Maddalena Mascolo
CAVA de’ TIRRENI – Dopo un periodo abbastanza lungo, fatto di sofferenze e di cure specialistiche con numerosi ricoveri ospedalieri, è morto l’imprenditore del petrolio Domenico Lamberti che il direttore di questa testata giornalistica chiamava semplicemente “don Mimì” nel corso dei vari incontri al “bar Gisò” (annesso alla stazione di servizio Q/8, di proprietà della famiglia Lamberti all’uscita dell’autostrada di Cava) per un caffè e per scambiare due chiacchiere.
Negli ultimi tempi le sue apparizioni al bar si erano fatte molto rare; l’ultima volta, qualche mese fa, rimase seduto sulla sua poltrona preferita all’interno dell’ufficio della stazione di servizio; non ce la faceva neppure ad arrivare al bar.
Era un buon amico del compianto magistrato Alfonso Lamberti e di molti imprenditori cavesi; aveva saputo intrecciare buoni rapporti anche con gli imprenditori dell’agro e dell’hinterland napoletano.
Come tutti gli imprenditori anche Lui è stato coinvolto in alcune vicende giudiziarie che, pur con sentenze di condanna, non hanno mai dimostrato la veridicità dei tanti rapporti che aveva innescato; probabilmente gli fu fatale la sua vicinanza al giudice Lamberti sul quale Pasquale Galasso rovesciò una serie interminabile di accuse false, tendenziose e indimostrabili.
Io personalmente, il direttore di questo giornale e tutta la redazione lo ricorderemo sempre come un ottimo imprenditore, un uomo molto disponibile e, soprattutto, un uomo capace di guardare al di là del fossato per intuire prima degli altri gli avvenimenti che sarebbero accaduti di lì a poco.
Molti personaggi di Cava de’ Tirreni si sono stretti intorno ai suoi familiari nel corso della celebrazione dei solenni funerali avvenuta nella città natale che amava tantissimo.