SALERNO – “Ciao caro, papà è andato”, con questo semplice e drammatico messaggio via whatsapp ho appreso della morte del mio amico Domenico Focilli (detto Mimmo), una morte attesa ma pur sempre drammatica e, forse, difficilmente accettabile. Il messaggio mi è stato inviato con molto affetto da Carmine, primogenito di Mimmo, alle ore 22.41 del 13 dicembre 2017.
Ho visto l’ultima volta Mimmo domenica mattina 3 dicembre scorso, rimasi per pochissimi minuti al suo capezzale, aveva perso conoscenza e rimasi colpito dalla sua serena accettazione di quel dramma che stava per sommergerlo per sempre. La mattina precedente era stato tutto un altro discorso; in un momento di lucidità mi aveva addirittura riconosciuto e si era anche rallegrato per la mia presenza. Da quella domenica non ho avuto più il coraggio di andargli a fare visita, è molto brutto guardare in faccia la sofferenza.
Avevo incontrato la prima volta Mimmo Focilli circa quarant’anni fa nel Circolo Sportivo Villaggio del Sole (dove io ero il segretario organizzativo); nacque subito una simpatia reciproca che, senza alti e bassi, è durata fino al suo ultimo giorno di vita. In un recente passato mi sono schierato in sua difesa a causa di alcune, forse troppe, incomprensioni nell’ambito della Associazione Stampa di Salerno, per colpa di qualcuno che non volle capire che Mimmo era all’ultima spiaggia della sua vita e che togliergli la sua amata associazione poteva voler dire colpirlo a morte. Mi era capitato già agli inizi degli anni ’90 di schierarmi in sua difesa, prima a TV Oggi che Mimmo dirigeva, per sventare un vero e proprio golpe ordito da alcuni giornalisti nostrani; poi nelle lunghe battaglie per la presidenza dell’Assostampa a causa del dualismo tra Mimmo e Enzo Todaro. Non ho mai fatto il doppio gioco, sono stato sempre schierato con Mimmo pur essendo buon amico di Enzo; sono stato sempre schierato con Mimmo anche quando alcune spigolosità del suo carattere non lasciavano spazio a mediazioni; sono stato sempre schierato con Mimmo perché è stato uno dei pochissimi amici della mia vita. Sempre leale e sincero, se e quando aveva qualcosa da dirti te la diceva in faccia, senza sotterfugi e squallide menzogne. Mimmo è stato un vero galantuomo, un signore d’altri tempi.
Del resto Mimmo è stato il rampollo di una delle famiglie più in vista di Salerno, sia sul piano professionale che su quello squisitamente sociale; mai superbo o altezzoso, sempre umile e disponibile con tutti; prodigo di consigli e pronto a schierarsi con i più deboli; non è mai stato un novello Masaniello ma è riuscito a tenere sempre la barra dritta nel mare della sua onestà e della sua trasparenza, anche in difesa di colleghi colpiti da disavventure giudiziarie.
Fu Lui alcuni decenni fa ad avviarmi al mestiere di giornalista, ad insistere per l’ottenimento del tesserino che mi era stato negato, a continuare nella mia battaglia quotidiana contro lo strapotere del potere; la nostra è stata davvero una bella amicizia. Per questo mi sento di affermare con forza che la mia esperienza di associazionismo giornalistico finisce con Mimmo Focilli; glielo devo per la correttezza che ha contraddistinto il nostro rapporto durato circa quarant’anni.
Rimarrà per sempre impresso nei miei ricordi un piccolo ma grande episodio accaduto nella sua casa nel corso della mia penultima visita (sabato 2 dicembre). Mi trovavo nella camera di Mimmo quando arrivò da fuori con il papà Carmine la piccola Marica che subito si lanciò al capezzale dell’adorato nonno dicendo: “Nonno nessuno ti porterà via, hai capito !!”; Mimmo fortunatamente non capì ma io rimasi profondamente colpito fino all’emozione da quel piccolo grande gesto d’amore che una bambina riteneva di dover offrire al nonno che stava per andare via. Insomma la dolcissima Marica ripagò in un sol momento tutto l’affetto che Mimmo gli aveva trasmesso con tutto l’amore che riusciva ad esprimere. In effetti, pensai, questo è stato Mimmo; un uomo profondamente umano e capace di trasmettere agli altri freschezza di comportamenti e di buone azioni.
Per tutto questo gli sarò grato per sempre.
Grazie Mimmo.
Condivido l’affettuoso ricordo di Mimmo Focilli, vero grande signore.
Un forte abbraccio alla famiglia per la gravissima perdita
Arnaldo Amabile
Ho avuto modo di conoscere Mimmo in questi ultimi anni, e concordo in pieno con quanto scritto! Un affettuoso e forte abbraccio alla sua famiglia!