Maddalena Mascolo
PADULA – Il 10 novembre scorso, grazie all’eccellente organizzazione dei giovani componenti la soc. coop. Nova Civitas in collaborazione con il Polo Museale della Campania, la Certosa di Padula, che fu un campo di prigionia ceco-slovacco e luogo di rilevanza storica per la nascita della nazione cecoslovacca, ha ospitato una delle iniziative di più alto spessore culturale realizzate negli ultimi anni nel territorio valdianese.
L’evento di celebrazione del centenario dalla Grande Guerra ha impegnato tutta la mattinata, rispettando in modo quasi militare gli orari dei tre momenti previsti nel programma, regola puntualmente disattesa nella quasi totalità di incontri e convegni proposti sul territorio. Un piccolo ritardo nell’inizio della prima fase in realtà c’è stato, dovuto al mancato arrivo di un rappresentante istituzionale che poi si è dimostrata essere un’assenza vera e propria.
Alle 09:40 circa la macchina organizzativa prende il via e dopo gli onori di casa della Nova Civitas, nell’attenzione ed ordine più assoluto dei partecipanti e degli ospiti, nei pressi della lapide commemorativa posta sulla facciata del monumento si susseguono l’esecuzione degli inni nazionali della Repubblica Slovacca, Ceca ed Italiana a cura di una banda orchestrale di Sassano e la deposizione delle tre corone di alloro coinvolgendo anche una delegazione di giovani studenti dell’Istituto Pomponio Leto di Teggiano e della locale Associazione dei Caduti in guerra, una scelta fatta sicuramente per rendere il pubblico parte attiva e non semplice uditore.
Dopo il suono del Silenzio in onore dei caduti, che vedeva la presenza di due delegazioni di militari provenienti da Persano e da Salerno, molto toccanti sono stati i successivi interventi dell’Ambasciatore della Repubblica Slovacca, del Consigliere dell’Ambasciata Ceca e del diplomatico padulese Enrico Padula visibilmente provati nel ricordo del vissuto del monumento certosino. A chiudere la prima fase commemorativa è stato l’intervento del vescovo Mons. A. De Luca con il suo messaggio di pace che sicuramente ha fatto riflettere il pubblico presente molto variegato, composto da giovani studenti, famiglie ed anziani.
Sulle note della canzone del Piave ci si è avviati verso l’interno del monumento muniti di specifici “pass d’ingresso”, vari ragazzi, con un badge al collo, lungo il percorso indicavano le direzioni verso la sede del convegno, ovvero il refettorio dove altrettanti ragazzi in modo ordinato smistavano e accompagnavano gli ospiti tra posti assegnati, (anche alla stampa, ndr!), e posti liberi. L’inizio del secondo momento dell’iniziativa, ovvero il convegno storico, ha visto il saluto di Antonio Casella, presidente della Nova Civitas, e della lettura del saluto del Sottosegretario di Stato ai Beni Culturali, Sen. Lucia Borgonzoni, da parte di Giuseppe Verga, v. pres. Nova Civitas. A seguire un saluto da parte del Consigliere dell’Ambasciata ceca con consegna di un regalo alla Nova Civitas e all’Arch. Giovanni Villani marito della Direttrice della Certosa assente per motivi di salute.
Nota molto dolente l’assenza durante tutta l’iniziativa sia del sindaco di Padula, Paolo Imparato, che di tutta la maggioranza. Un’assenza istituzionale che vista la portata dell’iniziativa e la presenza di rappresentanti di due stati esteri non trova alcuna giustificazione.
Tra le presenze politiche la minoranza padulese ed il sindaco di Montesano SM. Dopo un breve saluto dell’Arch. G. Villani e del DG della BCC di Buonabitacolo (dr. Angelo de Luca), uno dei due sponsor che hanno contribuito economicamente alla realizzazione dell’evento, si è svolto l’interessante convegno storico con la moderazione del giornalista Geppino D’Amico, seduto ad un tavolo allestito minuziosamente con i particolari delle grande occasioni, e i relatori di spessore che hanno mantenuto sempre alta l’attenzione dei presenti facendo un focus storico sulla legione cecoslovacca a Padula, sulla Grande Guerra e sull’allestimento della mostra. Una vera opportunità per il pubblico presente assistere ad un focus su una storia del passato ma che è bene tenere sempre viva nelle menti contemporanee.
Con lo stesso ordine dimostrato nelle due fasi precedenti, alla fine del convegno ci si è diretti verso lo scalone vanvitelliano per la visita alla mostra nella passeggiata coperta riallestita per l’occasione con cimeli originali e suggestivi di collezionisti locali. C’è da ricordare che la mostra durante la precedente direzione del monumento, forse uno dei più bui della storia della Certosa, ha rischiato di essere letteralmente smantellata, tant’è che non erano più presenti i cimeli originali restituiti al legittimo proprietario. Pertanto onore e merito alla nuova direzione per il volere di far permanere la mostra in Certosa nel rispetto e a ricordo dell’importante compagine storica. Dopo le note polemiche del guano dei piccioni, quasi non sembrava vero salire il primo gradino dello scalone, dove ad accogliere gli ospiti c’erano vari ragazzi e ragazze sempre con badge al collo.
Il problema dei piccioni è una delle piaghe che la direttrice Romano aveva ereditato dalle precedenti direzioni, piaga documentata con l’articolo pubblicato il lontano 27 novembre 2016 “CERTOSA: la sicurezza, interviene il sindaco ?” e non molto tempo fa, ovvero il 20 giugno scorso con l’articolo dell’inchiesta, “Certosa: il problema costante del guano dei piccioni”, con cui si appellava ad intervenire per la soluzione del grave problema, alla Direttrice del monumento ed al sindaco di Padula. A rispondere con i fatti sono stati la Nova Civitas e la direzione del monumento che grazie ad un contributo economico del “Comitato civico di Padula” diretto dall’Avv. G. Perito, attraverso una ditta di pulizie hanno eliminato lo spesso strato di guano che permaneva sullo scalone in pietra riportandolo al suo splendore unico e rendendolo fruibile nuovamente. La visita alla mostra a cura dei componenti la Nova Civitas e del Prof. V.M. Pinto, è stata anche occasione per tutti i presenti di conoscere e parlare con gli illustrissimi relatori e diplomatici che di buon grado si sono soffermati soprattutto con gli studenti per rispondere a domande e curiosità. I cimeli esposti nella loro unicità hanno attirato l’attenzione dei visitatori. L’iniziativa si è conclusa con un ricco buffet a base di prodotti tipici locali nella suggestiva cucina del monumento.
L’impressione è che nell’organizzazione di Nova Civitas nulla sia stato lasciato al caso, dalla gestione dei tempi, dei flussi, degli allestimenti, all’accoglienza. La sensazione dei presenti è stata quella di un’iniziativa che nel coinvolgere in modo diffuso cittadini, chiesa, imprese, associazioni e scuole ha fatto toccare con mano “il senso di comunità” dando un bellissimo esempio che quando si collabora per un obiettivo comune il beneficio è diffuso e non di pochi. Un’organizzazione che dovrebbe fungere da modello per le future iniziative. Un plauso va alla Nova Civitas e alla Direttrice della Certosa per aver scritto una bellissima pagina nel libro degli eventi culturali realizzati nella magnifica Certosa di San Lorenzo.