Aldo Bianchini
SALERNO – La sospensione della convenzione in danno della Croce Azzurra di Agropoli e Capaccio è un atto di giustizia istituzionale da parte del commissario straordinario della ASL di Salerno , già sindaco di Ottaviano, dr. Mario Iervolino ?
Per quanto mi riguarda sicuramente no; a me appare come un atto di insicurezza e di timore nella morsa tra il Mov 5 Stelle e le esternazioni apodittiche del Governatore che invece di esaltare l’atto di sospensiva adottato dal manager della sanità salernitana (nominato il 15 giugno 2018) avrebbe fatto molto meglio a destituirlo dall’incarico.
Perché ?, perché così come appare è assolutamente difficile fidarsi della legittimità degli atti emessi da un manager della sanità che naviga a vista tra gli schiamazzi pentastellati e le grida populiste del governatore senza riuscire a capire che al di là degli schiamazzi e delle urla vanno valutati ben altri elementi prima di emettere provvedimenti che già stanno provocando una serie di difficoltà a catena che già si ripercuotono su tutta la sanità provinciale con punte drammatiche proprio nella zona del litorale cilentano dove operavano, fino a qualche giorno fa, le numerose ambulanze gestite dalla Croce Azzurra di Agropoli e Capaccio, delle quali il colpevolizzato Roberto Squecco è soltanto uno dei tanti soci, avendo le due associazioni legali rappresentanti e direttori che portano nomi e cognomi diversi da quello dello Squecco.
Se avesse indagato a 360 gradi prima di emettere la sospensiva il dr. Iervolino avrebbe scoperto che le due associazioni possiedono moltissime ambulanze, delle quali numerose in convenzione attiva con l’ASL e cinque fuori convenzione; avrebbe scoperto che la sciagurata notte tra il 9 e il 10 giugno furono proprio quelle cinque ambulanze fuori convenzione e chiuse in deposito a sfilare strombazzanti in corteo per le vie di Capaccio e che (questo è vero !!) una di queste ultime aveva un adesivo “ASL” attaccato sulla fiancata dove era stato apposto incautamente da un volontario per coprire un’ammaccatura della carrozzeria.
Insomma il commissario straordinario avrebbe fatto meglio anche a scoprire e capire tutte queste cose; sarebbe stato sufficiente fare uno screening delle macchinette elettroniche installate su tutte le ambulanze convenzionate per acquisire la certezza che le stesse non avevano preso parte alla sfilata e tutto poteva concludersi con una severa reprimenda (il gesto del corteo è sicuramente squallido) ovvero con una sanzione pecuniaria, esattamente come hanno fatto i Carabinieri della zona che hanno multato le cinque ambulanze con un a sanzione di 60 euro cadauna per “schiamazzi in luogo pubblico”. E non come hanno fatto altri investigatori che in questi giorni sono andati alla ricerca perduta nel giardino di casa Squecco di un presunto aereo privato di proprietà dello stesso Squecco che alcuni buontemponi (Pentastellati ?) avevano denunciato come realm ente esistente. E avrebbe, infine, anche realizzato quale tipo di condanna lo Squecco ha beccato per una vicenda dai colori molto dubbiosi e contorti (che nulla ha a che fare con la ASL e con i trasporti degli infermi) con al centro sempre e soltanto vicende di ritorsioni personali e politiche che nei paesi non mancano mai.
Invece no, il commissario straordinario si è lasciato intimorire dall’aggressione dei Cinque Stelle e dalle vibranti invettive del governatore De Luca che sul povero Franco Alfieri (e non per colpa di questi !!) si è giocato gran parte della sua credibilità prima con le fritture di pesce ed ora con i proclami “in relazione ad un atto di imbecillità, prima che di cafoneria” (fonte le Cronache) quale l’uso delle ambulanze che vede sempre al centro la figura, per certi versi controversa e poco digeribile, di uno dei suoi uomini più fidati come è ritenuto il sindaco Franco Alfieri che per resistere nel “cerchio magico” è stato costretto a recuperare una carica qualsiasi di sindaco al fine di legittimare le sue, non so se giuste, aspettative di natura politica.
Le mie osservazioni appaiono conformi a quanto sta accadendo in materia di deficit di soccorso sanitario in una vasta zona della provincia dove addirittura la ASL, per sopperire alle carenze causate dalla sospensiva della Croce Azzurra, ha dirottato un’ambulanza rianimativa che era impegnata a sostegno dei circa 160mila utenti di Salerno e dintorni; una situazione di enorme difficoltà che è stata denunciata da molti utenti e da alcune testate giornalistiche nel silenzio assoluto dei sindaci della zona che, guarda caso, sono tutti del partito deluchiano.
E’ già in atto comunque la richiesta di sospensiva della sospensiva dinanzi al TAR che non potrà pronunciarsi prima di qualche giorno; dobbiamo solo sperare che in questo frangente non accada niente di veramente grave.