Elezioni 2018: Berlusconi ritorna … chi l’avrebbe mai detto !!

 

 

Aldo Bianchini

 

SALERNO –  “”Non c’è più niente da fare – è stato bello sognare un grande amore sincero –
ed un felice futuro da vivere insieme per sempre con te … E domani forse troverai quello che vuoi – e domani forse ciò che voglio troverò – ma so già che fra noi niente mai cambierà  – basta solo che ti ricordi che anche se …
””.

Cantava proprio così Bobby Solo in una sua famosissima canzone del 1967; la storia non è cambiata in questi ultimi 51 anni e tante cose sono identiche al passato. Anche la storia complicata, astrusa, drammatica, speculare, quasi personale e per certi versi affascinante tra la “Magistratura” di questo Paese e il personaggio politico “Silvio Berlusconi” che da un quarto di secolo ha segnato, nel bene e nel male, l’approssimativa politica e la presunta giustizia.

Nel segno del “qui comando io”, le decisioni della magistratura italiana, e non solo per Berlusconi, arrivano sempre nei momenti cruciali della vita politica con una scelta dei tempi addirittura straordinariamente impressionante per interposizione giustizialista tra i due veri forti poteri dello Stato: politica e magistratura, che almeno dagli anni ’90 in poi non riescono più a trovare un punto di sedimentazione e di normalizzazione nel solco della serenità e indipendenza della giustizia all’ombra di una politica costruttiva e lungimirante.

Assistiamo, invece, da una parte al lancio continuo delle reti a strascico e dall’altra ai tentativi di sfuggire (spesso con grande abilità) attraverso le maglie non troppo strette e/o i buchini che sono sempre presenti e fanno dannare tutti i veri pescatori.

La notizia arrivata nel tardo pomeriggio di venerdì 11 maggio 2018, in piene trattative per la formazione del nuovo governo, è di quelle che se da un lato fanno esultare alla giustizia giusta, dall’altro fanno comunque gridare allo scandalo per l’intempestività con cui la sentenza del Tribunale di Sorveglianza di Milano (sempre Milano !!) ha restituito a Silvio Berlusconi tutti i suoi diritti civili e politici rendendolo da venerdì scorso perfettamente candidabile.

Se è vero che i giudici milanesi avrebbero potuto decidere in tal senso già all’indomani della presentazione dell’istanza difensiva (marzo 2018, ndr !!) è altrettanto vero che avrebbero potuto attendere ancora qualche giorno in quanto potrebbe anche accadere che la restituzione dei diritti civili e la stragrande voglia di Berlusconi di candidarsi potrebbe incidere pesantemente sulla formazione del nuovo governo ovvero sulla durata stessa del governo ancora tutto da pensare e partorire, per andare subito a nuove elezioni.

Insomma, come dire che la magistratura non si smentisce mai; ed anche questa volta una sua decisione potrebbe influire sul normale decorso della vita politica nazionale; non importa se a torto o a ragione, l’importante è che comunque incide o potrebbe incidere.

Qualcuno dirà che i giudici devono fare i giudici e non tener conto delle scadenze e degli appuntamenti politici; certamente si, ma quando le combinazioni cadono sempre nello stesso modo qualche dubbio è anche possibile che venga alimentato nell’immaginario collettivo.

E la magistratura, se vuole essere davvero autonoma e indipendente, non solo non deve guardare le scadenze e gli appuntamenti ma deve anche riuscire a far passare la sua immagine come assolutamente trasparente e lontanissima dalle lotte di potere che dovrebbero rimanere sempre e soltanto nel patrimonio strutturale e storico della politica.

Tutto qui l’approfondimento di oggi su una notizia che, credetemi, non mancherà di avere profonde ripercussioni sulla politica e sui partiti nell’attesa di un’altra sentenza, quella europea per i diritti dell’uomo, che potrebbe essere ancora più sconvolgente.

Grillo ha detto che Berlusconi è vittima di bullismo; non so se ci crede o ci fa, comunque sia è inquietante sia l’una che l’altra eventualità.

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