SALERNO – La storia, quella vera, non possono scriverla i protagonisti dei fatti e degli eventi che ne determinano il suo dipanarsi nel tempo. Tocca agli osservatori esterni scrivere la storia, semmai avvalendosi dei tanti “pezzi” che i singoli protagonisti sono in grado di testimoniare attraverso il loro vissuto. Fatto questo necessario preambolo mi corre l’obbligo, in tutta buona fede, di mettere in risalto l’eccellente lavoro messo in piedi presso l’istituto scolastico liceo statale “Alfano I” di Salerno che, grazie all’impegno del prof. Francesco Manzo e all’autorevole determinazione della dirigente prof.ssa Elisabetta Barone, ha consentito l’ingresso nei programmi scolastici di uno spaccato della politica che ha caratterizzato gli ultimi decenni di storia del nostro Paese. I dirigenti dell’Alfano I hanno preso spunto dal libro “Coincidenze e Poteri – da Gava a De Mita, da Craxi a Renzi” brillantemente scritto dall’on. Carmelo Conte (ex ministro della Repubblica per le aree urbane) al fine di portare all’interno dei programmi scolastici un pezzo della nostra storia sotto forma di “pon”; un vasto gruppo scelto di studenti degli ultimi anni hanno avuto la possibilità di studiare il libro, di fare le loro ricerche e di presentarsi all’appuntamento di mercoledì mattina, 10 maggio 2017, ben preparati e molto ben disposti a porre alcune domande significative ai diversi relatori. Di fronte ai giovani studenti si sono, difatti, seduti il prof. Francesco Manzo, il prof. Giuseppe D’Angelo (docente di storia moderna presso l’università di Fisciano), il dr. Antonio Marino (direttore generale della Bcc di Aquara) e lo stesso autore del libro on. Carmelo Conte. La presenza del dr. Marino è stata un’altra chicca da attribuire alla dirigente scolastica Barone ed al prof. Manzo; quella di Marino è stata una presenza da un lato molto importante e dall’altro significativa ai fini del congiungimento del potere della politica e del potere economico; non c’è l’uno senza l’altro. Soltanto così i giovani studenti possono avere di fronte a loro il quadro abbastanza completo della storia che, ineluttabilmente, si interfaccia con i due poteri mai in maniera casuale e sempre per coincidenze, quasi astrali, che alla fine possono anche determinare il corso della stessa storia.
L’intervento del dr. Antonio Marino è stato, se possibile, esaustivo anche dal punto di vista pragmatico; il d.g. con parole molto semplici si è calato nella realtà delle giovani generazioni ed è riuscito a calamitare l’attenzione della platea con alcuni esempi che hanno riprodotto la mutata realtà della politica nel corso di questi ultimi decenni e che hanno smascherato l’attuale grigiore istituzionale dovuto alla mancanza di precisi punti di riferimento. Praticamente illuminante uno degli esempi virtuali descritti da Marino: su due candidati alle elezioni il primo ha cinque lauree e il secondo ha cinque fratelli; sicuramente nella prima repubblica sarebbe stato eletto il portatore di cinque lauree, oggi viene eletto chi ha cinque fratelli e quindi più voti; a prescindere dalla qualità professionale e dalla progettualità operativa in dote rispettivamente ai due candidati.
Importante anche l’intervento del prof. Giuseppe D’Angelo che ha ripercorso, sulla linea guida del libro di Conte, uno spaccato molto importante della vita politica, economica e giudiziaria di questo Paese che è quasi sconosciuta alle giovani generazioni; per questi motivi il lavoro di assemblaggio tra politica-economia-storia operato dall’Alfano I è assolutamente da sottolineare per la sua validità di studio e conoscenza.
Inutile ribadire, infine, la meticolosa puntualità dell’intervento dell’on. Carmelo Conte che attraverso l’opera è riuscito a riprodurre anche per grandi linee la sua vita e la sua azione politica nel contesto di una tempestosa rivoluzione generazionale che ha portato questo Paese prima ai grandi attentati (Banca Agricoltura di Milano) e poi attraverso il terrorismo rosso (BR) e la tangentopoli di “Mani pulite” all’azzeramento dei partiti politici ed alla nascita della cosiddetta seconda repubblica. Molti, dicevo, gli interventi dei giovani studenti; senza dubbio da segnalare la vera e propria relazione del giovane Mattia che ha dimostrato di essere già su livelli filosofico-politico-idealistici di alto profilo; un giovane da sostenere nell’affermazione delle sue idee non disgiunte dalle semplici e convincenti proposte.
A mio avviso nell’aula magna dell’Alfano I, l’altro giorno, è stata scritta una bella pagina di didattica innovativa, finalizzata alla costruzione di un pezzo, anche se piccolo, della nostra storia.