da Dr Alberto Di Muria
Padula-In un momento nel quale tutti parlano di prodotti sostenibili, in qualsiasi settore della cura del corpo e della bellezza in generale, è bene essere informati sugli ingredienti dei cosmetici. La strada della trasparenza, almeno sulla carta, è in discesa, in quanto da molti anni esiste l’INCI.
INCI è un acronimo internazionale che sta per “International Nomenclature of Cosmetic Ingredients” e serve per indicare in etichetta i diversi ingredienti contenuti in un prodotto cosmetico.
Di solito si pensa che se un ingrediente è consentito dalla legge sia innocuo e possa essere utilizzato. Purtroppo non è sempre così. La legge prevede solo le concentrazioni massime consentite. Ci sono ingredienti autorizzati che potrebbero essere fonti potenziali di allergie e intolleranze come i siliconi, i parabeni e i petrolati .
In generale, ogni prodotto cosmetico o per la detergenza della persona pensato per essere rispettoso dell’ambiente e della pelle non dovrà contenere ingredienti come: tensioattivi derivati dalla raffinazione del petrolio, quali Sodium laureth sulfate, Sodium lauryl sulfate, Ammoniun lauryl sulfate e altri; altri ingredienti derivati dal petrolio come Paraffinum Liquidum, PEG e PPG, Mineral Oil, Petrolatum, spesso purtroppo presenti anche nei prodotti destinati a bambini e neonati e nelle creme idratanti per il viso e per il corpo; ingredienti altamente inquinanti come EDTA, MEA, TEA, MIPA; ingredienti altamente allergizzanti o considerati come potenziali cessori di formaldeide, tra i quali troviamo Triclosan e Imidazolidinyl urea, Methylisothiazolinone e Methylchloroisothiazolinone, utilizzati come conservanti; siliconi come Poliquaternium-80, Dimethicone e Amodimethicone, inquinanti e capaci di creare una pellicola sulla pelle e sui capelli, per renderli apparentemente sani, ma per nulla nutriti.
Online è presente un utile database che ci aiuta a decifrare gli ingredienti presenti nei nostri cosmetici, valutando il loro impatto su salute e ambiente. Si tratta del “biodizionario”, molto semplice e pratico. Una volta inserito il nome dell’ingrediente nel motore di ricerca, compaiono dei bollini di diverso colore che classificano il componente in base a tutta una serie di fattori valutati: tossicità per l’uomo, sostenibilità per l’ambiente, biodegradabilità. Nello specifico: due pallini verdi indicano che l’ingrediente è promosso; un pallino verde che il componente è accettabile; un pallino giallo che la sostanza è dubbia; un pallino rosso sconsiglia l’utilizzo dell’ingrediente; due pallini rossi indicano che il componente è inaccettabile