GIULIA MONTI: una ragazza al cospetto di una nobildonna del tempo che fu !!

Aldo Bianchini

 

MONTE SAN GIACOMO (SA) – Le attività culturali promosse e promozionate dall’Amministrazione Comunale di Monte San Giacomo per merito, soprattutto, della vice-sindaco con delega alla cultura Angela D’Alto non si contano più e, soprattutto, non si smentiscono mai. La ricerca quasi certosina dei momenti storici, degli usi e costumi, delle tradizioni, delle modernizzazioni che possono dar luogo ad una “riflessione culturale” sono il patrimonio più visibile di come anche in un centro quasi isolato dal resto del mondo, così come è messo Monte San Giacomo sui crinali di una collina che si arrampica verso la vetta del Monte Cervati (la più alta della Campania) e sono la dimostrazione più plastica di come si mantiene insieme una comunità e di come la si fa crescere per affermarsi in un contesto locale e provinciale che della cultura ha soltanto un vago ricordo; difatti un giorno dopo l’altro Monte San Giacomo riesce a ritrovare la sua identità storico-culturale-economica in una delle zone più dimenticate delle cosiddette “aree interne” della nostra realtà provinciale.

            Non spaventatevi per queste parole, non vi racconterò la storia antica e moderna di Monte San Giacomo, per questo ci sono gli storici e i filosofi che sanno raccontarla meglio di me; io vi racconterò molto più semplicemente i profili nascosti di un modesto premio scolastico che sicuramente crescerà e si affermerà e che, al momento, riesce a coniugare in maniera brillante le realtà del presente con le tradizioni e la cultura di un passato non molto remoto.

            Più che di un premio si tratta, in verità, di una borsa di studio che è stata consegnata per la prima volta ad una giovanissima studentessa sangiacomese, Giulia Monti, che ha superato la maturità presso il Liceo Linguistico Pomponio Leto di Teggiano (ottimamente diretto da Rocco Colombo) con la valutazione complessiva di 100/lode su 100. Fin qui la notizia che ha avuto una certa eco su tutte le testate giornalistiche locali e provinciali come è giusto che sia nei casi in cui, come questo, bisogna riconoscere ad una giovane studentessa l’impegno e la serietà destinati al conseguimento di una eccellente maturità come ottimo auspicio per gli ulteriori studi universitari che sicuramente, nella fattispecie, non mancheranno. E chissà !! fra qualche anno ci ritroveremo a parlare nuovamente di Giulia Monti per l’ottima laurea e per il contributo di natura culturale che riuscirà ad offrire alla sua comunità, e non solo. 

            Ma quando si parla di Monte San Giacomo, che piaccia o no, è doveroso approfondire le ragioni e le spiegazioni di una borsa di studio che a prima vista sembra essere stata istituita per ricordare una vecchia signora del novecento, Elisabetta Nicodemo, ma che in realtà nasconde molte altre cose; nasconde soprattutto la voglia di una comunità di confrontarsi costantemente con se stessa per rilanciarsi verso nuovi traguardi di modernità senza cancellare il passato, un passato che a cadenza metodica ritorna nella convegnistica sangiacomese grazie alla citata vice sindaco.

La borsa di studio è nata grazie alla geniale iniziativa del figlio di Elisabetta,  Gianfranco Izzo (magistrato di lungo corso e procuratore della repubblica presso il tribunale di Nocera Inferiore), ed è stata accolta celermente sia dall’Amministrazione Comunale di Monte San Giacomo che dall’Associazione Libertas Antonio Nicodemo (presieduta da Gerardo Marotta), che sicuramente nella istituzione della borsa hanno visto anche altro, e non soltanto il ricordo giusto e doveroso per la mamma di un personaggio di primo piano del nostro tempo.

            La borsa di studio “Elisabetta Nicodemo” dunque è molto altro; innanzitutto mette insieme due epoche storiche completamente diverse e miscela la staticità, quasi preistorica, del novecento con la modernità più sfrenata, agguerrita e galoppante del duemila. E lo fa, forse casualmente ma non tanto, attraverso le immagini di due donne; la prima, Elisabetta, una nobildonna che come da tradizione ha dedicato tutta la sua vita alla cura sistematica di una delle famiglie più importanti di Monte San Giacomo e conosciute anche al di là dei piccoli e ristretti confini territoriali; la seconda, una ragazza, Giulia, giovane e bella studentessa di un certo livello e di un certo profilo professionale, che pur venendo da una famiglia medio borghese riesce a sfondare negli studi ed a proporsi come la novità e come il futuro per tutte le nuove generazioni di giovani già nati negli anni duemila che sbandierano tra le mani smartphone e ipad di ultime generazioni.

            Insomma, una sorta di congiunzione tra passato, presente e futuro nell’ottica di reiterare il ricordo certamente di una nobildonna, ma anche di assicurare che il suo messaggio di vita (dedizione assoluta alla famiglia immersa in un ambiente ovattato e protetto) ha prodotto effetti importanti nella sua come in altre famiglie per tutto l’arco del ‘900, per essere proiettati anche nel 2000 con risvolti assolutamente più moderni e tecnologizzati, anche se sempre nel solco di “una costante” presente nel dna della comunità sangiacomese che riesce ad intercettare i cambiamenti del futuro molto prima delle altre comunità del comprensorio, e non solo.    

            E il caso ha scelto, forse, la migliore interprete di questo primo importante messaggio storico ed attuale al tempo stesso sotto le sembianze gentili, garbate, belle di una ragazzina appena diciottenne che, di nuovo per caso, ha un nome ed un cognome, Giulia Monti, che è tutto un programma di storia, di presente e di futuro.

            Per tutta questa serie di riflessioni è giusto riconoscere alla vice sindaco di Monte San Giacomo, Angela D’Alto, ed all’intera amministrazione (sindaco Accetta in testa) l’intuito di aver afferrato al volo la proposta di Gianfranco Izzo sostenuta anche dall’associazione di Gerardo Marotta.

            La studentessa number-one 2017 di Monte San Giacomo ha così commentato l’assegnazione della borsa di studio di 2000 euro : “Mi ritengo molto fortunata in primis per aver avuto l’opportunità di concorrere come giovane sangiacomese. È stato un gesto generoso e sensibile da parte del Dott. Izzo che, con il Comune e l’Ass. Libertas, ha contribuito ad ampliare ulteriormente la vivacità culturale del mio paese. Da vincitrice del premio non posso che esprimere sincera e immensa gratitudine verso chi mi ha concesso tale privilegio che mi impegnerò ad onorare nel prosieguo dei miei studi con dedizione e senso di responsabilità”.

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