SALERNO – Far conoscere i fatti spesso significa inculcare nell’opinione pubblica “il dubbio” su argomenti di vitale importanza nella vita quotidiana. Quando i misfatti poi, riguardano la politica e personaggi legati ad essa, allora il tutto si fa più interessante. Gli stessi politici che puntualmente ritroviamo a ricoprire ruoli istituzionali nei vari apparati pubblici. Un circolo vizioso legato a un sistema birichino, una ragnatela fitta di risvolti tesa a tenere in piedi quel circolo vizioso chiamato Pd Salerno. Un imbroglio in grande stile che dalla città si estende e si rafforza in tutta la provincia, specialmente a sud di essa, trovando la sua essenza nel glorioso Vallo di Diano, terra di conquista e contenitore di voti di un Pd sempre più targato Vincenzo De Luca. Ecco, la nostra inchiesta vuole soffermarsi proprio su quest’ ultimo aspetto, sul dominio deluchiano e su come esso nel corso del tempo si è assestato, divenendo fonte di presunte corruttele ma anche di presunti brogli da bar dello sport. Un perfetto cocktail tra incarichi e numeri elettorali, requisiti indispensabili per la stagnazione del “qui comando io”. Dicevamo, numeri elettorali, nomi a tutti i costi e, costi quel che costi, devono arrivare. Un dominio assoluto basato sul compromesso tra il Palazzo e i “Capi Bastone” che reggono gli equilibri in ogni “Circolo” e, come dicevamo prima, garantiscono i numeri per continuare l’egemonia. Una farsa che va dai tesseramenti (quasi sempre falsi) alle primarie, fatte di nomi e cognomi di gente ignara della politica e delle sue macchinazioni, persone spesso prese a casaccio da ” database” di noti professionisti e fatte votare a loro insaputa. Basterebbe sfogliare un registro di votanti delle primarie per rendersene conto, per capire l’ infame giuoco del potere a tutti i costi. Sul caso del 2012-2013 la DDA di Salerno coordinata dal PM Vincenzo Montemurro ha aperto un fascicolo, sta indagando ma ancora non ha inchiodato gli artefici del misfatto. Ecco, la nostra inchiesta servirà a dare manforte e a tracciare le identità di costoro che con l’imbroglio e non solo, “cantano vittoria”.
P.S.: La foto che pubblichiamo è soltanto una delle prove necessarie a far decollare, finalmente, l’inchiesta giudiziaria. La foto mostra diverse tessere firmate , ma mai consegnate ai legittimi titolari. Ma di questo avremo tempo per parlarne.