Aldo Bianchini
SALA CONSILINA – Prima di scrivere questo approfondimento è giusto chiarire la genesi del titolo. Per buona scuola intendo il nuovo complesso scolastico di Fonti di Sala Consilina, per bravo sindaco intendo l’avv. Francesco Cavallone (sindaco di Sala Consilina), e per cattivo assessore intendo la prof.ssa Lucia Fortini (assessore all’istruzione della Regione Campania, nominata da De Luca).
Tutti gli altri (il Consigliere Regionale Franco Picarone, il presidente del PNCVDA Tommaso Pellegrino e il Presidente della Comunità Montana Vallo di Diano Raffaele Acccetta) hanno recitato la parte di coloro che, invitati come istituzioni alla manifestazione di inaugurazione del nuovo plesso scolastico, pur turandosi il naso sono stati costretti a sopportare il ritardo assolutamente ingiustificato dell’ospite d’onore Lucia Fortini che con grande sfrontatezza, nonostante i 90 minuti di ritardo, ha fatto finta di nulla ed è entrata sulla scena della recita generale come se niente fosse successo.
Invece era successo davvero tanto in quanto circa duecento bambini erano stati costretti, da imbarazzanti decisioni della dirigente scolastica Patrizia Pagano (alla quale da quest’anno è affidata la Reggenza dell’Istituto Comprensivo Sala Consilina-Viscigliete, a cui il nuovo Plesso Scolastico di Fonti afferisce), a rimanere fuori dell’edificio esposti agli strali di un sole cocente che, sfortunatamente, proprio quella mattina di mercoledì 12 settembre scorso ha rovesciato sul Vallo di Diano un calore ed un’afa molto intensi.
Quando si parla di bambini, e la preside lo sa benissimo, non c’è scusante che tenga; di fronte ai bambini si inchina anche il Presidente della Repubblica, figurarsi una semplice assessora regionale all’istruzione (per giunta non eletta ma nominata !!) che, come si usava tempo fa, sarebbe dovuta giungere sul posto ancor prima dei bambini per riceverli e avviarli al nuovo anno scolastico.
La responsabilità della lunga attesa davanti al nuovo edificio è tutta da ascrivere, purtroppo, alla dirigente scolastica che non ha avuto la prontezza di far entrare i bambini nell’accogliente edificio nell’attesa dell’arrivo della “reginetta del giorno” che nessuno dei presenti riusciva forse a contattare per avere notizie certe sui suoi spostamenti e sul suo presumibile arrivo che veniva annunciato ogni dieci minuti fino alla concorrenza di un’ora e mezza. Il sindaco Cavallone ha cercato di metterci una pezza, anzi più di una pezza; ma i suoi tentativi, rinforzati dalle pressioni esercitate rispettivamente da Picarone, Pellegrino e Accetta, non sono valsi a nulla: i bambini sono stati costretti a rimanere in piedi, fuori dell’edificio ed esposti al sole cocente. Un fatto scandaloso che ancora non riesco a capire come e perché non abbia scatenato le ire dei genitori (soprattutto mamme, quasi tutte ben preparate per l’atteso evento) che avrebbero dovuto scatenare una ribellione senza precedenti soprattutto quando, alle ore 11.04, è finalmente arrivata l’assessora regionale, pimpante e ben vestita, intorno alla quale c’è stato subito l’arrembaggio di petulanti e questuanti; quasi come se nulla fosse successo e tutti fossimo stati proiettati in una realtà degli anni 60 e 70 quando l’arrivo di un pinco pallino qualsiasi, purchè politico, era sufficiente a giustificare qualsiasi “cattiva educazione”; si, perché arrivare all’inaugurazione di un plesso scolastico (elementari e medie) è davvero un atto di cattiva educazione, e pensare che la Fortini è assessore all’istruzione, uno dei rami più delicati del momento particolare che attraversa il Paese.
Il momento di maggiore imbarazzo è stato registrato quando il sindaco Cavallone (infastidito e impacciato al tempo stesso) ha chiamato ai microfoni il presidente del parco e quello della comunità montana per brevi interventi di saluto e per guadagnare tempo; netto e giustissimo il rifiuto che, ancora una volta, non è valso a nulla e la dirigente scolastica è andata avanti per la sua strada: bambini al sole e attesa irragionevole dell’assessora.
La benedizione del plesso è stata officiata da S.E. Mons. Antonio De Luca (vescovo di Teggiano-Policastro), e da don Gabriele Petroccelli (parroco di Trinità); il Vescovo, da gran signore qual è, alla fine è riuscito abilmente a defilarsi e ad andare via per non assistere all’arrivo della reginetta del giorno con il rituale e squallido arrembaggio. Complimenti a S.E. De Luca, ho invano sperato che anche gli altri facessero altrettanto; così non è stato ed è andato in scena uno spettacolo davvero penoso.
Caro governatore Vincenzo De Luca ho scritto per Te questo approfondimento, sicuro del fatto che Tu non avresti mai commesso una cavolata del genere; e visto che non l’hai mai commessa spero che Tu prenda drastici provvedimenti per l’assessora ad uno dei rami più delicati, fino all’esclusione dalla Tua giunta. L’immagine è sacra e Tu nei sai qualcosa.
Caro Governatore ricorderai benissimo che perfino nella tanto vituperata 1^ Repubblica un fatto del genere avrebbe almeno scatenato una vivace polemica; oggi nell’ambito del decadimento generale della politica è consentito ad un’assessora non eletta ma nominata di far aspettare al sole cocente duecento bambini per oltre un’ora e mezza e godere, comunque, del solito codazzo di petulanti e questuanti.