Aldo Bianchini
SALERNO – Una delle ultime notizie dell’anno 2018 è stata pubblicata da Il Mattino del 23 dicembre scorso su una impaginazione a sei colonne per spiegare il caso che già soltanto dal titolo dovrebbe indurre a porre qualche domanda: “L’urbanistica, il caso – Trincerone est bloccato, il Comune paghi 3 milioni”.
Tre milioni di euro che il Comune di Salerno non possiede per pronto cassa. E perché ?
La risposta è semplice, perché i tre milioni di euro necessari per far continuare i lavori del trincerone sono stati impegnati per volere di una sola persona nella realizzazione delle cosiddette “Luci d’artista”.
Non è una mia fissa quella di contrastare ogni anno le luci d’artista, in definitiva piacciono anche a me; è invece una constatazione logica che si basa sull’opportunità di accendere ogni anno le luci (che portano, è vero, gente a Salerno; gente che spende pochissimo e che provoca danni e disservizi con un alto costo generalizzato tra traffico intenso e blocco totale della città).
Con lo stesso importo (3 milioni di euro !!) si sarebbe potuto tranquillamente continuare la realizzazione, o meglio la conclusione, dei lavori per il ramo est del trincerone ferroviario che porterebbe benefici e ristoro del costo sociale per tutta la città.
Invece no, caparbiamente il Comune insiste nelle scelte ormai fuori luogo perché Salerno non ha la consistenza economica di Torino o di altre grandi città europee; Salerno è e rimane una città di provincia dove si potrebbe vivere benissimo anche accendendo luci molto meno dispendiose e dando il via a sperimentazioni come la ruota panoramica (con un livellamento dei prezzi del biglietto) o come i delfini (decisamente più appropriati dei “pinguini” che qualche anno comparvero sugli scogli frangiflutti del lungomare) che costano pochissimo per le casse pubbliche, che anzi per paradosso portano qualcosa nelle casse pubbliche.
La storia recente ci dice che, invece, a Salerno tutto ciò che si realizza viene ispirato da oltre venticinque anni da una sola persona (e meno male che questa persona c’è stata e c’è, altrimenti ci saremmo trovati in un lager inospitale !!) che ha fatto tantissime cose buone (sarebbe stupido non ammetterlo) ma che alle cose buone ha accostato scelte a dir poco fuori dalla normalità per una città di provincia che non potrà mai e poi mai diventare una “città europea”. Insomma, per dirla tutta, il governatore ex sindaco Vincenzo De Luca sarà pure un “kaimano” mostruosamente accentratore, ma bisogna riconoscere che questa sua “qualità” ha impedito almeno che Salerno precipitasse nell’oblio del terzo mondo.
Adesso, però, è giunto il momento di imprimere quel salto di effettiva qualità della vita, e non solo, per tutta la comunità salernitana ed impegnarsi con tutte le energie possibili per risolvere i tanti problemi che ancora ci sono.
Perché non ci sono i trasporti pubblici, non c’è neppure un efficiente trasporto con taxi (ancora molto caro !!), non ci sono i parcheggi (l’unico esistente nel cuore della city è stato cancellato per far posto caparbiamente all’edificazione del Crescent dal destino futuro molto incerto), non c’è una grande e ben organizzata nonché accessibile ricettività alberghiera, non c’è un adeguato arredo urbano con bagni e punti di riposo, non c’è una ristorazione controllata e moderata (come esiste sull’Adriatico), non c’è un efficiente collegamento con le costiere attraverso le vie del mare (e quelle poche che ci sono costano l’ira di Dio), non c’è un’agorà (Piazza Flavio Gioia è sottoutilizzata ed anche malissimo), non esiste l’amenità di piazze con vasche e fontanoni (non ne funziona neppure una, manco a cercarla col lanternino) non c’è infine un adeguato sistema di accompagnatore turistico orizzontale (strisce colorate) o verticale (insegne e cartelli comprensibili) oppure telematico con l’impiego di apposite AP sui telefonini.
Capisco che tutte queste cose il cittadino normale e stanziale (cioè quello che esprime il voto) le vede poco e le apprezza molto meno, ma per una città che ha deciso (come sembra) di investire il suo futuro sul turismo sono fondamentali e non ammettono deroghe perché fare in maniera diversa vorrebbe dire aumentare il caos e procurare disservizi per tutti.
Spetta, dunque, ai giovani e nuovi esponenti politici locali, a quelli che hanno raggiunto gli scranni di Montecitorio e di Palazzo Madama prodigarsi per garantire quel salto di qualità; un salto abbastanza facile in quanto la struttura portante è stata già messa in piedi e consolidata da chi in questi ultimi venticinque anni ha lavorato (qualche volta male !!) per il bene di questa città; lo dovranno fare senza badare alle colorazioni politiche e partitiche, da Forza Italia ai Cinquestelle e dal PD alla Lega ed a tutta la destra e sinistra messe insieme.
Soltanto così potremo augurare un “buon anno 2019” a tutta Salerno.