Aldo Bianchini
VALLO di DIANO – Forse perché non sono un politico, anzi proprio perché non sono un politico, riesco a recepire tutti i tipi di commento ai miei articoli ed a prendere da essi gli spunti necessari per plasmare ed anche per modificare e migliorare il modo di vedere i fatti che vado a raccontare. Oltretutto non ho un padrone e questo se da un lato mi consente di spaziare da destra a sinistra, dall’altro rischia di indurmi a dei racconti che solo ad una lettura superficiale possono apparire anche sfrontati pur essendo, spesso, soltanto ironici e che, purtroppo, nella loro semplicità diventano poco digeribili da parte di una classe di amministratori della cosa pubblica, dalla sanità alla politica, dalla giustizia alle istituzioni locali. Tutte specifiche entità che non riescono o non vogliono confrontarsi con la realtà di tutto quello che accade sotto i loro occhi tra la gente comune, e che stranamente nessuno di loro riesce a vedere e a leggere per poter rimanere a contatto con la realtà e, semmai, trarne i necessari insegnamenti.
La pubblicazione dell’articolo di ieri “SANITA’ VALDIANESE: la tavola rotonda e i moschettieri del Re !!” ha provocato, come mi aspettavo, numerosi commenti, sia di consenso che di dissenso, come è giustissimo che sia.
Parto da un commento simpaticissimo che, forse, più di tutti gli altri racchiude in pochissime parole la situazione drammatica in cui versa la sanità pubblica valdianese: “Mentre il Titanic affondava l’orchestra ancora suonava”; un commento che mi è stato inviato privatamente non da una persona qualsiasi ma da un personaggio molto ben incardinato nella vita pubblica valdianese; un personaggio che essendo assolutamente fuori dalla politica ha tutto il diritto di scrivere un commento che sembra avallare compiutamente e pienamente il contenuto del mio articolo che, ripeto, è stato scritto con ironia per rappresentare la realtà dei fatti (del resto raccontata da tutti in ogni angolo del Vallo di Diano) senza alcun intento di colpire questo o quel personaggio politico, questa o quella amministrazione pubblica.
Ma c’è, ovviamente, anche chi ha scritto il proprio pensiero prendendo garbatamente le distanze dal contenuto del mio articolo di ieri. Alludo al dr. Nunzio Antonio Babino che ha tracciato con stile e professionalità il quadro futuribile nel quale tutti dobbiamo sperare se desideriamo davvero la rinascita del territorio e la crescita di una sanità pubblica che fa acqua da tutte le parti. Mi piace pubblicare il commento così come l’ho ricevuto precisando che il dr. Babino lo ha già reso di pubblico dominio pubblicandolo sul suo profilo Face Book.
Dott Nunzio Antonio Babino a Aldo Bianchini
I MOSCHETTIERI DEL RE: Oggi mi ha fatto riflettere un articolo del giornalista Aldo Bianchini, pubblicato on line su “Il Quotidiano di Salerno”, di cui Egli è Direttore. Sicuramente è fantasiosa, come Egli stesso ammette, la visione dei Sindaci del Vallo di Diano paragonata a quella del Re dei Francesi Luigi XIII e i famosi Moschettieri, protagonisti insieme al Cardinale Richelieu, di un periodo storico che tutti noi ricordiamo bene. Invito a leggere questo articolo, che fa riflettere. A me ha stimolato le seguenti riflessioni. I moschettieri del Re Luigi XIII sono passati alla storia e da sempre sono ricordati nei libri di storia per aver agito “uno per tutti, tutti per uno”. I “moschettieri” del Vallo di Diano dovranno saper essere e sapere agire uniti e solidali, nell’interesse del Vallo di Diano e non solo per le problematiche sanitarie, ma anche per lo sviluppo e la crescita economica del nostro Vallo, che sappiamo essere in difficoltà, probabilmente anche per la “diffidenza reciproca”, a volte l’isolamento, che caratterizza la gestione politica dei nostri Comuni. Io ritengo che questa volta vi può essere una buona occasione da parte dei Sindaci per percorrere insieme la strada dell’unità, della solidarietà e dell’agire “uno per tutti, tutti per uno”. Forse è l’ultima occasione, che può invertire la rotta seguita fino ad oggi, ovvero la “orgogliosa gestione” del potere politico conferito dai propri elettori, interessandosi solo del proprio Comune e rendendo vana la prospettiva di “contare” veramente nei Centri di potere provinciali e regionali. Per aiutare l’Ospedale di Polla e la Sanità del Vallo di Diano bisogna essere protagonisti in sede provinciale e regionale. L’azione del cosiddetto “Comitato tecnico” – (eviterei di definirlo “un tavolo”, come pure è stato fatto, per doveroso riferimento alle persone, più che alle cose) – potrebbe invertire la rotta, soprattutto superare la disastrosa esperienza della “Conferenza dei Sindaci”, che per anni ci ha illuso, quanto meno ci ha deluso, litigando nelle rarissime riunioni, non producendo alcun atto utile alla programmazione sanitaria della ASL Salerno, così come previsto – (mi piace ricordarlo) – dagli artt. 20 e 21 della Legge regionale Campania n. 32 del 1994, fondante del Sistema Sanitario Regionale della Campania. Questa volta, quanto meno le riunioni del Comitato tecnico, ancorché ristretto al Vallo di Diano, potranno, a mio avviso, stimolare a ricostituire un vero “Comitato di rappresentanza”, previsto dalla legge regionale ed effettivamente da eleggere, da parte della Conferenza dei Sindaci della ASL Salerno, che, ricordiamo, è costituita dall’insieme di tutti i Sindaci eletti nella nostra Provincia. Questa volta, al contrario del giornalista Bianchini, io ho fiducia. Mi auguro soprattutto che questo “Comitato tecnico”, oltre che con i Cittadini e i Sindacati, sappia interloquire anche e soprattutto con gli Operatori ospedalieri, sappia cogliere le loro ansie e conoscere le loro difficoltà, esaminare i problemi, attraverso il contributo importante e fondamentale dell’attuale Direttore Sanitario. Strategiche e risolutive potranno essere le azioni che contribuiranno a far assumere il personale necessario, a far sostituire le attrezzature obsolete, ad acquisirne di nuove. Sicuramente sarà necessario stimolare, anche attraverso confronti frequenti e costruttivi, l’impegno del personale per far diventare l’Ospedale di Polla maggiore riferimento di fiducia da parte dei Cittadini. In definitiva l’azione del Comitato dovrà soprattutto saper stimolare nuovo entusiasmo negli Operatori sanitari, che attraverso il loro sacrificio ed impegno encomiabile portano avanti quotidianamente la vita dell’Ospedale, nonostante le carenze di persone e di mezzi, che sono la causa delle difficoltà lamentate anche nelle corsie ospedaliere. Significative saranno le capacità “attrattive” del Centro Nascita e di ogni altra singola Specialità medica e chirurgica presente nell’Ospedale di Polla. Il riconoscimento di DEA di I livello deve rappresentare il punto di partenza e non già il punto di arrivo. Questa volta il Cardinale Richelieu può assumere un ruolo strategico nel rafforzare l’azione del RE e dei moschettieri del Vallo di Diano. E’ l’unico riferimento che il nostro territorio può avere in Regione. E’ evidente che la sua forza sarà proporzionale a quella che gli sarà data dai “Moschettieri” (con la M maiuscola) del Vallo di Diano. Non sarà facile, ma già le prime riunioni ci diranno se siamo sulla strada giusta !
La pubblicazione del commento del dr. Babino significa rispetto dell’opinione altrui e significa anche che è sempre doveroso ascoltare e leggere per ampliare, irrobustire ed anche modificare la propria opinione. Io, contrariamente a Babino, riconfermo di non avere fiducia del prossimo, soprattutto quando il prossimo è raffigurabile nel potere (politico, giudiziario, istituzionale, ecc.); ma la convinzione che esprime Babino mi induce ad un attimo di riflessione e, forse, di ripensamento.
E sapete perché ? Perché Babino non è una persona qualsiasi essendo stato per decenni ai vertici della sanità campana e locale con la sua attività professionale di direttore sanitario in vari presidi ospedalieri campani ed anche a Polla. Quello che ha scritto Babino è stupendo perché lo scrive con convinzione nel momento in cui avrebbe anche potuto togliersi qualche sassolino dalle scarpe per non essere mai stato ascoltato da nessuno dei sindaci valdianesi, anzi spesso denigrato dai proconsoli fasulli della sanità locale. Invece il dr. Babino coglie l’occasione per riproporre, all’attenzione di tutti, alcuni suggerimenti utili (lo ha già fatto per i punti nascita ma la sua voce è caduta inascoltata) al probabile risanamento della sanità territoriale; e lo fa con classe, stile e professionalità mantenendosi lontanissimo dalle polemiche e rilanciando la fiducia proprio verso quei personaggi che molto probabilmente in un recente passato lo hanno ignorato. Ottimo esempio di serenità e di sicurezza professionale.
Per concludere, io resto fermo sulle mie convinzioni anche se mi farebbe molto piacere essere sconfessato da un “tavolo tecnico” e soprattutto dai “moschettieri del Re” qualora fossero in grado e volessero veramente agire per il bene della sanità valdianese e, soprattutto, di riprendere la strada di “uno per tutti, tutti per uno” abbandonata da oltre trent’anni per non aver saputo o voluto scegliere le persone migliori del territorio.
Tra l’Uno (il Direttore Aldo Bianchini) e l’Altro (il Dottore Nunzio Antonio Babino), qualcosa di buono -certamente- verrà fuori… Diversamente è proprio vero quanto riportava il grande Indro Montanelli: “…Sono i servi che fanno i padroni…”