Aldo Bianchini
SALERNO – Ancora una volta Felice Tierno, perfetto presidente del suo “Circolo Carlo Alberto 1886”, mette a segno un altro colpo mediatico di prima grandezza in fatto di cultura. Mercoledì prossimo, 30 agosto 2017 – ore 19.30, nella cornice della Certosa di San Lorenzo di Padula verrà presentato al grande pubblico il libro (vera e propria opera scientifica) scritto dal dr. prof. Michele Maio il quale, pur essendo nato a Napoli nel 1958, ha chiarissime origini padulesi per via dei suoi genitori entrambi del comune del Vallo di Diano.
La presentazione di mercoledì può essere considerata, a pensarci bene, la giusta e puntuale continuazione di un percorso scientifico-culturale che il Circolo ha deciso di affrontare ben conoscendo le difficoltà organizzative quando si deve parlare di scienza e di cultura. Ma Padula, in questi ultimi anni, va sempre più distinguendosi nel mondo scientifico-culturale per aver dato i natali ad alcuni suoi figli che si sono imposti all’attenzione generale della medicina regionale, nazionale ed internazionale e nel mondo della cultura in genere.
Un po’ come Gioi Cilento che, invece, ha dato i natali a ben quattro magistrati di valore che sono stati ricordati pubblicamente in piazza qualche settimana fa; ecco questo è il primo suggerimento che darei ai due giovani amministratori (Filomena Chiappardo e Settimio Rienzo) che si stanno, in maniera positiva, interessando di rilanciare l’immagine di Padula anche attraverso la cultura e la scienza: “festeggiare pubblicamente i propri figli migliori”, quelli che si sono distinti e si distinguono in fatto di scienza e di cultura, potrebbe essere un viatico molto interessante.
Ma è giusto ritornare all’argomento in questione, cioè alla presentazione del libro “Il corso anticancro” scritto da Michele Maio con la collaborazione della giornalista scientifica Agnese Codignola (scrive su La Repubblica, L’Espresso, Il Sole 24 Ore, Hearst Magazines Italia, Elsevier e altri) nell’ottica di un collaudato ed efficace connubio tra scienza, cultura e stampa. Ma c’è di più; questa volta Felice Tierno ha pensato anche di offrire un tocco diverso alla presentazione per dare alla stessa il massimo della visibilità mediatica possibile; ha pensato cioè di convocare la stampa locale (e non solo) per lunedì mattina alle ore 10.30 nei rinnovati ed abbelliti locali della “Spezieria” proprio di fronte alla Certosa, tanto per rimanere in tema di radici alle quali il prof. Maio si sente assolutamente legato in ogni suo atteggiamento pubblico e privato. Per la prima volta nel Vallo (almeno così credo) la stampa si troverà a poter dialogare con l’autore di un’opera scientifica senza la necessità frettolosa di dover chiudere in pochi minuti ogni tipo di domanda e di considerazione in ragione dei tempi giornalistici che sono sempre molto ristretti. Oltretutto questa vetrina del lunedì permetterà di conoscere ancora meglio l’uomo e il personaggio Michele Maio, sessantenne ottimo professionista, che come tanti altri per vincere la sua personale battaglia scientifica è stato costretto ad emigrare verso i lidi (Siena) che gli hanno riconosciuto le sue capacità professionali e gli hanno garantito l’habitat naturale per chi, come lui, dedica buona parte della propria vita agli altri.
Tanto per dirne una, soltanto una, è giusto sapere che “l’immunoterapia oncologica del policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena, diretta dal prof. Michele Maio, è tra i primi centri al mondo per numero di patologie trattate con l’immuno-oncologia” e che per arrivare a risultati di questo tipo è stato necessario per Maio un percorso lungo, faticoso e lavorato tra Stati Uniti d’America (New York Medical College, Valhalla, Center for Biotechnology di Phliladelphia), Olanda (Università di Leiden), Inghilterra (Università di Cambridge), Germania (Università di Monaco) e tantissimi centri specializzati e disseminati sul territorio nazionale (Napoli, Roma, Aviano, Udine, Siena).
A Siena il prof. Maio presiede il NIBIT e la Fondazione Nibit (Network Italiano per la Bioterapia dei Tumori) e da Siena, nel corso del XIII Congresso Nibit, ha lanciato numerosi appelli a tutti i ricercatori del mondo: “Il nostro centro è nato dieci anni fa. All’inizio poteva sembrare una sfida. Oggi l’immuno-oncologia si è affermata come la quarta arma disponibile per sconfiggere il cancro e in grado di generare grandi benefici sia nei tumori solidi che in quelli ematologici”.
Pensare che un messaggio del genere venga da un figlio di Padula non può che fare molto piacere all’amministrazione locale e deve fare inorgoglire l’intera comunità valdianese che in sede di presentazione del libro sarà rappresentata da Michele Albanese (direttore generale della Banca Monte Pruno), Paolo Imparato (sindaco di Padula), Michele Carrara (consigliere del circolo), Felice Tierno (presidente del circolo) i quali sono invitati fin d’ora a mantenere gli interventi nel solco scientifico-culturale che l’evento impone a tutti loro, sotto la guida di Felice Naddeo, un giornalista che viene da lontano.
Infine una sola domanda al prof. Maio prima del convegno: “Perché l’immunoterapia riesce dove la chemio e la radio non ce la fanno ?”; in verità l’oncologo ha già risposto a Giovanni Minoli (storico giornalista Rai); sicuramente lo farà anche a Padula dinanzi ad una platea attenta e silenziosa; e lo farà raccontando a tutti le commoventi storie di Rosa Maria (italiana) e Linda Taylor (texana) che a giusta ragione possono essere considerate le due persone che si sono offerte volontariamente e per molti anni alle sperimentazioni dell’immuno-terapia del cancro.
Considerazioni e/o commenti sul lavoro del prof. Michele Maio li rinvio naturalmente a dopo la presentazione del suo libro ricordando a tutti che nel campo della lotta ai tumori c’è ancora molto da fare e moltissimo da scoprire e che il sogno americano di Richard Nixon del 1971 “sconfiggere il cancro in sette anni” è ancora lontanissimo dal materializzarsi.
direttore: Aldo Bianchini