Maddalena Mascolo
VALLO di DIANO – Sulla grave questione dell’annuncio della chiusura dei “punti nascita” attivi presso i presidi ospedalieri di Polla e di Sapri è necessario aprire un dibattito serio ed articolato in grado di coinvolgere tutte le autorità istituzionali e, comunque, tutta la rappresentanza parlamentare dell’intera provincia di Salerno.
L’ennesimo tentativo di scippo in danno soprattutto del territorio del Vallo di Diano deve essere contrastato con forza blandendo le chiacchiere.
A tal proposito ospitiamo volentieri l’intervento dell’ex direttore sanitario del presidio ospedaliero di Polla, dr. Nunzio Antonio Babino (in pensione da tre anni) che è stato uno dei migliori dirigenti sanitari della Regione Campania e un profondo conoscitore delle tematiche in materia. Babino con il suo approfondimento ha fatto un’analisi lucidissima e tecnicamente inattaccabile della situazione.
Si è mossa subito, per la parte politica, l’on. Marzia Ferraioli (Forza Italia) ed ha anche protestato il presidente della Comunità Montana Vallo di Diano arch. Raffaele Accetta.
Nunzio Antonio Babino (nota tratta da Facebook del 14.11.18)
“”Sappiamo che il Vallo di Diano non è all’attenzione della politica che conta e vorremmo tanto che lo fosse. Perché è la politica a decidere, non il Comitato percorso nascite del Ministero della salute, che sta a Roma e che è stato chiamato ad esprimere solo un parere su deroghe dalla normativa nazionale. Un parere non è una decisione e dagli atti resi noti dalla stessa stampa risulta che la decisione, ovvero il provvedimento finalizzato a chiudere i punti nascita di Polla e Sapri, è stato adottato dalla Regione Campania e pubblicato sul BURC nella giornata di ieri 12 novembre 2018. Il parere sulla richiesta di deroga risale ad agosto 2018 (prot.24125 -8-08082018) e nessuno ne ha mai parlato pubblicamente. Del resto ben sappiamo come il nostro Sistema sanitario sia di esclusiva competenza regionale, per legge dello Stato. Ciò premesso, chi e perché ha deciso in danno del Vallo di Diano? I dati parlano chiaro: nel 2016 sono nati a Polla 345 bambini, a Sapri 296, a Vallo della Lucania 263. Lo stesso andamento delle nascite si è verificato anche negli anni precedenti. Perché dunque viene mantenuto il Centro nascite a Vallo della Lucania, che rispetto a Polla e Sapri è il Presidio con meno nascite? Si ignora colpevolmente, perciò mi permetto di ricordarlo, che a Polla nei Reparti di Ostetricia-Ginecologia, Pediatria e nel Nido, con caratteristiche di Unità neonatale, ci sono gli spazi molto più ampi, rispetto a quelli che ha Vallo della Lucania o Sapri. Si ignora, colpevolmente, che il maggior numero di personale in servizio (Ostetrici-Ginecologi, Ostetriche, Pediatri, Infermieri) sono in servizio a Polla. Si ignora, colpevolmente, che chiudere il Centro nascita di Polla significa chiudere anche la Ginecologia, il Nido (con spazi ed attrezzature da vera ed autonoma Unità neonatale) ed anche la Pediatria, come si legge nello stesso provvedimento regionale. Quale enorme disagio per le donne (non solo partorienti) e per i bambini del Vallo di Diano ! Raggiungere Vallo della Lucania significa girare per Eboli e/o per Sapri. Occorre più di un’ora di viaggio! Senza il Centro nascite, come può funzionare il Pronto soccorso ginecologico ed il Pronto soccorso pediatrico, da sempre il punto forte dell’Ospedale di Polla? Dunque le decisioni vanno riviste! Tutti sappiamo bene che le decisioni spettano alla politica. Non vi sono deroghe! Che significa richiedere di nuovo pareri su deroghe, che sono in contrasto con l’obiettivo della la normativa nazionale (che tutti conosciamo da anni) di mantenere soltanto i Centri nascita con almeno 500 nati/anno? E’ chiaro che a Sud di Salerno, per quasi mille nati ogni anno spetterebbero quasi due Centri nascita. Se è uno soltanto ed è ubicato a Vallo della Lucania bisogna sapere che, relativamente al Presidio di Vallo della Lucania, la Commissione nazionale, così come scritto negli atti, ha espresso parere positivo sulla deroga soltanto per un anno. Evidentemente esistono dubbi sulla reale possibilità di far partorire a Vallo tutte le donne del territorio a Sud di Salerno, circa 250 mila abitanti. Evidentemente la Commissione avrà avuto qualche dubbio anche sulla reale recettività e capacità del Reparto Ostetricia e Unità neonatale di Vallo a concentrare quasi mille nascite/anno. Ed allora bisogna decidere, più che riproporre richiesta di parere su deroghe. Polla ha gli spazi e le attrezzature (addirittura ha una sala operatoria dedicata), ha il personale medico ed infermieristico e quindi la capacità di essere Centro nascite, molto più di Vallo della Lucania e di Sapri. Verificate! Vero è che a Sud di Salerno è ragionevole individuare almeno due punti nascita, essendo i parti complessivamente quasi mille ogni anno. Polla può essere almeno uno dei due punti nascita da individuare! Se Vallo della Lucania, dopo un anno, si rivelasse insufficiente per gli spazi e per il personale in servizio, volete che un vasto territorio, esteso quasi come la Valle d’Aosta ed il Molise, resti senza Centro nascite ? Che cosa significa ciò si legge nel provvedimento regionale: “i posti letto in chiusura…. vanno riprogrammati ad altre discipline”? In base a quali necessità? Il primo gennaio 2019, giorno deciso per la chiusura, è purtroppo assai vicino. Verificate il numero dei parti, gli spazi disponibili ed il personale in servizio e poi decidete!””
On. Marzia Ferraioli (deputato F.I.)
“L’equilibrio finanziario della sanità nella Regione Campania continua a realizzarsi non attraverso il taglio degli sprechi ma esclusivamente attraverso la sottrazione di servizi essenziali alle popolazioni periferiche. Un vero e proprio colpo di grazia per le comunita’ del Cilento e del Vallo di Diano che subiscono, ancora una volta, una lesione dei diritti della carta Costituzionale con la negazione del diritto alla salute. Cosi la deputata di Forza Italia, Marzia Ferraioli che ha presentato questa mattina un’interrogazione urgente al Ministro della Salute per chiedere “quali provvedimenti intende assumere affinchè i punti nascita di Piedimonte Matese, Polla e Sapri possano essere riammessi nella deroga prevista per le aree disagiate del territori”. L’ospedale di Polla – scrive la deputata azzurra – ha registrato 280 nascite nel 2018 e negli ultimi 3 anni oltre le nascite, sempre superiori alle 300 unità, si è aggiunta una intensissima attività ostetrica-ginecologica con gran parte delle prestazioni ambulatoriali che riguardano Ostetricia.Il Comitato Percorso Nascita nazionale del Ministero della Salute ha espresso parere sfavorevole alla deroga per i punti nascita di Piedimonte Matese, Polla e Sapri e, la Regione Campania con decreto del Commissario ad Acta n. 87 del 5 novembre 2018 pubblicato sul BURC del 12.11.2018 ha preso atto di tale decisione disponendo la disattivazione degli stessi punti nascita con decorrenza 1° gennaio 2019. I Sindacati – aggiunge – hanno correttamente evidenziato che “questo ulteriore esproprio non tiene in nessun conto le specificità territoriali del Vallo di Diano e del Golfo di Policastro. Infatti le caratteristiche oro-geografiche e la difficile viabilità pongono a serio pericolo il percorso nascita, sia per le future mamme che per i nascituri, in termini di sicurezza e qualità dell’assistenza”.Un provvedimento che, contrariamente a quanto da tempo annunciato dal presidente della Regione Campania, andrà sicuramente a favorire la migrazione sanitaria che non porterà ad un risparmio ma ad un ulteriore aggravio della spesa sanitaria. “Chiedo al Ministro: Quali elementi si intendono fornire sui fatti descritti; quali iniziative – anche di carattere normativo – il Ministro interrogato intenda assumere, per quanto di competenza, a tutela della salute e della incolumità dei cittadini; quali mezzi possa, per quanto di competenza, apprestare per arginare il fenomeno della migrazione sanitaria”, conclude”.
Raffaele Accetta (Presidente Comunità Montana)
“In qualità di referente e rappresentante dell’Ente Capofila della Strategia Area Interna per il Vallo di Diano apprendo con enorme delusione e grande disappunto la notizia della soppressione a partire dal 2019 del Punto Nascita del Presidio Ospedaliero di Polla. Nel corso di questi anni abbiamo, insieme a tutti i Sindaci dell’area, fatto un grande sforzo di programmazione e pianificazione unitaria proprio per rispondere ai requisiti che la Strategia Nazionale Aree Interne Interna ci richiedeva: frenare lo spopolamento e aumentare il tasso di residenti nel Vallo di Diano. Mi domando come da un lato si possa chiedere ad un territorio di programmare interventi anche nel settore socio – sanitario e dall’altro andare a sopprimere uno dei presidi più importanti dell’area; un presidio che tocca la salute delle donne, il loro diritto ad essere curate e a poter partorire in sicurezza. E’ contraddittoria una politica del genere; pertanto CHIEDO alla Regione Campania, al Ministero della Salute, ai referenti nazionali e regionali della Strategia delle Aree interne di aprire immediatamente un tavolo tecnico in cui si adotti una sospensione del provvedimento in virtù dell’essere il Vallo di Diano area pilota per la strategia delle aree interne. A questo proposito sarà convocata la Conferenza dei Sindaci dell’Area che formalizzerà la richiesta attraverso un documento unitario che sottolinei come la sperimentazione di programmi e interventi che ci apprestiamo ad attuare contempli anche il permanere del Punto Nascita nel Presidio Ospedaliero di Polla. Padula 13-11-2018 F. to Arch. Raffaele Accetta Comunità Montana Vallo di Diano Ente Capofila Strategia Area Interna Vallo di Diano”.