Aldo Bianchini
SALERNO – La notizia è su tutti i giornali; mancano 69milioni e 800mila euro per rimettere in sesto tutti gli edifici scolastici salernitani di pertinenza dell’Ente Provincia.
Questo il grido di allarme lanciato in questi giorni dal presidente della Provincia di Salerno, Giuseppe Canfora, che ha parlato del degrado anche statico degli edifici scolastici ed ha annunciato che l’Ente da lui rappresentato possiede soltanto una disponibilità di 200mila euro su un totale di ben 70milioni di euro necessari ad una prima scrematura del disastri strutturale e urbanistico scolastico.
E che problema c’è, mi ha suggerito un lettore, basta che Canfora si rivolga al governatore Vincenzo De Luca o al sindaco di Salerno Vincenzo Napoli e il problema è risolto, almeno a chiacchiere.
Per quanto mi riguarda sposo in pieno questa ipotesi avanzata dal lettore e credo che Canfora non abbia seguito attentamente gli annunci sulla enorme colata di denaro pubblico (oltre un miliardo di euro) che data per imminente ancora è attesa dalla Città capoluogo e dal territorio provinciale.
A fine anno 2017 i due, governatore e sindaco, se la sono cantata e se la sono suonata in due e in perfetta solitudine senza alcun contraddittorio. Nel piano triennale annunciato a squarciagola dovrebbero esserci anche le scuole di competenza comunale per Salerno e di competenza provinciale per il rimanente territorio; un piano ambizioso che con altre strutture pubbliche impegnerà, secondo gli annunci, oltre un miliardo di euro in tre anni.
E’ vero, sarebbe sufficiente che Giuseppe Canfora si rivolgesse ai suoi due amici che, di certo, riusciranno a scavare quei miseri 70milioni di euro necessari alle ristrutturazioni scolastiche da spalmare su tutta la provincia; l’Ente Provincia potrebbe, così, risparmiare e trattenere in cassa quei bruscolini di 200mila euro che potrebbero risultare utilissimi per altre evenienze.
Oltretutto il presidente Canfora si muoverebbe in maniera lineare sulla stessa filiera di comando che va dalla Regione ai Comuni passando per la Provincia, una filiera ancora nelle mani del Partito Democratico (PD) di cui i tre (De Luca, Napoli e Canfora) dovrebbero ancora far parte, almeno fino a prova contraria.
Invece di rivolgersi a chi potrebbe, almeno con la fantasia, dargli i soldi la spara grossa, esattamente nella scia dei compagni di partito: “La tragedia di Genova ci insegna che la manutenzione delle strutture pubbliche è fondamentale. Preferisco chiudere le scuole invece di partecipare ai funerali”; detto così sembra un proclama assolutamente semplice ma altrettanto difficilissimo nella sua attuazione pratica.
Voglio vedere se Giuseppe Canfora ha gli attributi di chiudere tutti insieme ben 40 istituti scolastici superiori; prima di lui detti attributi non li ha avuti nessuno e per questo poi arrivano le tragedie con morti e feriti e perdite economiche di rilievo.
Ma il Presidente non si è fermato alla chiusura delle scuole ed ha gridato: “Noi abbiamo da sempre le idee chiare (meno male !!). Sappiamo bene che c’è bisogno di 70milioni di euro per far fronte alle esigenze di tutte le scuole di Salerno e provincia. Volesse il cielo ci dessero quello che da quattro anni stiamo chiedendo”.
Qualcuno dovrebbe, anche sommessamente, ricordare al Presidente Canfora che il suo partito, il PD da novembre 2011 e fino al 4 marzo 2018 ha gestito una filiera di comando che partiva dal governo centrale per arrivare alle migliaia di comuni passando dalla regione e dalla provincia; probabilmente adesso i soldi li vuole da quelli che sono appena arrivati dopo le elezioni politiche di marzo.
Credo sia meglio rivolgersi al governatore De Luca, forse gli andrebbe meglio, almeno a parole.