Aldo Bianchini
NOCERA INF. – In relazione alle notizie di cronaca giudiziaria di questi giorni l’Ordine Provinciale dei Consulenti del Lavoro di Salerno, rappresentato dal dr. Carlo Zinno nella qualità di presidente, attraverso questo giornale precisa che nessun consulente del lavoro iscritto all’ordine è rimasto coinvolto nell’operazione giudiziaria denominata “Leonardo”.
Alcune testate giornalistiche nell’elencare i nominativi delle sei persone destinatarie di ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari hanno qualificato impropriamente uno degli arrestati come “consulente del lavoro”; l’interessato è, invece, soltanto il responsabile zonale di una fantomatica “Federaziende” di Pagani e non ha niente a che fare con l’albo degli iscritti all’Ordine Provinciale dei Consulenti del lavoro.
La nuova ondata di arresti, cinque già eseguiti e uno ricercato, ha coinvolto una novantina di soggetti che a vario titolo avrebbero messo in atto una mega truffa ai danni dell’ INPS e dell’Agenzia delle Entrate; per l’Inps si parla di indebite erogazioni previdenziali, per l’Agenzia delle Entrate sono in ballo crediti di imposta,. Nell’ottica dell’indebita percezione di indenità previdenziali pari ad oltre 2milioni di euro. Un sodalizio criminale, composto da vari soggetti professionali che avrebbero operato nelle province di Salerno, Benevento, Napoli e Lecce; anche attraverso compensazioni fittizie derivanti da importi conguagliati relativi ad arretrati per assegni concernenti i nuclei familiari.
Due le associazioni aziendali coinvolte nello scandalo: la Federaziende e la Ebin, i massimi vertici erano già stati avvertiti dagli ispettori di vigilanza che avevano preso atto di numerose ed inspiegabili anomalie nei carteggi che gli uffici di consulenza del lavoro e di associazioni federative avevano depositato sia presso l’Inps che presso l’Agenzia delle Entrate. Insomma in molti sapevano del raggiro ma nessuno è intervenuto prima che la Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nocera Inferiore emettesse gli ordini di custodia cautelare richiesti dal pubblico ministero Roberto Lenza, già noto alle cronache giudiziarie per aver avviato qualche anno fa la mega inchiesta passata alla storia con il nome di “Mastrolindo”, un’inchiesta giudiziaria che dopo aver falcidiato numerosi professionisti del settore con vari arresti puntò dritto ai vertici dell’INPS con perquisizioni ed acquisizione di atti presso alcune Direzioni Regionali e presso la Direzione Generale dell’ente previdenziale.
L’inchiesta che, ricordiamo a tutti, è tuttora in piedi, dopo aver raggiunto punte altissime di attenzione si è come fermata nell’attesa di possibili nuovi eventi clamorosi.
L’inchiesta Leonardo va seguita con molta attenzione, le accuse sono molto gravi ma vanno tutte provate per poter sfidare un pubblico processo; soltanto per la cronaca è il caso di ricordare che dalla precedente inchiesta moltissimi personaggi (anche quelli arrestati) sono stati poi assolti.