletto e c’è una minoranza con un leader (si fa per dire !!) che dovrebbe portare avanti una battaglia politica seria senza aggrapparsi ad una cavolata (questa sì davvero clamorosa !!) come la realizzazione di una “festa” (più che sagra) dei prodotti gastronomici tipici salesi in un contesto, tutto privato, assolutamente innovativo per le ormai spente idee degli organizzatori delle sagra che prolificano a piè sospinto in tutto il Vallo di Diano per manifestarsi, all’esterno, come veri e propri ristoranti all’aperto.
Il capo della minoranza, avv. Mimmo Cartolano, si è intestardito (come faceva quel mitico personaggio di cui prima) a portare sul piano politico una battaglia persa prima ancora di cominciare. Sottolineare in un comunicato stampa ufficiale del gruppo “SALESI” che “”apprendiamo con grande meraviglia e stupore che in concomitanza con la festa di San Rocco prevista a Sala Consilina per i giorni 24 e 25 agosto, l’amministrazione comunale ha autorizzato lo svolgimento di una sagra in loc. Costantinopoli !!! All’interno di una cava nella disponibilità del vicesindaco di Sala Consilina …” e cosi via con altre irriverenti cavolate (per non usare un termine alla Fonzo), vuol dire non aver capito cosa è la sostanza della politica e come essa si porta avanti in un contesto di civiltà e di democrazia.
Sinceramente, per quanto mi sia sforzato, non capisco la “meraviglia e stupore” per una manifestazione molto ben organizzata, perfettamente in linea con i parametri della sicurezza e dell’igiene ambientale e personale degli addetti, con le cucine a vista, con una location a dir poco suggestiva se non proprio mozzafiato, con un parcheggio seriamente organizzato e vigilato costantemente, oltretutto con prezzi assolutamente modici; invece di prendere spunto da una manifestazione perfetta in ogni suo aspetto e proporla come “modello” da seguire per tutte le altre (organizzate alla carlona in barba a norme e regolamenti), il capo gruppo della minoranza si preoccupa di far sapere alla popolazione che la location della festa “è nella disponibilità del vicesindaco” (arch. Gelsomina Lombardi, ndr !!)) senza capire che la stessa sia con la festa che con l’associazione organizzatrice non c’entra assolutamente niente se non fosse per il fatto di essere legittimamente la moglie di Sabbatino Larmino che ha investito ed investe capitali propri per offrire alla popolazione salese sempre nuove ed interessanti novità ricreative e gastronomiche con prodotti tipici locali senza chiedere e/o ricevere il benchè minimo contributo di denaro pubblico e neppure il “patrocinio morale” del Comune che non si nega mai a nessuno come ben sa il non tanto scaltro Mimmo Cartolano che, probabilmente, non ha imparato niente dalla sua lunga militanza nel Partito Democratico anche in forza dell’incarico di “coordinatore zonale”.
Dal leader dell’opposizione mi sarei, invece, aspettato una netta ed anche dura presa di posizione (e non solo una “fonziana reazione” come partito preso per il fatto di aver perso malamente le recenti elezioni amministrative) su temi di spessore ed interesse sociale che, a Sala come in altri paesi valdianesi, di certo non mancano.
Di sicuro non avrebbe dovuto basare il suo sconsiderato attacco sulla coincidenza della definita sagra con le celebrazioni di San Rocco, anche in virtù dell’anomalia tutta salese di festeggiare San Rocco non il 16 agosto (come avviene in tutto il mondo conosciuto) ma il 24 e 25 di agosto; un’anomalia sulla quale dovrebbe intervenire anche il Vescovo della diocesi di Teggiano/Policastro per raddrizzare una situazione a dir poco paradossale.
In questa strana e veemente azione tutta fonziana il pur bravo Cartolano è stato male consigliato dai suoi amici di partito (gruppo salesi !!) ed anche da un attore-regista teatrale (Enzo D’Arco, ndr !!) senza tener conto di due elementi importanti prima di prendersela di brutto con una sua collega di assise comunale: 1) la recente e sonora sconfitta alle elezioni amministrative; 2) la bocciatura delle aspirazioni del regista a diventare il direttore artistico del teatro M. Scarpetta (sempre con la Lombardi in giunta). Elementi questi che inevitabilmente hanno pesantemente inciso sulla credibilità dell’azione stessa che è apparsa non come una giusta denuncia ma come una probabile rivendicazione di tipo personale.
In sostanza il pur bravo Mimmo Cartolano avrebbe fatto meglio ad accendere i riflettori sulla poco comprensibile ordinanza sindacale, soprattutto per come è stata scritta !!, per il conferimento dei rifiuti (della quale scriverò a parte e successivamente anche in seguito al timoroso comunicato stampa sempre di Cartolano a nome di un gruppo che, forse, non ha neppure letto attentamente l’ordinanza che grida vendetta da sola), sui semafori di Trinità che non funzionano da anni e la cui situazione Cartolano conosce benissimo, sui parcheggi, sul mercato, e così via, invece di fissarsi sulla “sagra di Costantinopoli” che non ha tolto niente a nessuno e che a tutti è apparsa ben fatta sotto tutti i punti di vista. Ovvero come una nuova interessante e brillante iniziativa che potrebbe fare da guida a tutte le altre manifestazioni sul territorio qualora il leader dell’opposizione si fosse preoccupato di capire chi riceve i contributi e chi viola i regolamenti vigenti, e quali caratteristiche presentano le sagre – feste – festini e rievocazioni storiche e cosa bisogna fare per correggerle.
L’unica cosa buona, diciamo la verità, che ha fatto l’avvocato Mimmo Cartolano è stata quella di rivolgersi ad una stampa locale che, nella fattispecie, non ha saputo fare altro che pubblicizzare pedissequamente le sconcertanti dichiarazioni rilasciate sia da Cartolano che da D’Arco, senza minimamente preoccuparsi di guardare oltre il proprio naso, pardon oltre il comunicato. Ma è bene ricordare a tutti che la stampa vive, da tempo, una caduta di qualità impressionante e tale da farla posizionare a livelli ancora più bassi dei social che questa volta, udite udite !!, hanno pesantemente contestato sia Cartolano che D’Arco scendendo in campo con specifici commenti ed approfondimenti.
Il mitico “Fonz ‘a patana”, pur nella sua veemente e delirante battaglia contro il potere, questi errori non li commise mai; per questo, almeno all’inizio, ebbe dalla sua parte una platea vasta ed interessata; a Sala Consilina la minoranza rappresentata dal leader Cartolano non ha saputo fare neppure questo.