ROMA – (da Blitz quotidiano) – Vendite dei giornali nel mese di marzo 2017 giù a rotta di collo: Repubblica 180 mila, Corriere primo a quota 200. Sembra che la crisi non si fermi mai, anzi acceleri. Vendono la metà delle copie vendute 10 anni fa. Il mercato è duro ma qualche dubbio sulla capacità dei direttori sembra lecito. Gli editori starnazzano, vedono in Google la causa dei loro mali, non capiscono che Facebook è ancor più pericoloso. Molto della crisi delle diffusioni viene da internet. Per la pubblicità, però, la morte viene dalla tv, ma gli editori, chissà perché, fingono di non capirlo.
Solo Urbano Cairo resiste, stentatamente. I suoi Corriere della Sera e Gazzetta dello Sport svettano, come i naufraghi a galla fra i rottami del naufragio, in questa rincorsa a chi staccherà per primo l’interruttore della rotativa. Il Corriere della Sera, dopo anni di inseguimento dietro Repubblica, oggi è saldamente il primo quotidiano d’Italia. Ma è una guerra tra poveri anche se il Corriere è rimasto l’ultimo giornale italiano a vendere poco più di 200 mila copie. Tutto fa prevedere che fra aprile e giugno anche il Corriere romperà il muro all’ingiù. Poi c’è il Fatto, portabandiera di una Italia per fortuna minoritaria, ancorato un po’ sotto le 50 mila copie, solidamente grillino ma di troppo difficile e anche sofisticata lettura per la massa dei descamisados.