di Gaetano Amjatruda (vice coordinatore provinciale F.I.)
SALERNO – Gentile direttore, sulla costruzione del nuovo Ruggi opportune ancora alcune riflessioni.
Ho letto, in questi gironi, la puntuale intervista del direttore generale Giuseppe Longo. Su La Città di Salerno.
Da bravo manager ha ricostruito le tappe, consegnato numeri e puntualizzato sul cronoprogramma. Attua la voluta della Amministrazione regionale, perché suo dovere, e da professionista serio evita giudizi di merito sulla scelta.
La sua opzione di stile non deve però essere della politica, della società civile salernitana e dello stesso universo medico che hanno, insieme, il dovere di denunciare questa follia.
I sindacati hanno espresso la loro preoccupazione, i partiti tacciono. E tace colpevolmente il Movimento 5 Stelle.
Il tema: investire circa 400 milioni di euro e di questi circa 300 solo per la infrastruttura, per il mattone, e’ scelta fuori da ogni logica.
Al momento seguono il dibattito il gruppo regionale di Forza Italia con Mariagrazia Di Scala ed il capo della opposizione Stefano Caldoro. Tocca alla città di Salerno avviare un dibattito.
Il sistema sanitario ha altre priorità. Le hanno i cittadini.
Bisogna investire prioritariamente in nuove tecnologie, bisogna modernizzare le strutture attuali, nella nuova programmazione non c’è la necessità di un nuovo Policlinico ma di rilanciare gli esistenti, e puntare su nuove assunzioni. Sono indispensabili, in una Regione che è stata martoriata dal blocco del turnover, giovani infermieri e giovani medici. Linfa vitale per rilanciare l’offerta.
Serve garantire ai cittadini della provincia più sanità, migliori prestazioni. In molti rinunciano alle cure, altri attendono tempi troppo lunghi.
L’Istat, e bisognerebbe leggere con attenzione le ultime relazioni, ha pubblicato dati terribili che spiegano come l’aspettativa di vita dei cittadini del sud Italia sia di 24 mesi inferiore a quelli del nord.
Una differenza, su diritti costituzionali, che non esiste in Europa. Un divario che grida vendetta. Non superare questi problemi, non affrontarli con determinazione per puntare al vantaggio dei signori del mattone e’scelta politicamente criminale.
La politica ha il dovere di indicare altre soluzioni.
Da tempo, con Forza Italia Campania, indichiamo misure alternative e più concrete. Si può e si deve finanziare, con queste risorse ed unendole a quelle europee, l’idea del reddito di salute, risorse cioè per garantire prestazioni sanitarie a chi ha più bisogno. E per valorizzare il comparto del sistema privato che va rilanciato.
Ci sono le risorse. L’attribuzione dell’assegno, ci sono le coperture per garantire circa 800euro a quasi un milione di campani, avverrebbe tramite gara Consip o Soresa. Si può fare con i fondi mutualistici che si prenderebbero in carico i cittadini con un reddito basso per curarli nel settore pubblico con l ‘intramoeania o nel privato accreditato. E si risolverebbe anche il problema del tetto di spesa dei privati.
Di questi temi bisogna parlare. E chi immagina sia una battaglia populista o peggio di Napoli contro Salerno, o viceversa, non legge la realtà.
Con le risorse disponibili, quelle che la buona amministrazione Caldoro ha recuperato, ci sono circa 70 milioni per modernizzare il Ruggi. Sono sufficienti.
Il resto delle risorse destinate alla costruzione della nuova sede ospedaliera andrebbe destinato poi ad interventi per le sedi di Cava piuttosto che di San Severino, volendo per un piano straordinario dei nosocomi salernitani.
Si usino, soprattutto ed è la vera sfida, per le nuove tecnologie, per le assunzioni di tanti giovani e per garantire sanità ai più deboli.
La cattiva politica non faccia regali ai soliti noti del mattone, i soliti noti che nella città hanno utilizzato già ogni spazio disponibile.
Mi auguro si svegli la politica salernitana e che si mobiliti la società civile salernitana troppo spesso appiattita.