VALLO di DIANO – La mia libertà di pensiero e soprattutto la mia libertà professionale mi consentono di esprimere la mia intenzione di voto che andrò puntualmente ad esercitare domenica 30 aprile 2017 per le primarie del PD; sono socialista e, quindi, di sinistra anche se non sono mai stato un “deluchiano”, né doc e né per interesse. Oltretutto non so fino a che punto le truppe cammellate del kaimano possano essere considerate di sinistra; eppure Vincenzo De Luca viene dalla sinistra comunista, quella più radicata (non radicale !!) sul territorio salernitano con addentellati e proconsoli che di comunismo e di sinistra non hanno assolutamente nulla. Ma sono lì, sul territorio provinciale tutto, a testimoniare l’esistenza di un “sistema di potere” insopportabile ed a tratti anche scandaloso. Nell’escalation di questo sistema di potere ci ha messo lo zampino, naturalmente e come se niente fosse, anche la magistratura di ogni ordine e grado che di fronte a certe posizioni acquisite non riesce, o non vuole !!, andare avanti per smantellare un apparato che non ha nulla a che vedere con il vecchio PCI e il vecchio PSI che erano partiti veri ed ampiamente e sicuramente di sinistra. Poi è arrivato il miscuglio incredibile di interessi e di affari e tutti sono montati sull’enorme carro del vincitore dimenticando le battaglie di civiltà e di libertà che hanno caratterizzato la sinistra di questo Paese come l’unica vera speranza di riformismo.
Ancora grida vendetta, solo per fare un esempio, quello che è accaduto nella primarie svoltesi il 25 novembre 2012 e l’8 dicembre 2013 così come le parlamentarie del 29-30 dicembre 2012. Primarie e parlamentarie dovevano essere l’esaltazione della libertà e della civiltà, si trasformarono invece in un grottesco guazzabuglio di speculari interessi, fino al punto di far intervenire la Procura Distrettuale Antimafia di Salerno –pm dr. Vincenzo Montemurro– per via di un pacchetto di tessere (esattamente 48) consegnate alla Procura in bianco anche se già sottoscritte dall’allora segretario nazionale PD Pierluigi Bersani. Che fine ha fatto quell’inchiesta e perché non va avanti ? Eppure ci furono deputati nazionali che si ribellarono ed occuparono anche la sede provinciale del partito in Via Manzo a Salerno. Ma di questo ne parlerò nel prossimo articolo; vi anticipo soltanto che quelle tessere non provenivano dall’agro nocerino-sarnese per le quali fu condotta un’altra inchiesta, ma provenivano direttamente dal Vallo di Diano dove il potere assoluto dell’allora plenipotenziario Nello Mastursi non consentiva derive liberiste.
Per tutti questi motivi ritornerò con più forza ad esprimere il mio voto libero e indipendente, anche perché questa volta c’è almeno un candidato vero contro l’egemonia renziana che ha tutti i tratti di quella deluchiana; il candidato vero si chiama Michele Emiliano, attuale governatore della Puglia, unico in grado di riportare la sinistra sulla sua antica strada.
Ho, quindi, letto di buon grado l’sms con cui Angela D’Alto, vicesindaco di Monte San Giacomo, ha comunicato a parenti ed amici la sua candidatura, come capolista, nelle file del forte ed irruento governatore pugliese: “Ciao come forse saprai sono candidata capolista con Emiliano alle primarie del pd. Si vota domenica 30, tutta la giornata e possono votare tutti. Ti chiedo perciò la cortesia, se non hai nulla in contrario, di darmi una mano. Di venire a votare e di dirlo a parenti ed amici. Per me è molto importante. Per votare basta barrare la lista “noi con Emiliano”, senza aggiungere nessuna preferenza. Grazie di cuore per quello che potrai fare. Ti aspetto domenica !”. Un modo semplice, convinto e concreto di manifestare il proprio pensiero libero da ogni e qualsivoglia condizionamento. Ne ero sicuro e la conferma è venuta dal messaggio di Angela che, come sempre, non ha portato il cervello all’ammasso, cosa che invece hanno fatto purtroppo tanti giovani donne e uomini del Vallo di Diano che ancora sperano nella manna dal cielo, dove il cielo è De Luca e la manna i vari e molteplici incarichi, piccoli e/o grandi che siano. Angela D’Alto ha detto no, ha saputo dire no; in questi momenti particolari di grande incertezza non è affatto facile scegliere e dichiarare la propria scelta; Angela ha avuto la forza ed il coraggio di farlo, non per niente è stata socialista (e nell’animo lo è ancora), schierandosi addirittura con il candidato che tutte le proiezioni danno come ultimo nella corsa a tre. Ha scelto l’unica via per ritornare alla vita di partito, ai dibattiti veri sul territorio (senza le presenze ingombranti e, forse, anche fastidiose dei figli del kaimano), alla risoluzione dei problemi che riguardano le comunità, all’affermazione della democrazia interna ed esterna. Angela, dall’alto del suo colle, ha scelto la via più difficile per riconquistare la sua libertà senza alcun calcolo specifico e specioso; per tutto questo la scelta di Angela va compresa e condivisa. Abbiamo la necessità di ribellarci come facevamo io e Giuseppe Colasante (vero unico ed ultimo comunista di Salerno) organizzando le manifestazioni studentesche dei primi anni 60; abbiamo la necessità di smantellare l’apparato di potere che ci sommerge da oltre venti anni; abbiamo l’esigenza di ritornare a respirare la libertà di pensiero, come quella libertà che portava avanti il PSI con l’inebriante profumo dei garofani. Angela D’Alto, con fermezza, ha fatto il primo passo, ora spetta a noi seguirla in questa avventura irta di ostacoli; è doveroso sostenerla, soprattutto per chi lo farà nell’ottica di un discorso che attiene la nostra democrazia e non invece quello squallido sottobosco di incarichi e prebende diffuso su tutto il territorio nazionale. Angela conosce la politica fin dentro i meandri più inesplorati perché ce l’ha nel sangue e riesce a dominarla in quanto alla stessa non deve chiedere niente; per questo è necessario votarla in modo che la sua voce cristallina possa rimbombare nelle stanze del potere locale e nazionale.