Bike-Sharing: sogno infranto ?

 

 

 

 

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO – Sembrava un miracolo nel 2014 quando anche a Salerno partì il progetto del famoso “Bike Sharing” che è presente in tantissime città del mondo. Una bella idea dell’allora sindaco Vincenzo de Luca che è naufragata miseramente qualche anno dopo e, sicuramente, non per colpa dell’ex sindaco, piuttosto di una piccola parte della comunità che non riesce ad integrarsi con il resto della popolazione.

            Le due foto, una presa da internet riporta la situazione di allora e l’altra scattata pochi giorni fa, io la situazione partita bene e finita malissimo.

            Il progetto era stato lanciato con una serie di slogan molto accattivanti: “”A ruota libera – il modo pratico, ecologico e salutare per muoverti in città – gira in città pedalando con biciclette elettriche – utilizza le bici disponibili alle postazioni di Piazza della Concordia, Via Sandro Pertini, Pastena e Piazza della Libertà””.

            Il servizio era gestito dalla Renergo Energy s.r.l. sotto la tutela di SalernoMobilità.

            Il Bike Sharing della Città di Salerno (si legge su internet) era un innovativo progetto di mobilità urbana che prevedeva l’implementazione, nella sua fase iniziale, di n.3 Ciclostazioni fotovoltaiche ubicate nei punti strategici della città:

  • Ciclostazione n.1 : Via Giuseppe Odierno (nei pressi del “Crescent”)
  • Ciclostazione n.2 : Via Lungomare Tafuri angolo Via Clemente MAuro (nei pressi di Piazza della Concordia)
  • Ciclostazione n.3 : Piazza della Libertà (Pastena- incrocio Via R. Mauri / Via Trento)

            Il progetto prevedeva la graduale successiva implementazione di altre Ciclostazioni in maniera tale da servire sia le zone pianeggianti che quelle poste in zona collinare.

            Chi utilizzava il servizio poteva prendere la bici in qualsiasi Ciclostazione e restituirla in qualsiasi altra che avesse una postazione libera. BkS era la soluzione migliore per contribuire a rendere la città di Salerno meno inquinata, più sostenibile ed era inoltre un vero e proprio sistema di trasporto pubblico da utilizzare per brevi spostamenti, alternativo e/o complementare ad altri sistemi di trasporto urbano tradizionali.

            Poi sono arrivati i barbari, sarebbe meglio dire “i cafoni” (termine molto caro al kaimano) che hanno distrutto tutto; non solo hanno rubato le biciclette ma hanno in molti casi smantellato anche i supporti di sosta devastando le ciclo stazioni.

            A questo  punto dobbiamo sperare soltanto nella ripresa e nel rilancio della bike-sharing con il nuovo progetto presentato nell’ottobre del 2017 come imminente ma del quale non si sa ancora niente.

            Ecco il nuovo progetto: “”3 ottobre 2017 – E’ stato presentato questa mattina, a Palazzo di Città, il piano di rilancio del servizio Bike Sharing di Salerno, un servizio di mobilità alternativa pratico ed ecologico diretto a tutti coloro che vivono in città o la frequentano per lavoro, svago o turismo. Abbonandosi al servizio è possibile prelevare la bicicletta in una delle sei ciclo-stazioni presenti in città e restituirla in qualsiasi altra che abbia una postazione libera. Le stazioni sono tutte automatizzate: per prelevare la bici è necessario fare l’abbonamento al servizio e poi, come in un normale parcheggio, ci si avvicina alla colonnina azzurra della ciclo-stazione con la propria tessera o con il proprio smartphone (con l’App Bicincentro) e si effettua la lettura. Il display del totem indicherà quale bici è libera. Gratis per cento giorni. All’interno di tutte le ciclo-stazioni sono presenti cartelli che spiegano nel dettaglio la procedura di prelievo e consegna delle biciclette. Fino al 9 gennaio 2018, per cento giorni, il sevizio di bike sharing – in occasione del momento centrale delle Luci d’Artista – sarà gratuito. Dal 10 gennaio 2018, verrà introdotta l’App Bicincentro che permetterà agli utenti di abbonarsi e di utilizzare il servizio avvalendosi del proprio smartphone. Per il sindaco di Salerno, Vincenzo Napoli “si tratta di un servizio molto utile che va a beneficio di quanti studiano, lavorano, visitano la nostra città. In altre città italiane ed europee è ormai diventata una prassi questa tipologia di mobilità alternativa che fa bene alla salute e all’ambiente. Mi auguro che anche da noi questa buona pratica diventi un’abitudine””.

            Aspettiamo con fiducia.

 

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