Aldo Bianchini
PADULA – Dai rifiuti, abbandonati dinanzi al bar, ai cestini per la loro raccolta il passo è breve; ovvero sembra breve ma nella realtà così non è quasi mai, o meglio non funziona sempre così, a meno che da parte della pubblica amministrazione non ci sia una ragionevole capacità di interagire con il mondo dell’informazione che spesso viene avvertito come la puntura malefica delle ortiche e non come un modo (anche diverso, se vogliamo !!) di partecipare alla gestione virtuosa della cosa pubblica.
La storia che mi accingo a raccontarvi riguarda il Comune di Padula e la sua amministrazione che è direttamente connessa alla corretta organizzazione e gestione della Certosa di San Lorenzo (uno dei monumenti indicati dall’Unesco come patrimonio dell’umanità).
Al centro del racconto la notizia, supportata da alcune foto, di un piccolo cumulo di rifiuti secchi abbandonati al lato dell’ingresso del bar situato nel cortile esterno della Certosa; intorno ad un vaso di terracotta un cumulo ben esposto alla visione degli eventuali avventori dell’esercizio commerciale ed anche al giudizio sicuramente negativo dei visitatori e turisti che nelle vicinanze delle feste pasquali affollano lo storico monumento.
Osservando bene le foto si ha come la sensazione di una cosa probabilmente preparata ad hoc ed a discapito sia dell’esercente l’attività commerciale che del Comune che, trattandosi della corte esterna, è deputato anche alla corretta organizzazione del servizio di pulizia e smaltimento. L’altra cosa strana è che i rifiuti si trovino proprio a pochissima distanza dalla porta d’ingresso del bar e che il gestore non si sia reso conto di nulla e non abbia provveduto (anche se tecnicamente non gli compete !!) a rimuovere quel piccolo sconcio al fine di salvaguardare anche la sua stessa attività commerciale dal punto di vista dell’igiene. Qui non viene danneggiata soltanto l’immagine della Certosa e/o del Comune ma soprattutto quella dell’esercizio commerciale. Se non si capisce questo non si va da nessuna parte; ma si sa che da tempo tra amministrazione comunale e gestori dei punti commerciali all’interno del monumento non corre buon sangue per via di una “giusta” rivendicazione del Comune sulla lievitazione degli importi dei fitti.
L’increscioso incidente, comunque, è stato fotografato e le foto sono arrivate alla redazione di Ondanews che le ha pubblicate nel contesto di un articolo della giovane giornalista Ornella Bonomo (sabato 13 aprile ore 20.14), salvo poi a precisare che i rifiuti erano stati rimossi e che al posto del vaso di terracotta c’erano quattro contenitori (articolo di domenica 14 aprile ore 13.09).
Nello spazio di poche ore quindi l’assessore alla cultura del comune di Padula, Filomena Chiappardo, ottima conoscitrice delle tecniche di comunicazione, è intervenuta con decisione e superando tutte le difficoltà del caso, nonostante le ore domenicali, ha fatto rimuovere i rifiuti decidendo di installare quattro nuovi contenitori per la futura raccolta degli stessi che maleducatamente i visitatori avevano lasciato per terra e che il titolare del bar non aveva ritenuto necessario rimuoverli velocemente, visto e considerato che i rifiuti probabilmente erano il residuo di acquisti commerciali fatti proprio in quell’esercizio.
Una velocità che sorprende, che fa piacere e che non lascia adito a dubbi o a commenti diversi da quelli di assoluto apprezzamento dell’opera virtuosa, rapida e concreta con cui una pubblica amministrazione interviene su una carenza organizzativa, tramite uno dei suoi assessori di spicco come incontestabilmente è da considerare Filomena Chiappardo. Qualcuno potrebbe ribattere che in definitiva l’assessore non ha fatto niente di speciale; non è così, sappiamo tutti come è difficile ed artificioso per una pubblica amministrazione muoversi sotto la mannaia della soprintendenza ed anche per effettuare il benchè minimo acquisto.
Sullo sfondo, però, rimangono i dubbi per la stranezza del posizionamento di quel cumuletto di rifiuti a pochi centimetri dall’ingresso del bar ed a pochi metri dallo scalone di accesso alla Certosa di San Lorenzo; data per scontata l’assoluta inciviltà degli studenti in gita (se davvero sono stati loro, come suggerisce Ondanews) vale la pena di fare una piccola riflessione in merito all’apparente indifferenza del gestore del bar che avrebbe potuto, volendo, rimuovere quei rifiuti a garanzia (come dicevo) della stessa integrità igienica del proprio esercizio commerciale, per poi presentare le dovute rimostranze al Comune. Insomma bisogna collaborare tutti per il bene della Certosa; ma si sa, tra il Comune e i gestori dei pochi esercizi commerciali presenti nella corte esterna, da tempo, non corre molto buon sangue. Sbaglio ?