Pisano: tutti d’accordo … tutti contro !!

 

Aldo Bianchini

 

Fonderie Pisano di Fratte

SALERNO – La questione dell’eventuale delocalizzazione delle Fonderie Pisano, croce e delizia di intere generazioni di politici – magistrati – istituzioni – amministratori e gente comune, è ancora lì tragicamente sul tappeto di una discussione infinita, piena di parole pronunciate spesso senza senso e senza alcuna conoscenza tecnico-chimica del problema.

Tutti si muovono come fossero sulle sabbie mobili assumendo di volta in volta una posizione critica o a favore senza neppure rendersi conto del fatto che le parole al vento molto spesso incidono sulle famiglie delle maestranze (circa 150 posti di lavoro) e producono effetti psicologici, ancora più dannosi delle ipotetiche inalazioni venefiche, sulle numerose famiglie di residenti che purtroppo in epoche in cui nessuno poneva problematiche ambientali hanno preso d’assalto l’intero territorio a ridosso delle fonderie che erano già lì da decenni e che si sono viste assediate da una colata di cemento urbano promossa con una pianificazione edilizia popolare da far rabbrividire anche il più cauto degli osservatori.

Le linee di pensiero, a livello scientifico, si accavallano alle linee di pensiero ed ognuno dice la propria approvando o contestando tutto quello che dicono i titolari degli stabilimenti industriali, i periti di parte, i consulenti del tribunale, il Comune di Salerno, la Regione Campania, arrivando finanche a contestare aspramente il lavoro dei tecnici dell’Arpac, fino al punto di mettere in discussione la liceità stessa dei responsi peritali con bravi ripercussioni anche di natura giudiziaria sugli addetti.

L’unica che sembra avere le idee precise sono l’Associazione Presidio Permanente e il Comitato Salute e Vita; la verità la conoscono soltanto loro ed in questa trappola c’è cascato anche il servizio pubblico della Rai con una serie di servizi televisivi che definire allucinanti è come dire poco.

Qualche giorno fa ho letto la proposta avanzata dalla CGIL di Salerno che coscientemente ha proposto il sito nella zona di Ostaglio (nella zona orientale del territorio comunale, dove c’è il cementificio ed anche l’inceneritore) dove poter delocalizzare le Fonderie Pisano per risolvere finalmente l’annoso problema.

Apriti cielo, si è scatenata la fine del mondo; è partita subito una sorta di corsa a “dagli all’untore” contro la più vecchia e la più forte organizzazione sindacale che, giustamente, valuta l’impatto ambientale ma guarda anche, se non soprattutto, ai posti di lavoro (gli ennesimi !!) che d’improvviso da sicuri – stabili e redditizi potrebbero trasformarsi in altrettanti licenziamenti discendenti dalla chiusura degli stabilimenti esistenti senza una possibilità alternativa.

Loc. Cupa Siglia di Salerno

Qualche altro ha riproposto incautamente la ricandidatura del sito industriale di Buccino per accogliere le nuove e modernissime strutture delle fonderie che, al passo con i tempi, non arrecherebbero alcun danno alla salute delle persone. Apriti cielo anche in questo caso con molti sindaci a gridare, smargiassosamente, alla rivolta con le barricate, ma pronti ad applaudire se la scelta ricade su un’altra zona purchè lontana dalla realtà territoriale amministrata.

Bella storia e, soprattutto, belle facce toste.

A tutti questi soggetti verrebbe da chiedere innanzitutto se vogliono far sopravvivere le Fonderie Pisano e con esse 150 posti di lavoro, oppure voglio affossarle completamente senza possibilità di scampo. Perché se in Italia, in Europa e nel Mondo tutti ragionassero come loro si dovrebbe arrivare agevolmente alla chiusura di tutti gli stabilimenti di fonderie esistenti sul pianeta Terra.

In tutto questo baillamme, dal tipico sapore di “facite ammuine”, non si capisce più nulla che alla fine produrrà un solo effetto che è quello della continuità nel sito di origine delle Fonderie Pisano e della infinita protesta da parte delle Associazioni e dei Comitati che nascono e pullulano a misura e dimensione dell’ipotetico problema.

La cosa che più mi ha colpito in questo alternarsi di veti – controveti e approvazioni è stata la posizione del partito politico Fratelli d’Italia che ha evocato addirittura un ipotetico allarme sociale provocato dalla proposta semplice e risolutiva della CGIL di Salerno.

La storia delle Fonderie Pisano continua, è una storia infinita.

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