Aldo Bianchini
SASSANO – Alcuni anni fa mi sono interessato spesso delle sagre, delle feste e dei festini, ma anche delle finte sfilate storiche, per cercare di disciplinare un fenomeno che in maniera straripante e incontrollata ha invaso tutte le nostre stagioni estive. Poi ho smesso, anche perché non avendo un interesse personale specifico mi sembrava di combattere una battaglia contro i mulini a vento.
Dopo molto tempo, quindi, mi ritrovo a scrivere nuovamente delle sagre (anche di quelle che adesso chiamano feste), soprattutto di quelle che vengono organizzate nel Vallo di Diano per la ragione che d’estate spesso abito nel territorio valdianese.
Guardate attentamente le foto che ho personalmente scattato intorno alle ore 12.00 del 1° agosto 2017; ritraggono un cumulo di immondizia nauseabonda abbandonata a se stessa in un angolo particolare della località Caiazzano di Sassano; il carrello con l’immondizia (tutti residui organici e/o indifferenziati della cosiddetta Festa del Caciocavallo che si è svolta dal 27 al 30 luglio scorso) è stato sistemato in un piccolo spazio (suolo pubblico) esistente tra la Chiesa dedicata a San Gaetano e, purtroppo, la mia abitazione.
Stante la eccezionale calura estiva di questi giorni e preoccupato degli effetti nocivi di tutta quella immondizia abbandonata mi sono allertato e, prima di scrivere, ho chiamato telefonicamente il Comune di Sassano per chiedere lumi sulla situazione di “chiaro disagio sanitario” che quei sacchi neri potevano e possono procurare e provocare. Mi ha risposto, con molto garbo, l’ing. Napoli (che non conosco direttamente) che avendo capito a volo il problema mi ha assicurato che nella stessa mattinata (ieri, martedì 1° agosto 2017) avrebbe provveduto a rimuovere l’increscioso problema; ma il problema è rimasto lì a far bella mostra di se.
Cattiva organizzazione da parte degli organizzatori o poca accortezza nel controllo da parte della autorità competenti, non solo il Comune ma anche la ASL, visto che trattasi di un problema di natura sanitaria ?
Probabilmente una carenza sistematica di tutte le parti in causa; una carenza legata da sempre al non risolto problema di chi deve rimuovere ed anche differenziare l’immondizia residuata dalle sagre e dalle feste che imperversano in tutto il Vallo.
A Sassano, poi, c’è un problema in più perchè proprio da lunedì 31 luglio sono tassativamente proibiti i “sacchi neri” che impediscono un rapido controllo della spazzatura differenziata; ma qualcuno obietterà che in considerazione del fatto che l’ultimo giorno della sagra del caciocavallo è caduto il 30 non c’era alcun obbligo di non utilizzare i sacchi neri; anche se ci sarebbe da discutere in quanto l’ordinanza comunale è scattata la mattina del 31 e, quindi, chi ha depositato i sacchi il 30 doveva già sapere del divieto (giusto e necessario). Fatto sta che quei sacchi sono stati accumulati in quel luogo e su quel carrello fin dalla prima sera della sagra svoltasi, ripeto, dal giorno 27 al 30 dello scorso mese di luglio.
Un’altra considerazione la esprimo sulla scelta del luogo dove depositare il carrello pieno di immondizia; in pratica l’unica abitazione ad essere costretta a subire i danni (almeno del lezzo nauseabondo) è la mia; tutte le altre sono ben distanti. Ma perché, mi chiedo, il carrello è stato depositato proprio lì quando invece poteva essere scelta una della tantissime location che pure esistono ben distanti da ogni abitazione ed anche dalla mia ? Beh !! cosa dire, verosimilmente qui si tratta di sensibilità personale di ognuno degli organizzatori; ma su questo, però, credo che non avrò mai una risposta e lascio ai lettori ogni tipo di considerazione.
L’ultima delle riflessioni è sfiziosa assai; pochi giorni prima dell’inizio della sagra del caciocavallo proprio in quel piccolo spazio dove è stato sistemato il carrello pieno di immondizia c‘era un sacchetto nero abbandonato e sventrato dai cani randagi che non mancano mai. Una delle tante organizzatrici della sagra che casualmente incrociai quella mattina mi chiese (con tono inquisitorio) se ad abbandonare quel sacco fossi stato proprio io; non le risposi perché non meritava neppure un secondo del mio tempo. Alla stessa persona ora vorrei chiedere come mai il comitato organizzatore ha lasciato, con grave rischio per la salute, tutti quei sacconi neri che i cani già hanno cominciato a sventrare e senza minimamente tener conto che l’unica abitazione danneggiata è comunque abitata ?
direttore: Aldo Bianchini