SALERNO: “SS”, sport & sporcizia ?

 

 

Aldo Bianchini

SALERNO – A Salerno c’è un tratto del lungomare, tra Piazza della Concordia e la Chiesa di Santa Maria ad Marthires, denominato “la passeggiata sportiva“; una denominazione sconosciuta ai più che viene da lontano così come da lontano viene il primo vagito di impiantistica sportiva della nostra Città. Dagli anni ’30 fino alla fine degli anni ’50 c’era un solo impianto sportivo degno di questo nome, parlo dello stadio Donato Vestuti sul cui prato giocava la Salernitana, sulla cui pista di atletica correvano vari e veri talenti dello sport, nelle cui viscere si poteva fare scherma (altra grande vetrina internazionale di Salerno), pallacanestro, pallavolo e ginnastica di vario genere. Poi, finalmente, sotto la spinta di Alfonso Menna (al suo primo storico sindacato) prese piede la convinzione di dover bonificare tutta l’area che si trovava a cavallo tra Piazza della Concordia (realizzata prima della fine degli anni ’50) e il forte La Carnale; una zona grigia, quasi di frontiera, senza strada ed occupata prevalentemente da prostitute e gente di malaffare che la facevano da padroni alle spalle del cementificio. Fu fatta la strada, cioè il lungomare che oggi percorriamo normalmente, e poi venne l’idea di riempire quell’enorme contenitore con l’impiantistica sportiva. Fu realizzata la piscina (all’epoca doverosamente scoperta) e subito dopo due campi da tennis comunali (quelli che oggi sono indicati come campo centrale e campo “A”), alla fine arrivò la pista di pattinaggio su rotelle, l’ampliamento dei campi di tennis e la copertura della piscina. Per dirla tutta, quello che riuscì a fare Alfonso Menna (piscina, tennis, pattinaggio) in poco tempo non è stato più possibile fare perché nei tempi successivi soltanto per coprire la piscina ed ampliare l’impianto tennistico i nuovi governanti ci hanno messo almeno tre decenni. Comunque sia la passeggiata sportiva, che fa da cerniera tra il centro storico e l’altra parte della città, ha dato negli anni i suoi frutti miracolosi; intere generazioni di giovani hanno potuto divertirsi ed anche cimentarsi nelle varie specialità sportive e come sempre accade anche a Salerno gli impianti hanno determinato le scelte delle specialità sportive da seguire: nuoto, pallanuoto, hockey  a rotelle, scherma, atletica leggera con i maggiori successi; subito dopo il tennis, la pallacanestro, la pallavolo con successi meno eclatanti. In quegli anni c’era un amore verso l’impiantistica sportiva quasi ossessivo; i custodi erano molto spesso anche istruttori ed allenatori delle diverse specialità, amavano con passione le strutture che erano state loro affidate e facevano di tutto per tenerle in piedi anche dal punto di vista igienico (nonostante la penuria di mezzi pubblici disponibili); quegli uomini erano una sorta di “guardiani dello sport” e dedicavano la loro vita alla sana crescita di migliaia e migliaia di giovani. Su tutti ricordo sempre con commozione il “prof. Varricchio” vera eccellenza dell’atletica leggera ed attento custode di tutte le strutture sportive dello stadio Vestuti; a seguire il mitico “don Nicola” istruttore-custode-vigile dei primi due campi da tennis di Torrione; due personaggi che hanno dato tantissimo allo sporto salernitano e che sono stati dimenticati con eccessiva facilità. Parlo di loro due soltanto perché il tennis e l’atletica sono stati i due sport che ho praticato più intensamente in quegli anni. Ci seguivano e ci guidavano in ogni nostra movimento e/o atteggiamento anche fuori dalla pista o del campo, arrivando fin dentro gli spogliatoi che pretendevano venissero tenuti e trattati con il massimo rispetto, sia dal punto di vista igienico che da quello strutturale.  Ora tutto è radicalmente cambiato. Pochi giorni fa percorrendo quella che ho denominato “la passeggiata sportiva” mi sono imbattuto nel degrado vergognosamente presente all’interno dello storico pattinodromo comunale; le foto che ho scattato sono ampiamente dimostrative di quello che dico. E’ una vergogna che dove si pratica sport, dove c’è gioventù vibrante ci sia anche la sporcizia in un connubio assolutamente non comprensibile. Lo sport è sinonimo di bellezza fisica, morale e ambientale; a Salerno sembra che le cose si siano capovolte. Ma di chi la colpa ? di custodi inefficienti e poco motivati, di abitudini malsane che cominciano a prendere il sopravvento, di disinteresse da parte dell’assessorato allo sport del comune. Non lo so, di certo in uno degli impianti sportivi storici della città è ben visibile il degrado e la immondizia. Ma ho fatto anche di più; sperando potesse trattarsi di un caso sono ripassato per quel posto alcuni giorni dopo aver scattato le foto; macchè !! la immondizia era ancora lì.

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